Inter, addio Oaktree ora è sotto il controllo del fondo Brookfield

Il fondo canadese Brookfield ha rilevato per 3 miliardi di dollari il 26% di Oaktree, diventando così il nuovo proprietario dell’Inter

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Claudio Cafarelli

Giornalista e content manager

Giornalista pubblicista laureato in economia, appassionato di SEO e ricerca di trend, content manager per agenzie italiane e straniere

Pubblicato: 1 Novembre 2025 10:27

Il fondo Oaktree Capital Management non è più il proprietario dell’Inter. Con una manovra finanziaria avvenuta in modo riservato, il colosso canadese Brookfield Asset Management ha acquisito per 3 miliardi di dollari il 26% di Oaktree, incamerando di fatto anche il 100% delle quote di Inter Fc. L’operazione rappresenta il completamento di un processo iniziato nel 2019, quando Brookfield aveva già assunto il controllo operativo del gruppo Oaktree. La transazione arriva in un momento particolarmente delicato per la società nerazzurra e per la città di Milano, poiché coincide con la fase conclusiva della vendita dello stadio Giuseppe Meazza da parte del Comune alle due squadre cittadine, Inter Fc e Milan Ac.

Le scadenze per San Siro

Le tempistiche fissate per la cessione del Meazza prevedono che entro il 10 novembre vengano completati i principali passaggi tecnici. Tra questi, il versamento della prima rata da 73 milioni di euro su un totale di 197 milioni, l’atto notarile di trasferimento e infine il versamento delle somme sui conti del Comune. Solo dopo questi passaggi l’operazione sarà ufficialmente completata. Il momento scelto per il passaggio di controllo dell’Inter non appare casuale. L’ingresso diretto di Brookfield come proprietario effettivo potrebbe infatti influenzare la gestione e le strategie finanziarie legate al nuovo impianto sportivo e alle aree circostanti.

Cosa cambia con Brookfield

Dal punto di vista operativo, l’arrivo di Brookfield non comporta una rivoluzione immediata nella gestione societaria, ma segna un cambio importante nella catena di controllo. Il beneficiario effettivo dell’Inter non è più Oaktree, bensì un superfondo canadese quotato alla Borsa di New York e a quella di Toronto, con circa 2 trilioni di dollari di asset in gestione. Brookfield è un gruppo con partecipazioni globali e una rete di controllate che si estende anche in paradisi fiscali come le Isole Cayman.

Secondo la relazione predisposta dall’avvocato Alberto Toffoletto, consulente del Comune di Milano per la vendita dello stadio, le precedenti partecipazioni dell’Inter facevano capo a dieci società lussemburghesi, tra cui Grand Tower Sarl, Lionrock Zuqiu Ltd, Great Horizon Sarl e Ocm Luxembourg Sunshine Sarl. Ognuna di esse aveva a sua volta cinque beneficiari fisici registrati in Lussemburgo. Non è ancora chiaro se la nuova struttura societaria introdotta da Brookfield manterrà gli stessi soggetti o se sarà completamente riorganizzata.

La struttura societaria precedente

Durante l’era del presidente Zhang Jindong, la catena di controllo dell’Inter comprendeva diverse società intermediarie. In particolare, Lionrock Zuqiu Ltd deteneva il 100% della International Sports Capital, che possedeva il 31,05% del club, mentre Grand Tower Sarl risultava azionista di maggioranza con il 68,55%.

Entrambe le partecipazioni erano state date in pegno a due entità finanziarie: il Glas Trust britannico e la Ocm Luxembourg Sunshine, società riconducibile a Oaktree Capital Management. Quest’ultima era controllata da una rete di holding basate tra Lussemburgo e le Cayman, tra cui Oaktree Phoenix Investment Fund, Oaktree Value Opportunity Fund e Oaktree Opportunity Fund XI Holding.