Netflix, clienti in aumento ma ricavi sotto le attese

È stata registrata una forte crescita degli abbonati spinta dalla stretta alla condivisione delle password, ma i ricavi sono sotto le attese

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Solo un anno fa, Netflix doveva confrontarsi con la perdita di 1 milione di abbonati durante il secondo trimestre. Tuttavia, quest’anno, il colosso di Los Gatos ha sorprendentemente guadagnato 5,9 milioni di nuovi abbonati, quasi il triplo di quanto previsto. Ma non è l’unico dato positivo proveniente dalla trimestrale del gigante californiano del video on demand, presentata nella tarda serata (ora italiana) di mercoledì. Infatti, i profitti hanno raggiunto la cifra notevole di 1,5 miliardi di dollari, e gli utili per azione, pari a 3,29 dollari, hanno superato le aspettative iniziali di 2,86 dollari.

Eppure, Netflix ha vissuto la sua peggiore giornata a Wall Street, registrando una perdita di oltre il 9%. Questo calo è avvenuto in una fase iniziale dell’anno in cui il titolo aveva invece segnato un notevole guadagno del 60%. La crescita significativa del valore del titolo aveva portato molti analisti a prevedere una reazione negativa da parte degli investitori, pronti a cogliere l’opportunità di prendere profitto dopo il periodo di crescita.

Non sufficienti i ricavi

Per ottenere il degno riconoscimento della Borsa a fronte dei risultati in miglioramento, probabilmente avrebbero dovuto raggiungere o superare le previsioni di ricavi, che erano fissate intorno agli 8,3 miliardi di dollari. Sebbene i ricavi siano aumentati di quasi il 3% e siano arrivati a 8,2 miliardi di dollari, non sono stati sufficienti per soddisfare le aspettative degli investitori.

Un motivo per il timore crescente delle società nel campo dello streaming è che l’aumento di abbonati potrebbe essere in gran parte attribuito a sottoscrittori che optano per piani più economici, inclusa l’opzione con pubblicità lanciata di recente. Questo potrebbe influire negativamente sulla redditività dell’azienda, poiché i piani più economici potrebbero generare meno entrate rispetto a quelli premium.

In sintesi, il fatto che i ricavi siano rimasti al di sotto delle aspettative potrebbe aver contribuito al calo del valore delle azioni di Netflix sulla Borsa. Gli investitori potrebbero aver reagito vendendo le azioni per prendere profitto o percependo un potenziale rischio legato all’aumento di abbonati basato su piani più economici.

I piani di abbonamento

In questo trimestre, Netflix ha consolidato la sua leadership nel settore con quasi 239 milioni di abbonati in tutto il mondo. Per continuare a crescere e puntare sulla redditività, Netflix ha intrapreso una strategia specifica. L’azienda ha annunciato che per i nuovi clienti negli Stati Uniti e nel Regno Unito non offrirà più il piano base senza pubblicità a 9,99 dollari al mese. Invece, il piano più economico disponibile per i nuovi clienti sarà a 15,49 dollari al mese. Questo rappresenta un aumento rispetto al piano precedente e potrebbe essere finalizzato anche a promuovere i piani con pubblicità a 6,99 dollari al mese, che diventeranno così il piano più economico offerto da Netflix.

Questa mossa potrebbe essere stata presa per diversi motivi: potrebbe aumentare le entrate, incoraggiare gli utenti a passare a piani più costosi e spingere la scelta dei piani con pubblicità, che potrebbero generare entrate pubblicitarie aggiuntive per l’azienda.

Tuttavia, la decisione di aumentare i prezzi potrebbe comportare un rischio, poiché potrebbe incidere sulla capacità di attrarre nuovi clienti o mantenere quelli esistenti. Quindi, è un passo strategico importante per Netflix, che deve essere attentamente monitorato per valutare l’effetto sui risultati futuri dell’azienda.

La limitazione della condivisione degli account

Dallo scorso mese di maggio, Netflix ha iniziato a mettere in atto la decisione di limitare la condivisione degli account, richiedendo agli utenti un costo aggiuntivo per tale pratica. Questa mossa ha portato a un aumento dei ricavi in tutte le regioni in cui opera l’azienda. A seguito di questa decisione, Netflix ha segnalato un aumento degli abbonamenti rispetto alle cancellazioni.

Nonostante i ricavi medi per utente siano diminuiti temporaneamente, l’azienda si aspetta un bilanciamento più favorevole in futuro. Infatti, Netflix prevede che le entrate accelerino nella seconda metà del 2023, grazie ai benefici della limitazione della condivisione degli account e alla continua e stabile crescita del servizio sostenuto dalla pubblicità.

L’azienda ha anche aumentato la guidance sul free cash flow per l’intero anno, portandola a 5 miliardi di dollari, rispetto ai precedenti 3,5 miliardi. Questo aumento è attribuibile anche alla minore spesa per contenuti, che è stata influenzata dagli scioperi di Hollywood.

Nonostante il cambiamento di politica sulla condivisione degli account e gli aumenti previsti, la maggior parte degli analisti è rimasta positiva sul titolo di Netflix. Questo indica una fiducia generale nel futuro dell’azienda e nelle sue prospettive di crescita e redditività.