Manovra 2024 approvata, alla Camera il testo passa con 200 voti favorevoli e 112 contrari

La Legge di Bilancio 2024 è passata: la Camera ha approvato il testo fra le critiche dell'opposizione. La trascrizione degli interventi in Aula

Foto di Mauro Di Gregorio

Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Presenti 315, votanti 312, astenuti 3, favorevoli 200, contrari 112: la Camera approva. Venerdì 29 dicembre la Manovra 2024 è andata all’ultimo esame dell’Aula per il voto finale, dopo il via libera del Senato. Il testo, che entrerà in vigore dall’1 gennaio 2024, prevede una serie di novità su Irpef, famiglia, stipendi, pensioni e cedolare secca. Il Superbonus edilizio è invece escluso dalla Legge di Bilancio, così come dal Decreto Milleproroghe, e verrà normato da un provvedimento ad hoc di prossima emanazione.

Le dichiarazioni di voto sono iniziate alle 17:00 e sono terminate alle 18:48.

A causa di alcuni problemi di salute, la premier Giorgia Meloni ha spostato il suo discorso di fine anno a giovedì 4 gennaio 2024. La premier apparirà in video, fra le altre cose, per annunciare i principali provvedimenti inseriti nella Legge di Bilancio.

Legge di Bilancio 2024: le principali misure approvate

Queste le principali misure introdotte dalla Manovra 2024 del governo Meloni.

Taglio del cuneo fiscale

Viene tagliato il cuneo fiscale di 6 punti percentuali per i redditi fino a 35mila euro e di 7 punti per i redditi fino a 25mila euro. La scelta porterà mediamente 100 euro in più in busta paga ai redditi più bassi.

Misure per le aziende

Approvata una maxi deduzione per le assunzioni a tempo indeterminato nelle aziende. La misura viene aumentata per mamme, donne disoccupate, giovani ed ex beneficiari del Reddito di cittadinanza.

Detassati i premi produttività al 5%.

I fringe benefit si potranno usare anche per pagare affitto e mutuo della prima casa.

Quota 103

Sul fronte pensioni, si torna a Quota 103. Previste delle penalizzazioni: resta la soglia dei 62 anni d’età e 41 di contributi, però l’assegno verrà ricalcolato secondo il metodo contributivo. Previsto un tetto massimo di 2.250 euro mensili. Quota 103 manderà in pensione anticipata 17mila persone nel 2024.

Ape social e Opzione donna

Prorogate di un altro anno Ape sociale e Opzione donna. I requisiti, però, cambiano: I lavoratori fragili (disoccupati, caregivers, invalidi e quelli che hanno svolto, attività gravose) potranno accedere all’Ape social dai 63 anni e 5 mesi (prima ne bastavano 63).
Potranno accedere all’Opzione donna caregivers, invalide, licenziate e dipendenti di aziende in crisi. Anche in questo caso sale il requisito anagrafico: si passa da 60 a 61 anni d’età.

Pensioni dei medici e di altre categorie

Marcia indietro per le pensioni dei medici e del personale degli enti locali, degli uffici giudiziari e dei maestri. L’innalzamento da 70 a 72 anni non c’è stato. Non cambia nulla neppure sul fronte delle pensioni di vecchiaia.

Fondi al Servizio sanitario nazionale

Il Ssn viene finanziato con 240 milioni di euro nel 2025 e 340 nel 2026. Aumentano i fondi per i contratti 2022-2024. Viene permesso di ricorrere agli incrementi delle tariffe orarie delle prestazioni aggiuntive dei medici al fine di affrontare le carenze di organico.

Canone Rai

Il canone Rai cala da 90 a 70 euro.

Cedolare secca al 26% sugli affitti brevi

La cedolare secca sugli affitti brevi sale al 26% in caso un unico proprietario affitti più immobili. Sul primo immobile resta la vecchia aliquota al 21%.

Iva

Raddoppia, dal 5% al 10%, l’Iva su pannolini, latte in polvere e assorbenti femminili.

Asili nido

Aumenta il bonus per gli asili nido, sia pubblici che privati. Previsto anche il supporto domiciliare per bambini con meno di 3 anni malati cronici. I beneficiari devono avere almeno un figlio nato dopo l’1 gennaio 2024 e nel nucleo familiare deve esserci almeno un altro figlio di meno di 10 anni. L’Isee non deve superare i 40 mila euro annui.

Istruzione

Aggiunti 36 milioni di euro per le borse di studio per gli studenti. Il Fondo Erasmus viene finanziato con 10 milioni.

Carta acquisti Dedicata a te

Stanziati 600 milioni (100 in più rispetto al 2023) per la carta Dedicata a te per l’acquisto dei beni di prima necessità.

