Superbonus 110%, crediti bloccati: le Regioni subentrano alle banche

Possibile svolta per i cantieri interessati dal bonus 110%: le Regioni potrebbero subentrare alle banche per sbloccare i crediti.

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Redazione

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Attualmente sono numerosi i crediti cosiddetti “incagliati”, che mettono in pericolo gli investimenti di cittadini e imprese relativi ai lavori di ristrutturazione ed efficientamento energetico legati al Superbonus 110% (qui le nuove regole Eurostat). Motivo per cui le Regioni si stanno muovendo per provare a risolvere il caos che si è creato con le banche e gli intermediari che non accettano più di acquistare crediti e le imprese che hanno i cassetti fiscali pieni. Una situazione che si ha portato ad un vero e proprio blocco dei cantieri già avviati, poiché mancano i soldi per portare avanti gli interventi.

La scelta del Piemonte

“Per dare un aiuto concreto alla possibilità di cittadini e imprese di continuare ad accedere ai bonus edilizi, di fronte alla difficoltà negli ultimi mesi di ottenere la cessione del credito, abbiamo deciso di intervenire direttamente, acquisendo da parte di banche o intermediari finanziari crediti di imposta per un importo di circa 50 milioni annui”, spiega il presidente del Piemonte, Alberto Cirio. Un intervento che è stato previsto da un articolo della legge di Stabilità 2023 approvato ieri mattina dalla giunta e che passerà ora all’esame del Consiglio regionale, dove dovrebbe essere approvato in via definitiva in primavera.

“Molti cittadini che avevano deciso di utilizzare questo bunus si sono trovati davanti a un blocco che penalizza sia le famiglie, sia le imprese. Le banche hanno acquistato crediti finché hanno potuto, poi hanno esaurito il plafond messo a disposizione. Con questo intervento vogliamo porre rimedio alla situazione che si è venuta a creare. Abbiamo pensato di farlo dialogando con il governo, ma poi sono i territori a dover cercare soluzioni pratiche. Per questo abbiamo attivato questa formula”.

La finanziaria

La Regione, attraverso la sua finanziaria, FinPiemonte, acquisterà dalle banche crediti che andranno a compensazione degli oneri fiscali che l’ente ha con lo Stato (in particolare quelli legati al proprio personale) per circa 50 milioni all’anno, ripetibili per gli anni prossimi. Un’operazione che, assicura Cirio, «sarà a costo zero per i contribuenti.

Le altre Regioni

Il Piemonte è stato il primo a muoversi, ma altri enti sono pronti a replicare il medesimo intervento. È il caso della Sardegna, grazie a un emendamento all’art. 10 della legge Finanziaria regionale 2023-2025 approvata nei giorni scorsi dal Consiglio regionale. Il testo, in sostanza, prevede che la Regione acquisti i crediti dalle banche per poi compensarli con i propri debiti, attraverso i pagamenti sui modelli F24 dell’intero sistema regionale (Irpef, contributi previdenziali, Iva, Irap e così via).

Si tratterebbe anche in questo caso di una norma “a costo zero“ per la Regione, giacché i crediti acquisiti saranno portati subito a compensazione con gli F24 pagati dalla Regione allo Stato.

Anche in Calabria i consiglieri regionali Francesco De Nisi e Giuseppe Graziano (Azione) hanno depositato in Consiglio regionale una proposta di legge (n. 155) intitolata “Misure di compensazione dei debiti fiscali attraverso l’acquisto dei crediti relativi ai bonus edilizi” (link in basso).

Anche in questo caso l’obiettivo è quello di far acquisire alla Regione i crediti fiscali connessi al Superbonus e agli altri bonus edilizi, per poi portarli in compensazione con gli F24.