Battigia libera, diritti e divieti sulle spiagge italiane

Anche per quanto riguarda la sosta sulla battigia, c’è una legge che regolamenta dove e come posizionarsi in spiaggia. Ecco i diritti e i divieti sulle spiagge italiane

Foto di Luca Incoronato

Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Pubblicato: 15 Agosto 2018 12:55Aggiornato: 28 Maggio 2024 15:44

Ormai è sempre più difficile trovare una spiaggia libera e posizionare il proprio ombrellone o il proprio asciugamano senza dover pagare l’ingresso a uno stabilimento balneare.

Negli ultimi anni è stata affrontata molte volte la questione, sollevata da persone che si sono viste negare l’autorizzazione a entrare in spiaggia senza il pagamento di una quota. Questo ha scatenato una serie di opinioni diverse sulla possibilità, da parte di uno stabilimento balneare, di vietare l’accesso alla spiaggia, anche solo per transitare. Vediamo cosa dice la legge a proposito.

Spiaggia libere, le regole italiane

Le spiagge fanno parte del demanio marittimo e, in quanto tale, risultano pubbliche. Lo Stato dà in concessione ai privati un tratto di spiaggia, per un tot di anni, per svolgere attività turistiche, ricreative o di ristorazione. Le concessioni vengono rinnovate automaticamente, per cui la spiaggia è quasi assimilabile a una proprietà privata.

Anche se i gestori degli stabilimenti balneari pagano per avere la concessione della spiaggia e collocare ombrelloni e lettini, c’è un pezzo di spiaggia che non può, per legge, essere occupato. Parliamo della battigia, vale a dire quella linea a ridosso dell’acqua dove si infrangono le onde e che la legge vieta agli operatori turistici di occupare definitivamente.

Di quello spazio, che viene quantificato in 5 metri circa, devono poter usufruire tutti i bagnanti, anche senza corrispondere un corrispettivo allo stabilimento. In altre parole, nessun lido può impedire l’accesso e la fruizione della spiaggia a qualcuno.

Per quanto riguarda la sosta sulla battigia, la legge dice che non è possibile tenere occupato quel lembo di spiaggia con lettini o asciugamani, perché non si può impedire il passaggio degli altri bagnanti. Regola che vale anche per i lettini e gli ombrelloni degli stabilimenti balneari.

La questione è regolamentata autonomamente dalle regioni e dai singoli comuni, che possono autorizzare la sosta temporanea sulla battigia, a patto che non intralci il passaggio delle persone. Per questo motivo, per non incorrere in contravvenzioni o in spiacevoli inconvenienti, è sempre bene prendere visione dell’ordinanza del Comune o della Capitaneria di Porto della spiaggia in cui ci si trova.

Concessioni balneari all’estero

Portogallo – Il demanio marittimo ha diretta copertura costituzionale. Le concessioni demaniali marittime sono disciplinate dalla legislazione ordinaria, che ha recepito la Direttiva quadro europea sulle acque. Si distingue tra licenza e concessione. La prima è necessaria per occupare temporaneamente le spiagge con manufatti amovibili a scopo turistico. Il tutto può essere concesso per un massimo di 10 anni. Al termine le strutture smontabili vengono rimosse e gli impianti fissi demoliti, a meno che l’amministrazione non voglia ripristinarli gratuitamente. In caso di demolizione, sarà l’imprenditore a dover ripristinare la situazione precedente. Per concessione si intende invece il titolo necessario alla realizzazione di costruzioni stabili di non facile rimozione, dedicate allo sviluppo di attività turistiche o simili. La durata massima è di 75 anni;

Francia – Si tiene conto della vocazione della zona per decidere quale uso ammettere. Ad ogni modo occorre sempre garantire il libero passaggio e l’uso del litorale da parte del pubblico per un’area d’ampiezza significativa, lungo tutta la riva del mare. La durata delle concessioni non può superare i 12 anni, con pagamento di un canone, il cui ammontare tiene conto dei vantaggi di ogni sorta che il concessionario ricava dall’uso del demanio pubblico;

Grecia – L’assegnazione delle concessioni avviene al termine di procedure di selezione imparziali e trasparenti. Oggi sono proibite costruzioni permanenti entro 100 metri dal litorale. La normativa prevede una concessione in leasing, al fine di sfruttare le coste e le spiagge a fini commerciali;

Spagna – Il Paese si orienta in favore del carattere pubblico delle coste, contro la privatizzazione del demanio. Le spiagge sono considerate “libere” nell’ordinamento. Ciò vuol dire che non possono essere date in concessione. Al massimo l’area che precede la spiaggia può essere oggetto di autorizzazione all’occupazione concessionaria.