Legge di Bilancio, dalle 17:00 gli aggiornamenti sulla discussione alla Camera

Di seguito le dichiarazioni di voto dei partiti. Questo l’elenco degli iscritti a parlare:

  • Benedetto Della Vedova (Gruppo Misto, +Europa);
  • Dieter Steger (Gruppo Misto, Minoranze linguistiche);
  • Luigi Marattin (IV-C-RE);
  • Maurizio Lupi (Noi con l’Italia);
  • Marco Grimaldi (Avs);
  • Matteo Richetti (Azione);
  • Paolo Barelli (Forza Italia);
  • Francesco Silvestri (Movimento 5 Stelle);
  • Riccardo Molinari (Lega);
  • Elly Schlein (Partito democratico);
  • Tommaso Foti (Fratelli d’Italia).

18:48 – La Camera approva

Presenti 315, votanti 312, astenuti 3, favorevoli 200, contrari 112, la Camera approva.

18:47 – Il voto

Terminate le dichiarazioni di voto, si procede ora al voto.

18:38 – Tommaso Foti (Fratelli d’Italia)

“Penso sia da apprezzare che dopo diversi anni la Legge di Bilancio viene approvata in questa Aula senza il voto di fiducia“.

“Siamo su questi banchi per attuare il programma del centro-destra che gli elettori hanno votato. Non siamo su questi banchi per attuare il programma di chi ha perso le elezioni“.

Ciascun esponente dell’opposizione, accusa Foti, ha espresso una posizione differente: “Come vorreste governare dunque?”, domanda il parlamentare di FdI.

Ci sono “due Italie”, sostiene Foti: quella delle “mancette” e dei “divani” e un’altra che si concentra sui problemi reali come l’aiuto alle imprese e il taglio del cuneo fiscale.

“Più che le parole, più che gli slogan valgono quei numeri che nessuno cita: nell’ottobre 2022 quando ci siamo insediati l’inflazione era all’11,5%. E nell’ottobre 2023 l’inflazione è al 5,7%. Lo spread quando ci siamo insediati era a 205,75 punti, oggi è a 165 punti”. E poi l’indice della Borsa italiana: “22.590 punti all’insediamento, 30.479 punti oggi”. “Il tasso di occupazione complessivo è 61,8%, quando nessun altro governo ci ha portato a questo risultato”, dice Foti. “Gli inattivi sono diminuiti di 513mila unità”.

“Forse qualcuno dovrebbe ricordare che quest’anno c’è stato il record di acquisto di titoli italiani. Il debito pubblico torna nelle mani degli italiani e non in mano a gruppi di potere equivoci”.

“La nostra è una Legge di Bilancio della quale ci assumiamo oneri o onori”.

“Non è retorica se pronuncio una frase che è cara a questi banchi: ritti sulla cima del mondo noi scagliamo ancora una volta la nostra sfida alle stelle”. La citazione è tratta dall’Appello ai Vivi della Terra di Marinetti.

“Come diceva una vecchia canzone, il domani appartiene a noi!”, ha esclamato Foti dando il via a un applauso.

18:27 – Elly Schlein (Partito democratico)

“La Manovra è figlia dell’arroganza. Avete mortificato il Parlamento con oltre 50 decreti legge a volte approvati anche con la fiducia. Dicevate che al più tardi al 15 dicembre la partita sarebbe stata chiusa. Macché! Siamo arrivati ad oggi, appena in tempo per scongiurare l’esercizio provvisorio. Questa manovra è figlia anche delle vostre divisioni, che sono più profonde di quanto volete dare a vedere”.

Poi l’accusa sul Superbonus che creerà disparità, dice Schlein, fra condòmini dello stesso condominio.

E anche l’accusa di avere destinato appena 40 milioni alla lotta alla violenza di genere. Troppo pochi per la Schlein per fermare “questa strage di donne”. “Avete preferito finanziare i campi da golf che mettere le risorse contro la violenza sulle donne”.

“La destra si occupa di chi sta meglio e non pensa a chi sta peggio. A 900mila persone avete strappato ogni aiuto contro la povertà. È una manovra che colpisce in faccia tutte le generazioni. L’Ocse certifica che siamo l’unica nazione in cui i redditi familiari sono diminuiti. Avete tradito le promesse di Giorgia Meloni sugli asili nido. Tagliate il welfare e non mettete un euro per i disabili. Il primo governo guidato da una donna fa scelte contro le donne. Noi non pensiamo, del resto, che la prima aspirazione di una donna sia quella di diventare madre e il valore di una donna non è definito da quanti figli ha. State smantellando la sanità pubblica, la spesa sanitaria diminuisce a livelli pre-pandemia. Mancano migliaia di medici e infermieri. La vostra risposta è ‘facciamo lavorare di più il personale che già c’è’. Così istigate all’emigrazione. Non c’è niente sull’emergenza climatica e, devo dire, nemmeno sui ristori per l’alluvione in Emilia Romagna. È una Manovra senza futuro con misure fatte solo per scavalcare le Elezioni Europee. Mettete un’ipoteca pesantissima sul futuro del Paese”.

