Riscaldamento, in queste regioni c’è il rimborso per passare al pellet

Mentre il governo rinnova il bonus per chi sostituisce un impianto inquinante, tre amministrazioni locali stanziano nuovi fondi per chi sceglie i sacchetti

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

La percezione diffusa tra i cittadini più attenti alla vita politica del nostro Paese è che il governo guidato da Giorgia Meloni si stia muovendo in maniera importante ma con molta confusione, quasi come se i suoi esponenti volessero occupare ogni spazio pubblico di dibattito e confronto ma senza avere soluzioni concrete e ben definite da mettere sul tavolo.

Se, da una parte, la luna di miele del nuovo esecutivo pare proseguire quantomeno nelle intenzioni di voto degli italiani, dall’altra l’opinione pubblica nota ogni giorno una sorta di spaesamento generale nei confronti dei molti annunci che i rappresentanti del centrodestra sottopongono agli organi di stampa ora dopo ora.

Caro bollette, le mosse del governo su gas e pellet

Il tema che più rende l’idea del caos che regna nelle stanze dei ministeri è quello relativo al caro bollette. Forte dei 21 miliardi di euro inseriti nel testo della legge di Bilancio per sostenere milioni di famiglie e migliaia di imprese nel pagamento delle fatture di luce e gas, la premier non intende prestare il fianco alle critiche di chi le ricorda che gli aiuti copriranno un lasso di tempo che arriva solo fino al prossimo aprile. Poi, il rischio di nuove stangate per chi utilizza il riscaldamento e l’energia elettrica sarà di nuovo dietro l’angolo.

Proprio in queste ore, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha spiegato che anche quando la copertura inserita in Manovra sarà esaurita, il governo saprà mettere in atto “interventi per mitigare gli aumenti di prezzo“, anche se “in una forma diversa rispetto a quella che è stata finora, che era figlia dell’emergenza”. L’obiettivo dichiarato dal titolare del dicastero è quello di “introdurre un meccanismo più efficiente che orienti le famiglie e premi i comportamenti virtuosi“. In sostanza, chi consuma meno avrà anche tariffe più basse.

Sostituire una caldaia a gas con un impianto a pellet: tutti gli sconti di Stato e regioni

In tutto questo però, già da qualche anno milioni di cittadini hanno cercato di convertire il proprio sistema di riscaldamento casalingo, sostituendo i vecchi impianti alimentati a biomasse e scegliendo di passare al pellet. Una decisione che per molti ha garantito un significativo risparmio durante i mesi più freddi dell’anno grazie al costo decisamente più basso dei sacchetti rispetto al gas metano. Poi però, negli ultimi mesi del 2022, anche il prezzo del pellet ha subito un rincaro significativo, costringendo il governo ad intervenire con un taglio dell’IVA sul combustibile, che dal 1°gennaio 2023 è passata dal 22% al 10%.

Ma ci sono altre due ragioni che oggi rendono questa scelta ancora molto conveniente. La prima è che Palazzo Chigi ha rinnovato anche per il nuovo anno la possibilità di usufruire del rimborso del 65% sulle spese per sostituire un impianto inquinante con uno alimentato a pellet. La seconda (direttamente collegata alla prima) è che ci sono ben tre regioni – ossia Piemonte, Emilia Romagna e Lombardia – che hanno deciso di aggiungere fondi propri per agevolare ancora di più chi sceglie di rottamare una vecchia caldaia con una più efficiente e meno impattante: i bandi sono stati aperti, riguardano i prossimi dodici mesi e sono accessibili sui siti online delle rispettive amministrazioni.