Berlusconi, bufera sulla prima possibile intitolazione all’ex Cav

L'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini ha proposto di intitolare a Berlusconi l'aeroporto di Milano Linate, oggi dedicato a Enrico Forlanini

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Immersi come siamo in questo agiografico racconto che di reale ha davvero poco, mentre si delinea la successione in Senato tra i banchi di Forza Italia, arriva la notizia che a Berlusconi potrebbe addirittura essere intitolato l’aeroporto di Milano-Linate, oggi chiamato col nome di Enrico Forlanini, pioniere dell’aviazione italiana che tra ‘800 e ‘900 diede eccezionale impulso all’industria aeronautica italiana e internazionale. Un’idea lanciata dal caro vecchio amico del fondatore di Forza Italia, l’ex sindaco di Milano Gabriele Albertini.

“Passiamo da Linate aeroporto a Silvio Berlusconi”, ha detto l’ex sindaco, richiamando il caso di New York, dove due dei tre aeroporti sono intitolati uno al presidente Usa John Fitzgerald Kennedy, assassinato a Dallas nel 1963, durante il suo mandato, e l’altro a Fiorello LaGuardia, ex sindaco della città scomparso nel 1947. Come ricorda il Corriere, a Parigi, ad esempio, l’aeroporto Charles De Gaulle ha adottato il nome dell’ex presidente a soli quattro anni dalla sua morte, mentre a Madrid l’aeroporto Adolfo Suárez Madrid-Barajas ha preso il nome dell’ex presidente spagnolo subito dopo la sua morte nel 2014.

L’aeroporto di Milano-Linate, oggi gestito dalla SEA, è l’8° aeroporto italiano e il 3° aeroporto della Lombardia per traffico di passeggeri e accoglie il traffico nazionale e quello europeo di breve raggio. Tristemente famoso il disastro dell’8 ottobre 2001, che provocò 118 vittime: si tratta dell’incidente aereo con il più alto numero di vittime mai accaduto in Italia, superato per le collisioni in fase di decollo solo dal disastro di Tenerife del 1977. Alle 8:10, l’incidente coinvolse un Cessna privato, che entrò per sbaglio nella pista di decollo principale dell’aeroporto milanese e venne investito da un MD-87 di linea della Scandinavian Airlines che stava decollando regolarmente. L’impatto fece schiantare l’aereo contro un edificio adibito allo smistamento bagagli. Nessun superstite, tranne uno degli addetti bagagli del magazzino, che nonostante le gravi ustioni si salvò.

Formigoni vorrebbe l’aeroporto di Malpensa

Diverso il parere dell’ex governatore della Regione Lombardia, anche lui fedelissimo di Silvio, Roberto Formigoni: “Se si scegliesse un aeroporto sarebbe più adeguato Malpensa“, ha detto all’Adnkronos, spiegando che “mentre Linate esiste da cent’anni, il moderno Malpensa lo abbiamo fatto io e Berlusconi, lui da presidente del Consiglio, io da presidente di Regione. Quindi era il suo aeroporto, oltre che il mio”.

Non solo. L’intitolazione di un aeroporto avrebbe poi un altro vantaggio: “A differenza di una via o una piazza, non ci sono regole su quanti anni devono passare dalla morte, quindi non sarebbe necessaria alcuna deroga. Basta una decisione dell’amministrazione”. Proprio questo avrebbe spinto Albertini a ripiegare su Linate, dopo che il sindaco di Milano Giuseppe Sala aveva fatto sapere di non essere intenzionato a chiedere alcuna deroga per il fondatore di Forza Italia, attendendo pazientemente i famosi 10 anni.

Anche se Albertini ha fatto notare che il Comune di Milano aveva già derogato alla regola dei 10 anni, “è quindi una condizione che può essere superata quando si vuole”, ma la situazione allora era ben diversa. Si riferisce alla deroga fatta da Giuliano Pisapia che la concesse per Mike Bongiorno, cui fu intitolato il passaggio sotto Palazzo Lombardia dopo 8 anni dalla morte.

Salvini e il MIT danno l’ok

Il Ministero dei Trasporti guidato dal sempre più spento e isolato Matteo Salvini fa sapere con una nota ufficiale di aver preso atto “con grande interesse” della proposta di intitolare a Silvio Berlusconi l’aeroporto di Linate, “un’idea che ha preso forza nelle ultime ore: sarà cura del Mit fare ulteriori approfondimenti e verificare anche la volontà della famiglia”. Apriti cielo.

La proposta, poi sostenuta sulle pagine del Corriere della Sera con una lettera scritta dalla ex sindaca di Milano Letizia Moratti, insieme a Sergio Scalpelli, Ada Luicia De Cesaris, Franco Debenedetti e Alberto Mingardi, non è affatto piaciuta, tanto che in men che non si dica si è formato un ampio fronte del “no”.

Il fronte del “no” guidato da Gad Lerner

A rimettere un po’ di ordine in questo strampalato bailamme, dove un personaggio sì pubblico ma condannato in via definitiva viene eretto a simbolo di integrità, ci ha pensato per fortuna Gad Lerner, che chiede di “mantenere il senso delle proporzioni”, ricordando come lo scalo di Fiumicino porti il nome di Leonardo Da Vinci, quello di Venezia di Marco Polo, quello di Genova di Cristoforo Colombo.

E spingendosi oltre nel ragionamento: “Se un domani dovessimo avere un volo Linate-Palermo, suonerebbe imbarazzante un volo ‘dal Silvio Berlusconi al Falcone-Borsellino‘”. Per questo, il noto giornalista milanese, che pure ha partecipato ai funerali in Duomo del leader azzurro, si augura che “la lettera sia una mera operazione provocatoria” e che “il fatto che sia stata presa subito sul serio dal ministro Salvini sia per un eccesso di zelo, e non perché davvero si voglia fare una intitolazione di questo tipo”. Che, prosegue, “danneggerebbe l’immagine di Milano: abbiamo letto tutti i commenti su Berlusconi sulla stampa internazionale, in questi giorni”.

Al massimo, suggerisce, si potrebbero attendere i canonici 10 anni dalla morte già previsti dalla legge. Ma lanciando anche una previsione: “Succederà la stessa cosa che è successa a Craxi, e cioè che, a oltre 20 anni dalla morte e nonostante i tanti dibattiti che tornano ciclicamente, in realtà non gli abbiamo mai intitolato nulla a Milano”.

Anche il Pd milanese è sul piede di guerra. Il consigliere regionale Paolo Romano, già contrario al lutto nazionale, attacca: “Per Falcone e Borsellino non abbiamo fatto neanche il lutto e ora siamo qui a discutere di celebrare, con una intitolazione di un aeroporto così importante per la città, un condannato in via definitiva per frode fiscale. E ricordo che nella sentenza di condanna di Marcello Dell’Utri per concorso esterno in associazione mafiosa, lo stesso Dell’Utri viene riconosciuto mediatore tra Cosa Nostra e Berlusconi”.