Le vacanze in montagna stanno diventando sempre più care. La settimana bianca, oggi è messa alla prova da rincari che interessano ogni aspetto del viaggio. Alloggi, ristorazione, skipass, servizi e lezioni di sci, tutto costa di più. E a dirlo è Assoutenti, che analizzando i dati Istat e le rilevazioni dell’Osservatorio turistico, confermando un trend al rialzo dei prezzi negli ultimi quattro anni, con ulteriori incrementi previsti per la stagione invernale 2025/2026.
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Di quanto sono aumentati i prezzi degli alloggi in montagna
Secondo i dati Istat analizzati da Assoutenti, le tariffe di alberghi e alloggi nelle principali località italiane di sport invernali sono cresciute in modo significativo tra il 2021 e il 2025. In particolare, si è registrato un aumento del 26% in Valle d’Aosta, del 32,8% nelle località montane del Veneto e fino al 36% in quelle dell’Alto Adige
La voce degli alloggi è la prima a pesare sull’organizzazione di una settimana bianca, soprattutto per chi viaggia in famiglia. E se i rincari energetici del 2022 potevano giustificare aumenti emergenziali, oggi, sottolinea Assoutenti, il quadro macroeconomico non presenta più le stesse criticità. Dato che inflazione e costi dell’energia sono rientrati su livelli di normalità.
Lo conferma anche il Ceo dell’Osservatorio Italiano del Turismo Montano, Massimo Feruzzi, secondo cui gli aumenti più significativi per il 2025/2026 riguardano proprio l’ospitalità. Nella nuova stagione si pagherà il 30,3% in più rispetto a tre anni fa per soggiornare in alta stagione o durante un week-end.
Rincari anche nei ristoranti e bar
Non va meglio sul fronte della ristorazione. Assoutenti evidenzia incrementi in quattro anni fino al 15,7% in Valle d’Aosta e del 26% nelle province di Bolzano e Belluno. E questa tendenza al rialzo non si ferma quest’anno. Infatti, secondo le elaborazioni dell’Osservatorio Jfc, è previsto un aumento dei prezzi medio del +5,5% nei bar e nel settore ristorazione ancora nel 2025/2026.
Quanto si spende oggi in media per la settimana bianca
L’indagine dell’Osservatorio Italiano del Turismo Montano offre una previsione concreta della spesa media per chi ha intenzione di non rinunciare alla settimana bianca quest’anno. Partire per una località di montagna e stare fuori dai sei ai sette giorni, comporta una spesa media di circa 1.545 euro per un adulto. Ma considerando una famiglia di 3 persone, e gli aumenti rispetto all’anno scorso, la spesa può arrivare a 4.017 euro.
Per un week-end sulla neve (venerdì, sabato e domenica), per una persona la spesa media si aggira intorno ai 622 euro in media, mentre per una famiglia i costi quasi triplicano, perché i costi si aggirano intorno ai 1.773 euro.
Skipass e scuole di sci: aumenti fino al 40% rispetto al 2021
I rincari non riguardano soltanto alloggi e ristorazione. Anche skipass e scuole di sci registrano un trend crescente e costante.
Per la stagione 2025/2026 si stimano incrementi medi del 4,1% per gli skipass e del 4,9% per le scuole di sci rispetto all’anno scorso. Mentre se si prendono in considerazione gli ultimi tre anni, i prezzi per gli impianti di risalita sono aumentati del 17,5% in tre anni per gli impianti di risalita e del 19,6% per le scuole di sci.
E ancora, se si allarga lo sguardo a un confronto quadriennale, i rincari diventano ancora più evidenti. Assoutenti evidenzia che, confrontando i prezzi del 2021/2022 con quelli del 2025/2026, i biglietti giornalieri degli impianti sciistici possono arrivare a quasi al 40%. Per esempio, a Livigno il prezzo di uno skipass è passato da 52 a 72 euro (+38,5%), ma risultano in aumento anche quelli di Ski Civetta (+34,6%), Vialattea (+30,7%), Bormio (+30,4%), Dolomiti Superski (+23,2%), Courmayeur (+23,2%).
Secondo Assoutenti i nuovi aumenti non sono più giustificabili e stanno provocando un calo significativo delle presenze. Il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso, ha dichiarato: “prezzi e tariffe aumentati al punto tale da spingere una consistente fetta di cittadini a rinunciare del tutto alla classica settimana bianca”.