Manca poi “una politica industriale“, accusa Schlein. “L’unico investimento previsto è il ponte sullo Stretto voluto da Salvini, risorse che potevano essere utilizzate per l’emergenza casa. Abbiamo fatto molte proposte, ma avete bocciato ogni cosa. Come quella proposta secondo la quale una paga sotto i 9 euro l’ora è sfruttamento e non lavoro. State aprendo la strada ai contratti pirata”.

Elly Schlein promette infine lotta dentro al Parlamento, ma anche fuori: “Vogliamo guardare avanti perché vogliamo bene al Paese. Questa Manovra ha pesanti conseguenze e noi lotteremo dentro e fuori il Parlamento. Ci faremo carico delle vostre mancanze e daremo un’alternativa. Vogliamo rimettere in mano ai giovani il loro futuro”.

18:15 – Riccardo Molinari (Lega)

La Manovra – dice Molinari – è servita a mettere più soldi in tasca agli italiani smettendo di “distribuire mancette”.

“Confermiamo anche per l’anno prossimo il taglio del cuneo fiscale del 7% che porterà 100 euro in più in busta paga per milioni di persone. Poi c’è la detassazione dei fringe benefit, e poi la detassazione dei contributi per le lavoratrici madri”.

“Ci dicono che non siamo vicini alle categorie più deboli perché abbiamo sospeso il reddito di cittadinanza“. Per Molinari il reddito ha funzionato come misura assistenziale, ma ha fallito come volano per l’occupazione. Poi il deputato leghista annuncia che “oggi in Italia mezzo milione di persone in più lavorano” e con una maggioranza di contratti a tempo indeterminato.

Poi la stoccata: “Il jobs act l’hanno fatto quelli che stanno dall’altra parte”.

Il salario minimo “è stato una cortina fumogena”, accusa Molinari. “Questa maggioranza ha approvato una proposta di salario minimo diversa dalla vostra”, cioè ricorrendo alla contrattazione collettiva.

“Quest’anno per la prima volta saranno di più gli agenti di polizia che entrano in funzione di quelli che lasciano il lavoro”. “Strade e stazioni non sono sicure, ma i tagli li ha fatti qualcun altro”.

Poi la risposta a chi dice che il governo ha tagliato la sanità pubblica: il governo Meloni, dice Molinari ha stanziato 136 milioni per la sanità, mentre “negli anni del Covid ne erano stati stanziati 122 l’anno”. Poi Molinari ricorda la guerra del governo Meloni ai gettonisti.

“Siamo il Paese più in avanti di tutti sul Pnrr“, annuncia Molinari con orgoglio.

“Chi ci accusa di non aver tartassato le banche italiane con gli extraprofitti è la stessa persona che voleva l’approvazione del Mes per ingrassare le banche tedesche”.

18:06 – Francesco Silvestri (Movimento 5 Stelle)

“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene… alla segreteria di Berlino che indica un nuovo patto di stabilità!”, esordisce Silvestri accusando il governo di essere succube dell’Europa.

“Avete superato in fatto di austerità anche il vostro guru Mario Monti”.

“Il governo Meloni non ha una visione, non ha uno straccio di direzione da dare al Paese”.

Poi Silvestri passa in rassegna le misure del Movimento 5 Stelle contro la corruzione e la povertà fatte ai tempi dei due governi Conte. Se l’Europa ha concesso fondi e fiducia all’Italia, dice Silvestri, è per le misure messe in atto a suo tempo dal M5S.

“È legittimo avere una visione opposta a quella del M5S, ma occorre avere una direzione. Col decreto rave avete spezzato le reni ai ballerini notturni!… Il taglio delle pensioni ha fatto impallidire anche la Fornero!… Potremmo essere ancora competitivi in molti settori se voi non aveste una visione miope”.

“Andavo ancora a scuola quando sentivo parlare del ponte sullo Stretto e della magistratura politicizzata“.

“Mi dite una sola persona che abbia capito quali modifiche volevate apportare al Patto di Stabilità? È chiaro che fallisci se non hai una misura da dire… poi ti tocca approvare un… pacco di stabilità! È ciò che è accaduto con la legge sugli extraprofitti“.

