L’Ue avverte gli Stati membri: “Continuate ad accumulare gas”, i timori di Bruxelles

La Commissione Ue invita gli Stati membri a continuare ad accumulare gas in vista di ulteriore instabilità internazionale

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Redazione

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La Commissione europea vuole raccomandare agli Stati membri di continuare ad accumulare e risparmiare gas, per stabilizzare il prezzo e il mercato dell’energia. Questa politica, inaugurata nel 2022 dopo che l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia aveva causato un aumento incontrollato del prezzo del metano, potrebbe quindi prolungarsi anche per i prossimi anni. L’obiettivo sarebbe quello di restare il 15% sotto il livello di consumo di gas medio tra 2017 e 2022.

Nella nota diffusa alla stampa la Commissione si dice soddisfatta dei risultati ottenuti tramite il risparmio e l’accumulo di gas naturale in Europa. Questa raccomandazione tradisce però ancora un timore per l’instabilità internazionale degli ultimi mesi. I rapporti con la Russia sono irrimediabilmente compromessi e le forniture di gas da altri Paesi possono subire altri contraccolpi. Esempio perfetto è la situazione nel Mar Rosso, dove i ribelli Houthi hanno reso più complessi gli arrivi delle navi cariche di LNG provenienti dal Qatar e dagli Emirati Arabi Uniti.

L’Ue vuole spingere i Paesi membri a risparmiare ancora gas

In una nota diffusa alla stampa, la Commissione europea, l’organo di governo dell’Unione, ha annunciato il successo della politica di risparmio del gas in Europa, ma ha al contempo avvertito gli Stati membri. Dall’agosto del 2022, mese in cui questo indirizzo è stato adottato, e il dicembre del 2023, i Paesi membri hanno risparmiato circa 101 miliardi di metri cubi di metano. È il frutto di una riduzione della domanda del 18% rispetto al quinquennio precedente, superiore alle indicazioni della stessa commissione all’inizio della crisi energetica, che si attestavano attorno al 15%.

l’indicazione della Commissione sul risparmio di gas era arrivata in seguito alla crisi delle relazioni diplomatiche di tutta l’Unione europea con la Russia, conseguita a sua volta all’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito di Mosca. A causa dei timori sulla dipendenza del Vecchio Continente dal gas russo, il prezzo della materia prima aveva toccato vette record di 300 euro al megawattora. Oggi, grazie alle misure prese, si attesta a meno di un decimo di quei picchi, 23 euro, sotto i livelli pre crisi.

Anche per questa ragione la Commissione emanerà una Raccomandazione al Consiglio per prolungare la precedente legislazione che punta al risparmio di gas, in scadenza il 31 marzo. La Raccomandazione è uno degli strumenti meno vincolanti di cui dispone la Commissione europea e, come in questo caso, indica un obiettivo o un indirizzo generico che l’intera verso cui l’intera Ue dovrebbe tendere, lasciando ai singoli Stati non solo la libertà di applicare norme per raggiungerlo, ma anche quella di ignorare la raccomandazione stessa. Rivolgere questo strumento al Consiglio europeo significa semplicemente coinvolgere in esso tutti gli Stati membri.

Se il Consiglio europeo approvasse questa raccomandazione, l’Unione europea potrebbe continuare a promuovere attivamente i comportamenti necessari per risparmiare gas. L’idea si basa sull’utilizzo, tra gli altri, anche di due strumenti legislativi varati per far fronte alla crisi energetica del 2022: il Regolamento sull’Approvvigionamento di Gas e quello sulla Riduzione della Domanda di Gas. Quest’ultima è già stata estesa, in quanto legislazione emergenziale, al marzo di quest’anno.

Gli effetti del risparmio del gas in Europa

La netta riduzione del consumo di gas in Europa ha avuto diversi effetti su ambiti anche molto distanti tra loro. Quello più deciso è stato sul mercato dell’energia. Durante il picco della crisi energetica, l’estate del 2022, i prezzi dell’energia in Ue erano cresciuti a dismisura dando il via al picco inflazionistico poi proseguito nel 2023 e rallentando al ripresa economica dopo la fine dei lockdown. Già dall’inverno dello stesso anno era però diventato chiaro che l’Unione non avrebbe finito il gas. Al contrario, la combinazione della differenziazione delle fonti di approvvigionamento e dei comportamenti virtuosi dei consumatori avevano già riportato i prezzi a livelli accettabili.

Da allora il prezzo del gas in Europa non ha fatto altro che calare, toccando livelli anche inferiori a quelli precedenti all’invasione russa dell’Ucraina, nel 2022. Un effetto dovuto soprattutto alla capacità di accumulo di gas dimostrata da vari Paesi Ue, tra cui l’Italia, che finito il primo inverno di guerra a Kiev avevano ancora una percentuale più che sicura dei propri depositi ancora piena. Una circostanza aiutata anche da un clima molto mite in diverse parti d’Europa sia nell’inverno del 2023 che in quello del 2024.

A sua volta il calo del prezzo dell’energia ha avuto effetti positivi sull’economia europea. L’inflazione è calata e la media Ue sta tornando a livelli considerati accettabili. Sono state inoltre ridotte anche le emissioni di anidride carbonica, anche grazie a record di produzione e di installazione di nuovi sistemi a fonti rinnovabili in tutto il continente. Ma gli effetti economici della riduzione del consumo di gas in Europa non sono i soli a interessare la Commissione.

Come già accennato, oggi l’Europa acquista gas da molti Paesi diversi. Uno scenario radicalmente diverso da quello precedente, dove la Russia era il principale fornitore di gas e aveva quindi il potere di far variare quasi a piacimento il prezzo della materia prima in Ue. Questo ha reso l’Unione molto più resistente all’instabilità internazionale. Non essendo più dipendente da una singola fonte, anche eventi imprevisti, come ad esempio il blocco del traffico navale nel Mar Rosso a causa degli attacchi dei ribelli yemeniti Houthi, non hanno più lo stesso effetto sui prezzi dell’energia in Europa.

“La riduzione collettiva dell’utilizzo del gas è stata un successo come parte della strategia per affrontare la crisi energetica. Il modo in cui le aziende e i consumatori europei hanno contribuito è stato encomiabile. Oggi, l’Ue è chiaramente in una posizione migliore rispetto a quella in cui si trovava due anni fa. Permane in ogni caso un livello di incertezza e sono necessari sforzi ulteriori per azzerare le nostre importazioni di gas dalla Russia. Di conseguenza, incoraggio le famiglie europee e le aziende a continuare a risparmiare più gas possibile, in ogni momento possibile. Questo aiuterà le nostre bollette a rimanere più economiche e permetterà alla nostra economia di essere più forte, oltre che a supportare l’Ucraina nella sua resistenza contro la brutale aggressione di Putin” ha detto a commento della comunicazione della Commissione europea Kadri Simson, commissaria per l’Energia.