Stufa a pellet: quanto si risparmia rispetto al metano?

La stufa a pellet permesse di risparmiare importanti quantità di denaro rispetto ai tradizionali sistemi di riscaldamento domestico: ecco quanto

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

Sempre più italiani scelgono le stufe a pellet. A metà strada tra camino, caldaia e una classica stufa, sono un’ottima soluzione per chi non ha modo di fare interventi di efficientamento energetico particolarmente invasivi, ma vuole comunque abbattere il costo delle bollette e alzare la temperatura domestica in maniera più sostenibile. Ma quanto costano questi dispositivi? E quanti soldi, a conti fatti, permettono di risparmiare rispetto al metano e agli altri sistemi di riscaldamento tradizionali?

Come è composta una stufa a pellet

I pellet sono delle “pillole” di legno compresso, realizzate con segatura e scarti industriali di legno puro. Rispetto alla legna, hanno il vantaggio di non avere umidità al loro interno. Sono per questo più efficienti dal punto di vista termico, e producono molto meno fumo.

Una stufa a pellet è composta da un serbatoio o tramoggia, che contiene il materiale da combustione, dal termostato che controlla la velocità di erogazione del pellet, cioè il suo passaggio verso il braciere. Quest’ultimo è fatto in ghisa, ed è la parte dove le pastigliette di legno bruciano in maniera controllata e generando il calore desiderato, impostato manualmente o automaticamente tramite i controlli.

La cenere è raccolta sotto il dispositivo, e il portacenere necessita di pulizia costante, almeno una volta a settimana – anche se molti produttori consigliano di svuotarlo e aspirarlo dopo ogni utilizzo per evitare malfunzionamenti della stufa.

Attraverso un sistema di ventilazione, la stufa aspira l’aria dall’esterno e la immette in casa, una volta scaldata. I fumi di scarico vengono invece espulsi verso l’esterno da una canna fumaria o da un foro nel muro. Eventuali tubi e impianti permettono di scaldare tutta la casa, mettere in funzione i termosifoni e utilizzare il calore anche per l’acqua sanitaria.

Come funziona una stufa a pellet

Sono necessari davvero pochi passaggi per mettere in funzione una stufa a pellet.

  • Immettere il pellet nel serbatoio di stoccaggio, che è in genere situato nella parte superiore del dispositivo.
  • Premere il pulsante di accensione sul termostato, che creerà una scintilla per accendere il braciere.
  • Impostare la temperatura desiderata. La stufa misurerà così la quantità di materiale necessario per raggiungerla.
  • Ricaricare il serbatoio durante la messa in funzione dell’impianto, seguendo le indicazioni a schermo o controllando il livello di riempimento.
  • Svuotare il posacenere, magari con l’aiuto di un apposito aspiracenere, regolarmente.

Stufa a pellet: i tipi e come sceglierla

Acquistare una stufa a pellet è un investimento che viene ripagato con il tempo e con gli importanti tagli in bolletta che derivano dal passaggio a questo tipo di combustibile rispetto al gas. I prezzi oscillano dai 500 euro ai 2mila per i modelli base, e si può arrivare anche ai 5mila euro per un impianto più complesso.

Bisogna prendere in considerazione anzitutto la tipologia del dispositivo.

  • Stufa a pellet ventilata, che trasmette il calore emesso all’ambiente in cui è installata.
  • Stufa a pellet idro, collegata ai termosifoni e all’acqua sanitaria.
  • Stufa a pellet canalizzata, collegata alle altre stanze della casa attraverso un sistema di tubature.

Un altro fattore determinante del prezzo sono i materiali utilizzati. Considerando le alte temperature raggiunte dalla camera di combustione, un materiale più resistente è spesso sinonimo di una maggiore durata della stufa.

Bisogna inoltre considerare che anche le stufe a pellet possono essere più o meno tecnologiche. Tanto più sono moderne e dotate di particolari sistemi di controllo, tanto più sono costose. In genere quelle dotate di funzioni smart permettono però di risparmiare di più, grazie ai più moderni sistemi di efficientamento energetico.

riscaldamento pellet
Quanto pellet serve per riscaldare un appartamento?

Quanto si risparmia con l’acquisto

Scegliere una stufa a pellet per riscaldare la propria casa significa avere cura dell’ambiente. E per questo l’acquisto è agevolato con una serie di misure fiscali da parte dello Stato. Ad esempio con le detrazioni Irpef del 50% o del 65%, i cosiddetti bonus casa ed ecobonus. Esiste inoltre un contributo diretto che viene elargito in caso di sostituzione di un apparecchio riscaldante, il conto termico.

È necessario sottolineare che le misure possono variare negli anni – per quanto queste siano state prorogate con successo da più Governi – ed è necessario informarsi attentamente prima di procedere.

Quanto costa un sacco di pellet

Nonostante le forti oscillazioni del prezzo della materia prima, a causa della pandemia, della guerra in Ucraina e dell’inflazione, il pellet ha continuato a essere un’alternativa economica ai classici metodi di riscaldamento della casa, sia rispetto al tradizionale camino e alla stufa a legna, sia rispetto a gas, gasolio ed elettricità.

A parità di sistema, ha un potere calorifico nettamente superiore rispetto alle altre stufe e gli altri metodi di combustione del legno, mentre il prezzo del pellet in euro per kW è nettamente più basso del metano.

Mediamente un sacco da 15 kg di pellet costa circa 6 euro, vale a dire 40 centesimi al kg. Tuttavia in alcuni territori, come le isole, i costi di trasporto e logistica possono far aumentare sensibilmente il prezzo, che può arrivare a oltre i 7 euro a sacchetto.

Il pellet conviene rispetto al gas?

Il costo del gas domestico, il metano, si aggira intorno a 0,8 euro al metro quadro, a seconda del fornitore al dettaglio e della quantità di consumo. Ogni metro cubo fornisce circa 8 kWh. Si avrà dunque un prezzo di circa 10 centesimi a kWh. Ogni kg di pellet fornisce per combustione circa 5 kWh termici. Basandoci sui prezzi medi di un sacco da 15 Kg, dunque, si arriva a ipotizzare circa 8 centesimi a kWh.

Si ha insomma con il pellet un risparmio di circa il 25%, che si traducono in un anno, in base alle stime dell’ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, in circa 300 euro. Riscaldare la casa con il gas per 150 giorni durante un anno costa mediamente circa 1.200 euro a famiglia, mentre con il pellet si spendono 900 euro. In sostanza possiamo dire che una stufa a pellet conviene rispetto a una tradizionale caldaia.