“Tassiamo gli extraprofitti delle banche, ho proposto in estate. Ci avete detto di no, poi però avete fiutato la parte elettorale di questa storia. Poi è arrivata una telefonata a Palazzo Chigi da qualcuno di particolarmente importante e avete lasciato i soldi in pancia alle banche e avete tassato le solite persone, gli onesti che continuano a pagare le tasse in questo Paese”.

17:53 – Paolo Barelli (Forza Italia)

Barelli fa un lungo preambolo parlando della guerra in Ucraina alla quale si è recentemente aggiunto il conflitto fra Israele e Hamas. La situazione ha creato instabilità economica, ricorda.

La Manovra ha dato sostegno “maggiormente ai redditi più bassi“, dice Barelli passando in rassegna le principali misure su pensioni, investimenti e infrastrutture.

L’occupazione in Italia è al 61,8%, miglior dato dal 2004″.

“Tutti gli obiettivi previsti dal Pnnr sono stati raggiunti e tutto questo è stato raggiunto nonostante i gufi” tifassero contro, dice Barelli.

Poi il deputato ricorda la pressione del reddito di cittadinanza e del Superbonus sui conti pubblici, situazione che – dice – ha costretto il governo a mettere sul piatto “risorse che avrebbe potuto impiegare per altre finalità”, come imprese e famiglie. “Col taglio del cuneo fiscale gli italiani troveranno 100 euro in più in busta paga”.

Barelli parla inoltre della Minimum Tax, che va a colpire le multinazionali con una tassazione del 15% sui redditi prodotti in Italia, e ricorda la “decontribuzione totale delle lavoratrici madri” e altre misure a sostegno di donne, famiglie, natalità e bassi redditi e pensioni (“le minime saliranno a 620 euro”).

Poi Barelli parla di quanto previsto (extra-Manovra) per il salvataggio del Superbonus per scongiurare che migliaia di italiani si ritrovino a dover pagare di tasca propria per le misure non più coperte dal bonus edilizio.

Infine un ricordo, fra gli applausi della maggioranza, del fondatore Silvio Berlusconi.

17:43 – Matteo Richetti (Azione)

“Non farò un intervento di colore, ma parlerò della Legge di Bilancio”, esordisce Matteo Richetti di Azione.

“State facendo un’operazione legittima, che non condivido perché profondamente insufficiente. Questo governo ha messo in sicurezza ciò che arrivava a scadenza, i tagli del cuneo fiscale degli anni precedenti. Le buste paga non diventano più leggere, ma nemmeno più pesanti”.

“Quando lei, ministro, dice che la coperta è corta dobbiamo riflettere sulle priorità: le corsie degli ospedali e le aule delle scuole di questo Paese. Stiamo perdendo il Servizio sanitario nazionale“.

Richetti non imputa al governo la responsabilità della crisi della sanità, ma – dice – è responsabilità di questo governo non avere affrontato la situazione in maniera efficace.

“Gli italiani si accorgeranno che i 100 euro che gli lasciamo in tasca non serviranno a ricorrere alla prestazione dal medico privato”.

Poi una critica alla riforma del premierato forte.

17:33 – Marco Grimaldi (Avs)

Grimaldi inizia ricordando i morti nel Mediterraneo e ricordando le vittime delle bombe, soprattutto i bambini. “Fermatevi! Fermiamoci!”
Poi un appello alla premier: “Invece di polemizzare con le influencer, venga qui”.
“Occorre tassare la grande ricchezza”, dice Grimaldi.

Poi un affondo sui lavoratori poveri e l’occupazione femminile rimasta al palo.

“Le donne sono libere di scegliere se rimanere incinte, ma prima di tutto devono essere libere dal ricatto“. Grimaldi parla poi dei lunghissimi tempi della sanità, delle differenze fra i redditi fra italiani e tedeschi, della fuga delle imprese verso l’estero. “Davvero volete dare 9mila euro di incentivi per auto prodotte altrove?”
E poi ancora una critica ai contratti pirata e al lavoro nel weekend.

“Ma che Paese è un Paese che cancella la riqualificazione delle Vele di Scampia per fare il Ponte sullo Stretto?”

“Ma quale underdog? Voi abbaiate sui social e poi scodinzolate quando chiama l’Europa”.

“Servirà pochissimo l’aumento al 26% della cedolare secca, mentre vi rifiutate di tassare i grandi capitali. Noi l’abbiamo proposto e ci avete accusato di avere un piano horror. E vogliamo porre fine al proibizionismo sulla cannabis. E vogliamo un piano di cambiamento climatico. Dov’è la transizione ecologica in questa Manovra? Continuate a tutto gas senza tenere conto del clima credendo di non pagarne mai le conseguenze”.

