Turismo 4.0: digitalizzazione, territorio, sostenibilità

II Ministro Garavaglia ha delineato la road map per far girare a pieno ritmo il turismo italiano, tenendo conto degli obiettivi del PNRR

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Donatella Maisto

Esperta in digital trasformation e tecnologie emergenti

Dopo 20 anni nel legal e hr, si occupa di informazione, ricerca e sviluppo. Esperta in digital transformation, tecnologie emergenti e standard internazionali per la sostenibilità, segue l’Innovation Hub della Camera di Commercio italiana per la Svizzera. MIT Alumni.

Il 9 Febbraio, presso l’Aula della Commissione Attività produttive, le Commissioni riunite Attività produttive Camera e Industria Senato hanno svolto l’audizione del Ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, in merito alla Relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), riferita all’anno 2021.

Nel suo discorso il Ministro Garavaglia ha delineato la road map, che caratterizza i lavori del suo Dicastero per far girare a pieno ritmo il turismo italiano, tenendo conto degli obiettivi del PNRR e delle difficoltà che il settore sta attraversando per via della Pandemia.

Il Ministro Garavaglia ha evidenziato che sulla digitalizzazione “114 milioni di euro saranno destinati a rifare il portale Italia.it, l’hub digitale del turismo, che deve essere uno strumento di competitività del sistema Paese. Entro Maggio si avrà la prima release sostanziale del portale”. Il Ministro ha poi fornito dei dati di rilievo.

Il nostro Paese “è fortissimo sull’attrazione turistica: al 1° Gennaio 2021 siamo stati primi al mondo nei click, ma a Dicembre siamo risultati sesti nella stessa classifica, questo perché’ altri Paesi riescono a vendere meglio quote di prodotto anche se il nostro sarebbe migliore, perché sono più attrezzati anche sulla produzione digitale”.

Il nuovo portale hub, pertanto, “consentirà di incrociare quelle quote di mercato che ogni anno si perdono e non solo per il Covid. L’obiettivo è avere un portale integrato con gli strumenti regionali di attrazione turistica e quello che un territorio può offrire. Per questo è fondamentale il rapporto con Regioni, città, per far sì che tutto sia reso disponibile in tempo reale. Gli aspetti dei territori e dei temi vanno a incrociarsi a livello territoriale”.

La Spagna, primo paese per competitività nel turismo secondo il World Economic Forum, già nel 2021, aveva annunciato lo sviluppo di nuovi strumenti strategici basati su Big Data e soluzioni tecnologiche, individuati quali elementi chiave per il rilancio del settore e per mantenere la leadership competitiva della Spagna in un mercato globale ed aveva lanciato il “Tourism Data Viewer”, spazio web unico da cui sarà possibile accedere alle diverse fonti statistiche sia per le organizzazioni pubbliche sia per quelle private e creare, in ultima analisi, un nuovo modello di conoscenza.

A novembre è stato lanciato il Directorio de Soluciones Tecnológicas para los Destinos Turísticos Inteligentes, per trovare una serie di soluzioni tecnologiche disponibili nel settore turistico.

E’ strutturato sulla base dei cinque assi che supportano la metodologia DTI (Destino Turístico Inteligente o Smart Destination) ed è completamente gratuito. 90 aziende e 115 soluzioni tecnologiche, che vanno da quelle legate all’intelligenza artificiale, assistenti virtuali o sistemi di data analytics, passando per strumenti di marketing, CRM, videomapping, realtà virtuale, ascolto attivo o web design.

A questo si accompagna un rilevante spazio dedicato alle sostenibilità, con la possibilità di individuare soluzioni per una gestione efficiente dell’acqua, della qualità dell’aria, dell’energia o dei rifiuti.

Lo Smart Tourism, inoltre, mira ad accelerare la trasformazione digitale dell’attività turistica nell’ambito dell’Agenda Digitale Europea 2020-2025.

