Superbonus, come si calcola il quoziente familiare

Fra i requisiti per poter usufruire del Superbonus 90% nel 2023 per villette unifamiliari c'è anche quello di possedere un reddito non superiore a 15mila euro

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

La parabola del Superbonus ha assunto i contorni di un racconto epico. Il grande successo, lo stallo, il blocco, le continue modifiche, le enormi difficoltà di imprese e famiglie, il passaggio da una detrazione 110% a quella al 90%. Per effetto del Decreto Aiuti quater, in questo racconto è entrato anche il quoziente familiare.

Quest’ultimo è parte integrante del piano del Governo Meloni per sostenere la natalità e i nuclei familiari più numerosi. E sarà fondamentale per stabilire chi potrà usufruire del Superbonus su case monofamiliari e unità abitative indipendenti, meglio note come “villette”.

Cos’è e come si calcola il quoziente familiare

Ribadiamo innanzitutto cosa si intende per quoziente familiare. Si tratta di un indicatore risultato della divisione del reddito complessivo del nucleo familiare per il numero dei suoi componenti. Rispetto all’ISEE, il quoziente familiare tiene conto solo dei redditi della famiglia e non anche della composizione del suo patrimonio.

Per il calcolo è necessario determinare il reddito di riferimento, che si ottiene dividendo la somma dei redditi complessivi del contribuente e del coniuge (o soggetto assimilato) e familiari a carico all’anno precedente a quello in la spesa è stata sostenuta. Il dato varia in relazione al numero di familiari per un numero di parti, determinato secondo il seguente schema:

  • Contribuente = 1
  • Coniuge convivente = +1
  • Un familiare a carico = + 0,5
  • Due familiari a carico = + 1
  • Tre o più familiari a carico = +2

In altre parole la somma complessiva dei redditi va divisa per un coefficiente determinato in base alla numerosità della famiglia: se il contribuente è solo uno, il coefficiente è 1.

Quoziente familiare e Superbonus: come funziona

Per le villette unifamiliari, il Superbonus 90% è valido solo se gli interventi e le spese vengono effettuati entro il 31 dicembre 2023. Fra i nuovi requisiti per usufruirne c’è anche quello di non possedere un reddito non superiore a 15mila euro. E qui entra in gioco il quoziente familiare, secondo lo schema di calcolo sopra citato. Va dunque tenuto conto dei redditi di tutti i componenti del nucleo familiare.

Il contribuente corrisponde al proprietario dell’immobile, al quale va aggiunto il coniuge, il soggetto legato da unione civile o convivente se presente nel nucleo familiare, i familiari indicati dall’Articolo 12 del Tuir (Testo unico delle imposte sui redditi) presenti nel nucleo familiare, che nell’anno precedente a quello di sostenimento della spesa si siano trovati a carico del contribuente.

Prendendo ad esempio un reddito di 45mila euro diviso per un coefficiente 3, si potrà accedere al Superbonus 90%. Se invece il coefficiente è pari a 2,5, il reddito dovrebbe allora essere 37.500 euro. Un familiare è considerato a carico quando il suo reddito, al netto delle deduzioni, è inferiore a 2.840,51 euro o 4.000 euro per i figli fino ai 24 anni.

I dubbi più comuni

Oltre alla definizione di familiari a carico e al meccanismo di calcolo, i contribuenti hanno manifestato anche altri dubbi sul calcolo del reddito. Ad esempio: non rientrano nel totale i proventi sottoposti a ritenuta d’imposta a titolo definitivo, come i dividendi azionari, gli interessi sui titoli di Stato. La risposta resta incerta per quanto riguarda affitti soggetti a cedolare secca e sui redditi soggetti alla flat tax, come quelli dei lavoratori autonomi.

Per quanto riguarda il meccanismo: il nucleo familiare è composto dal contribuente, che fa domanda per il Superbonus, e dal coniuge (o convivente o legato da unione civile) il cui reddito viene considerato indipendentemente dal fatto che sia a carico o meno. A questi si aggiungono i familiari fiscalmente a carico: figli e discendenti, genitori e ascendenti, fratelli, sorelle, generi, nuore e suoceri.