Pro e contro della cattura, dell’utilizzo e dello stoccaggio del carbonio

L'IPCC ritiene le tecnologie di CCUS molto utili nel percorso verso la neutralità climatica, ma c'è un dibattito in corso sulla loro effettiva utilità

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Le tecnologie CCUS di cattura, utilizzo e stoccaggio del carbonio sono simili all’energia nucleare. Alcune persone, come Bill Gates, ritengono che siano cruciali per la transizione ecologica, mentre altri pensano che siano solo un modo per evitare di affrontare seriamente la riduzione delle emissioni.

Il parere degli esperti

Il Professor Mark Jacobson dell’Università di Stanford in California considera il nucleare di nuova generazione, i biocarburanti e le tecnologie CCUS come “costose perdite di tempo”. In un’intervista con il Guardian, ha affermato che le tecnologie CCUS sono solo progettate per sostenere l’industria dei combustibili fossili.

Spingere sulle rinnovabili

Secondo Jacobson, le fonti rinnovabili possono fornire tutta l’energia di cui ha bisogno l’economia mondiale, non solo elettricità. Ha sostenuto che abbiamo già ciò di cui abbiamo bisogno: energia eolica, solare, geotermica, idroelettrica, auto elettriche, batterie, pompe di calore ed efficienza energetica. Ha dichiarato che al momento abbiamo il 95% delle tecnologie necessarie per risolvere il problema, ma il 5% mancante riguarda il trasporto aereo e navale per i quali sarà necessario investire nell’idrogeno verde.

Cosa dicono gli esperti dell’IPCC

Gli esperti dell’IPCC, l’Intergovernmental Panel on Climate Change delle Nazioni Unite, affermano che, senza una significativa riduzione delle emissioni, raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi del 2015 dipende dalla capacità di catturare e immagazzinare l’anidride carbonica in eccesso nell’atmosfera. Tuttavia, l’IPCC riconosce anche l’esistenza di opinioni contrastanti e di sfide come i costi e i rischi legati alle tecnologie CCUS.

Il progetto italiano per catturare la CO2

In Italia, c’è un impegno per risolvere i problemi legati alle tecnologie CCUS. Il progetto ECCSELLENT, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca con 16,5 milioni di euro come parte del PNRR, mira a rafforzare le strutture italiane per la cattura del carbonio. Grazie alla collaborazione fra i vari istituti, sarà possibile aumentare l’accesso alle informazioni importanti. Secondo la dottoressa Cinzia De Vittor, ricercatrice dell’OGS e responsabile del laboratorio ECCSEL-NatLab Italy di Panarea, le tecnologie CCUS potrebbero contribuire a ridurre l’anidride carbonica, entro il 2050, tra il 15% e il 20%.

Dagli USA un sistema non solo più economico, ma anche più efficiente

Il metanolo è una soluzione interessante per la conversione della CO2 in una fonte di energia utilizzabile. Questo nuovo sistema sviluppato dai ricercatori del Pacific Northwest National Laboratory potrebbe contribuire a ridurre le emissioni di anidride carbonica e a creare fonti di energia pulite e rinnovabili. Tuttavia, è importante sottolineare che ulteriori ricerche e test sono necessari per valutare la fattibilità e la sicurezza a lungo termine del sistema.

Il nuovo sistema di cattura e conversione della CO2 in metanolo sviluppato dal PNLL è progettato per adattarsi a molteplici fonti di emissioni, come centrali elettriche, cementifici e acciaierie. Utilizzando determinati solventi, la maggior parte delle molecole di anidride carbonica vengono catturate prima della loro emissione e successivamente convertite in metanolo. Questo processo efficiente e simultaneo abbassa significativamente i costi dell’intera operazione, che sono stimati in circa 39 dollari per tonnellata di CO2.

L’esperienza del Canada

In Canada, c’è tensione riguardo la mancanza di accordo sui fondi destinati alle tecnologie di cattura e immagazzinamento di carbonio (CCUS) per decarbonizzare il settore dell’Oil & Gas, il più inquinante a livello nazionale. L’amministratore delegato di Cenovus Energy, azienda dell’Oil & Gas, ha dichiarato che l’amministrazione della provincia di Alberta e il governo federale non sono riusciti a trovare un accordo sui finanziamenti. Cenovus fa parte della Pathways Alliance, un’alleanza di sei dei maggiori produttori di sabbie bituminose del Canada, che mirano a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

La richiesta di fondi per un nuovo impianto CCUS

L’azienda oil & gas, Cenovus Energy, fa parte della Pathways Alliance, mira a raggiungere la neutralità climatica grazie alla costruzione di un impianto di CCUS a un costo di 16,5 miliardi di dollari. L’alleanza chiede fondi pubblici per coprire il 66% delle spese, ma finora il governo federale ha stanziato solo 2,6 miliardi per i prossimi cinque anni, che è considerato insufficiente. La Pathways Alliance mira a ridurre le emissioni del 22% entro il 2030, ma questo obiettivo richiede una accelerazione del processo burocratico per la costruzione dell’impianto di cattura del carbonio.

Il monito del segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres

La sfida per ridurre le emissioni di gas serra e proteggere il nostro pianeta è immensa e richiede un impegno a 360 gradi da parte di tutti gli stakeholder, comprese le compagnie di combustibili fossili. Come ha dichiarato dal segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, “il modello di business delle compagnie produttrici di combustibili fossili non è compatibile con la sopravvivenza umana”. Per questo, la ricerca svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo di soluzioni innovative per la decarbonizzazione, come la tecnologia di cattura e stoccaggio del carbonio (CCUS) che può aiutare a mitigare le emissioni provenienti dalle industrie. Tuttavia, è importante che queste soluzioni vengano implementate alla massima velocità e che siano supportate dai governi e dall’industria per garantirne la loro realizzazione e successo a lungo termine.