Ritornando alle progettualità italiane si prevede anche lo sviluppo di un Data Lake e l’adozione di modelli di intelligenza artificiale “per analizzare, in forma anonima, i dati sul comportamento online degli utenti e i flussi turistici in aree di maggiore e minore interesse, al fine di una migliore segmentazione della domanda il sistema di data analytics aggrega in infografiche i dati settoriali a disposizione dell’ecosistema degli operatori del settore”.

La misura prevede, inoltre, lo sviluppo di un “Kit di supporto per servizi digitali di base a beneficio degli operatori turistici di piccole e medie dimensioni nelle zone più arretrate del Paese. I risultati attesi intendono rafforzare gli operatori più deboli nella sfida della trasformazione digitale supportandoli nell’espansione e nel potenziamento della qualità dei servizi erogati”, come indicato nel PNRR.

Hub digitale, i due obiettivi

Secondo il Ministro l’hub digitale si deve prefissare due obiettivi.

Il primo è quello di “integrare l’offerta che già esiste delle diverse DMO (Destination Management Organization) regionali e territoriali e il secondo è fare una promozione integrata strutturata”.

Emerge una lacuna evidente del sistema: gli operatori si possono avvalere di dati, che, però, sono vecchi di un anno, perché i dati Istat arrivano un anno dopo. È evidente che non sono utilizzabili per fare offerte commerciali di qualità, visto che serve il dato del giorno prima, non di un anno prima.

Questa criticità verrà superata grazie all’implementazione di uno standard generale, che costituirà il frame all’interno del quale interagiranno i dati provenienti sia dal territorio che dagli operatori, senza limitazioni temporali e di spazio.

Dati di qualità e non solo

Quello che emerge è che, rispetto ad ogni attività, è fondamentale avere dati di qualità, più completi e predittivi nel settore dell’ospitalità, consentendo agli operatori del settore di far avanzare il processo decisionale, ottimizzare il mix di canali e rafforzare i ricavi.

Con il supporto dell’intelligenza artificiale è possibile analizzare i trend di viaggio e creare un indicatore per le destinazioni sulle tendenze della domanda, ottenendo insight di qualità riguardo le tendenze del settore a livello globale, così da supportare gli enti del turismo e travel decision makers, nazionali e locali, nello sviluppo di strategie efficaci.

Con l’IoT possiamo mettere in sinergia, ad esempio, i nostri bagagli e il nostro smartphone, per evitare di perderli o per proteggerli da un eventuale furto. Oppure possiamo interagire con la nostra stanza dell’hotel, per quello che riguarda la sua temperatura, il grado di umidità o accendere qualsiasi dispositivo all’interno della stanza stessa o dialogare con l’assistente al piano che si occupa della nostra room.

Ancor più quando si è in viaggio è fondamentale la copertura di rete. Con il 5G sarà possibile scoprire nuove potenzialità, upload e download molto più veloci e maggior copertura. Il 5G abiliterà ancora più significativamente la connessione tra dispositivi.

La Blockchain consentirà nuovi modelli di business fondati su un’intermediazione alternativa a quella dei grandi operatori anche grazie agli smart contract, che abbattono il rischio di controversie e consentiranno di aggregare l’offerta in modo certificato e trasparente.

Il turismo digitale. Cosa prevede il PNRR

Il Turismo 4.0 è il punto 3 della Missione 1 del PNRR.

Il settore avrà a disposizione 2,4 miliardi di euro, con 100 milioni che saranno utilizzati per creare l’Hub per il turismo digitale e 1,8 miliardi che andranno a fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche e 500 milioni al programma Caput Mundi, Next generation Eu per grandi eventi turistici.

Recita il PNRR “Gli investimenti previsti sono volti al miglioramento delle strutture turistico-ricettive e dei servizi turistici, riqualificando e migliorando gli standard di offerta, con il duplice obiettivo di innalzare la capacità competitiva delle imprese e di promuovere un’offerta turistica basata su sostenibilità ambientale, innovazione e digitalizzazione dei servizi. L’azione include interventi di riqualificazione e ammodernamento delle imprese che operano nel comparto turistico per potenziare il loro livello di digitalizzazione. Si promuoveranno modelli innovativi di organizzazione del lavoro, anche attraverso lo sviluppo dei network e altre forme di aggregazione per sviluppare le competenze, digitali e non digitali, degli operatori del settore attraverso l’accesso ad una formazione qualificata”.