“Vi diciamo: non nel nostro nome”.

17:22 – Maurizio Lupi (Noi con l’Italia)

“Le nostre politiche non si sono mai ispirate a un principio di autorità, ma alla crescita”, esordisce Lupi.

Lupi elenca tutte le criticità affrontate dal governo Meloni nello scrivere la Manovra: guerre, aumento delle materie prime e aumento dei tassi. “In questo scenario quali erano le previsioni?” Il leader di Noi con l’Italia cita titoli di stampa in cui si diffidava della capacità del governo Italiano di affrontare la situazione.

“L’opposizione serve alla maggioranza, è un elemento fondamentale alla democrazia, ma fare il tifo contro non serve neppure all’opposizione”, dice riferendosi alle critiche sulla gestione del Pnrr.

“La realtà è più testarda delle opinioni! Lavoriamo su più posizioni per fare il tifo per l’Italia”.

“Dobbiamo ringraziare le imprese italiane e le famiglie, per non parlare del terzo settore che è il vero pilastro del welfare. Le leggi di Bilancio devono declinare la nostra visione politica: la nostra prima scelta è stata quella di concentrare le risorse e non disperderle”.

Poi un ringraziamento alle imprese italiane, la “vera risorsa di questo Paese”, e alle famiglie definite “vero pilastro dell’Italia”.

“Il possesso di Btp è passato dal 5% al 10%: le famiglie credono in noi”.

“Abbiamo fatto una scelta: da noi 3 miliardi di euro per 3 anni alla Sanità

“E ne abbiamo fatta anche un’altra: abbiamo messo al centro la famiglie e abbiamo fatto politiche per la natalità“.

Imprese, persone, famiglie: questo il centro dell’interesse del governo Meloni secondo Lupi.

17:12 – Luigi Marattin (Italia Viva, Il Centro, Renew Europe)

Marattin critica la scelta del governo di blindare il testo della Manovra escludendo gli emendamenti.

“In questa Manovra ci sono alcune riduzioni su alcune tasse, ma la gran parte della Manovra conferma la maggior parte delle tasse. Ma c’è qualcosa in più: 14 euro e 60 centesimi di aumento per le fasce più deboli”.
“Poi c’è la tassazione sulle imprese: con una mano avete dato qualcosina, ma con l’altra avete tolto”.
“Voi volete finanziare solo una parte di riduzione di tasse per un anno”.

“In quale Paese del mondo ripartirebbero i consumi in questo modo? Spiegate agli italiani perché fate partire ogni Legge di Bilancio da -16 miliardi”.
“Fate tornare la mannaia delle clausole di salvaguardia sull’Iva”, accusa Marattin. “Noi avremmo invece trovato le coperture permanenti“.

“In questa Manovra non c’è nulla per la crescita economica. Dopo il rimbalzo post Covid siamo tornati allo zero virgola, e con questi numeri e il debito che abbiamo andiamo a sbattere”.

Marattin accusa il ministro dell’Economia di avere messo in atto una vera e propria “corsa alla deresponsabilizzazione”, ovvero la fine delle politiche che servono al Paese per scegliere invece la via degli slogan.

17:05 – Dieter Steger (Gruppo Misto, Minoranze linguistiche)

Steger accusa il governo di avere costretto il Parlamento a un voto senza dare il tempo di entrare nel merito dei provvedimenti. Steger benedice la riduzione del cuneo fiscale e il riordino aliquote Irpef, anche se boccia il fatto che la Manovra non affronti compiutamente il tema della riduzione della spesa pubblica.
Il deputato invoca “una vera e propria spending review” e misure volte alla crescita. Steger invoca anche misure volte a diminuire il debito pubblico, anche approfittando dei fondi messi a disposizione del Pnrr.

Ore 17:00 – Riprende la seduta, parla Benedetto Della Vedova

Benedetto Della Vedova, di +Europa, apre le dichiarazioni di voto e accusa il governo di essere arrivato “tardi e male” sulla Legge di Bilancio, al limite dell’esercizio provvisorio. Della Vedova critica inoltre le misure nel merito.
“Avete fatto una Legge di Bilancio che porta più deficit e più debito“. “Le misure simbolo sono il taglio del cuneo fiscale e un piccolo taglio delle tasse”. Due misure, inadeguate e fatte “a deficit”, dice Della Vedova. “Trasferite ricchezza dai bambini di cui vi vorreste occupare all’attuale generazione”.