Il percorso è iniziato qualche decennio fa. Ma oggi siamo entrati pesantemente nell’era dell’Intelligenza Artificiale, con l’AI che pervade moltissimi aspetti della vita quotidiana e soprattutto della scienza e della modellistica prospettica. E non mancano, ovviamente, gli auspici per un ottimale utilizzo di questi fantastici strumenti così come le ansie e i timori di una perdita del “capitale” di umanità, soprattutto in ambito professionale ed aziendale.
Mentre si moltiplicano le esperienze pratiche di applicazione dell’AI, si parla di approcci didattici e formativi oltre che di futuro del mondo delle assicurazioni. Con esempi e prospettive che sicuramente possono rappresentare motivo di riflessione e conoscenza.
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La formazione oncologica e il sistema di docenza PLATO
L’intelligenza artificiale entra in classe per insegnare l’oncologia medica, grazie al sistema di docenza innovativa della start-up ctcHealth chiamato PLATO. Stiamo parlando di una piattaforma che consente un’esperienza di apprendimento immersiva e personalizzata, in un evento organizzato dalla Fondazione per la Medicina Personalizzata (FMP) a Roma.
“La complessità degli attuali percorsi diagnostici e terapeutici richiede un’attività formativa specifica, altamente specializzata e personalizzata. La didattica frontale negli ultimi 50 anni si è avvalsa di poche innovazioni, passando dalla proiezione del contenuto di ‘lucidi’ alle diapositive in formato elettronico, senza cambiamenti sostanziali nei metodi di insegnamento. Al contrario, PLATO rappresenta un salto metodologico e formativo, integrando l’innovazione tecnologica con un approccio didattico più interattivo e coinvolgente”
spiega Paolo Marchetti, Presidente della Fondazione per la Medicina Personalizzata e Direttore Scientifico dell’IDI-IRCCS di Roma.
“Il progetto di ricerca parte dall’oncologia, con l’obiettivo di poter essere adottato anche in altri campi del sapere medico. PLATO può rivoluzionare la formazione in medicina. Sviluppato da un team di esperti nel campo dell’educazione e dell’intelligenza artificiale, si pone come un importante contributo italiano nel panorama internazionale delle tecnologie educative avanzate. PLATO potrà essere utilizzato anche nella formazione del personale dei Molecular Tumor Board, cioè dei team multidisciplinari fondamentali nel nuovo modello dell’oncologia mutazionale. Questo sistema di intelligenza artificiale infatti è in grado di analizzare dati di profilazione genomica e informazioni cliniche che derivano dagli studi di oncologia di precisione all’interno dei Molecular Tumor Board”
segnala Giuseppe Curigliano, Presidente eletto ESMO (Società Europea di Oncologia Medica), Professore di Oncologia Medica all’Università di Milano e Direttore Divisione Sviluppo di Nuovi Farmaci per Terapie Innovative allo IEO di Milano.
Per testare il sistema parte lo studio “AI Learning”, promosso da FMP presso l’Università La Sapienza di Roma: partirà a settembre 2025 e coinvolgerà circa 120 studenti degli ultimi due anni del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia.
“Nello studio verranno analizzate sia le risposte degli studenti alla fine della singola lezione che dopo un certo periodo, ad esempio dopo una o due settimane. Mentre nel tradizionale insegnamento frontale lo studente può avvalersi solo degli appunti scritti durante la lezione, con PLATO, in caso di dubbi, può formulare domande all’insegnante avatar nel corso della lezione o anche dopo alcuni giorni. Inoltre, PLATO consente di superare i limiti temporali, perché è possibile collegarsi alla lezione in ogni momento”
sottolinea Andrea Botticelli dell’Università La Sapienza di Roma e Principal Investigator dello studio “AI Learning”
Insomma: l’innovazione tecnologica si inserisce nel solco di esperienze già avviate in diverse istituzioni accademiche internazionali, come quelle che hanno implementato sistemi simili negli Stati Uniti all’Università di Stanford o in Nuova Zelanda. Lo studio italiano, mira per prima a verificare in maniera scientifica, dal punto di vista pedagogico, quale sia il vantaggio offerto dagli avatar dotati di intelligenza artificiale applicati al mondo della didattica medica.
Un libro disegna il futuro delle assicurazioni
Futuro, persone e tecnologia. Sono le tre direttrici lungo le quali si snoda “AI e la riscoperta dell’Umanità. Ecco come cambieranno le assicurazioni di domani”, il nuovo libro di Gianluca Zanini e Marco Burattino che affronta la rivoluzione dell’AI in questo settore. Il tutto, ricordando che non si può certo tornare indietro. Il volume punta ad offrire uno sguardo non convenzionale sull’avvento dell’AI e sul suo impatto sul mondo delle assicurazioni, che ha le sue fondamenta sulla conoscenza dell’accaduto, e che – secondo i due esperti – verrà scosso nelle sue fondamenta da questa rivoluzione in corso. La chiave del successo per l’ottimale impiego dell’AI, secondo i due autori, passa attraverso il valore dell’umanità, che deve essere alla base della gestione delle aziende.
“Umanità è l’insieme delle caratteristiche distintive, compresi i modi di pensare, di sentire e di agire, che gli esseri umani tendono naturalmente ad avere. Ma attenzione: condurre con umanità non deve essere solo un proposito, deve essere seguito da azioni chiare e soprattutto concrete”
specificano Zanini e Burattino.
Come? Ascoltando le persone, “chiedendo delle loro vite e non solo del loro lavoro”, suggeriscono i due esperti del mondo delle assicurazioni. Nel mondo assicurativo, il libro propone di evitare di basarsi su vecchie “ricette” per gestire “fenomeni nuovi”. Ma la situazione sta cambiando. E non solo per i rischi legati al fatto che ci muoviamo in territori inesplorati come cyberterrorismo e mutamenti climatici. Demografia e tech stanno già cambiando le carte in tavola.
“Sappiamo già che nel 2042 in Italia si potrà contare al massimo su 393mila ventenni. Mentre per gli over 65 il discorso sarà opposto”
scrivono Zanini e Burattino.
Ed allora, l’impatto dell’AI se correttamente guidato e gestito può diventare davvero un grandissimo aiuto per la gestione di una transizione partita nel 2022 con ChatGPT. Per le assicurazioni sono tre gli ingredienti che faranno la differenza nell’orientale la scelta di una polizza: “Il linguaggio, la semplicità e l’interazione umana”. Una serie di esempi pensati per far riflettere aiutano a prendere dimestichezza con la strategia proposta dagli autori. Una strategia che, naturalmente, non intende fare a meno dell’AI. Per Zanini e Burattino, infatti, ChatGPT e simili possono essere un aiuto per imparare a navigare tra nuovi obiettivi di protezione, nuovi prodotti e nuove professioni. Perché una cosa sembra certa: l’AI segnerà il tramonto di alcuni lavori tradizionali, ma anche la nascita di altri, più innovativi.
Il tutto, con una chiave di ottimismo.
“Il vero potenziale dell’intelligenza artificiale nel settore assicurativo risiede nella sua capacità di arricchire e potenziare l’interazione umana, aprendo nuove strade per la crescita personale e professionale. Il futuro delle assicurazioni è nelle mani di coloro che sapranno integrare l’innovazione con l’umanità, creando un mondo dove tecnologie e persone lavorano insieme”.