 

Cultura e turismo

Cultura e turismo sono elementi inscindibili per una lungimirante politica di sviluppo del l’Italia, che gode di uno straordinario patrimonio storico, artistico, archeologico e paesaggistico.

Per l’Italia la sfida futura sarà governare un sistema complesso di offerte e un mercato sempre più dinamico e in rapida evoluzione, sia in termini di domanda che di gestione durevole del territorio.

È necessario agire su leve fondamentali come l’innovazione tecnologica e organizzativa, la valorizzazione delle competenze e la qualità dei servizi, da integrare con la necessità di un utilizzo durevole delle risorse e sulla loro accessibilità, fisica e culturale.

La Pandemia ha accelerato l’obbligo di un cambio di direzione importante per il settore, fornendo per la prima volta all’Italia del turismo una cornice unitaria in cui istituzioni e operatori devono condividere strategie, obiettivi e linee di intervento.

Per essere competitivi è necessario:

  • promuovere una nuova modalità di fruizione turistica del patrimonio del nostro Paese, basata sul rinnovamento e ampliamento dell’offerta turistica delle destinazioni strategiche e sulla valorizzazione di nuove mete e nuovi prodotti
  • innovare, specializzare e integrare l’offerta nazionale, grazie alla rivoluzione tecnologica e digitale
  • accrescere la competitività del sistema turistico
  • sviluppare un marketing efficace e innovativo
  • realizzare una governance efficiente e partecipata, coesa e capace di creare sinergia, non dispersiva
  • rivedere la definizione di turismo, che deve essere volto al benessere economico, sociale e sostenibile

L’Italia è una destinazione di eccellenza, ma, la sua capacità attrattiva si attenua nel momento in cui si fa riferimento a prezzi, infrastrutture e cura dell’ambiente, rimanendo, quindi, al di sotto delle sue potenzialità.

Ecco che allora sostenibilità, innovazione, differenziazione, valorizzazione e accessibilità dei territori diventano dei caratteri trasversali determinanti per una reale ed effettiva pianificazione strategica e ripresa.

Il mercato del turismo digitale

L’Italia scontava e sconta l’arretratezza tecnologica e digitale ben evidenziata dal Digital Economy and Society Index DESI: siamo al 25° posto, perdendo una posizione, nell’indice generale 2020 e addirittura all’ultimo posto (28°) per “human capital”. Ciò significa che mancano ancora delle competenze digitali di base, anche nel turismo.

Il turismo 4.0 è il nuovo paradigma che introduce nuovi modelli di business supportati da tecnologie come IoT, big data, blockchain, intelligenza artificiale, VR e AR.

L’adozione diffusa delle tecnologie ha visto diffondersi nuovi comportamenti di contatto a distanza, moltiplicando le opportunità di accesso a contenuti culturali e turistici prodotti con tecniche di realtà virtuale ed aumentata.

Secondo l’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo della School of Management del Politecnico di Milano, i servizi digitali legati alle attività esperienziali presso la destinazione, tra cui quelle relative alla cultura, rappresentano la componente più dinamica di questo mercato.

Ora che una distinzione tra spazi fisici e virtuali della cultura è stata ridisegnata, il ruolo dell’innovazione digitale per la competitività e la sostenibilità delle destinazioni culturali è sempre più centrale.

Quali proposizioni valoriali e modelli di servizio possano assicurare lo sviluppo e la sostenibilità economica di queste innovazioni?

Un dato è certo la tecnologia può dar vita a una grande varietà di nuove esperienze in grado di assicurare il coinvolgimento emozionale dei visitatori e cambiare il modo di guardare la cultura e di pensare e vivere il turismo.

Le esperienze digitali, anche supportate da modelli di gamification, mostrano un riscontro di pubblico inaspettatamente ampio e globale, con numeri di impatto. Il digitale permette di “presidiare” tutte le fasi del viaggio: dal momento dell’ispirazione al rientro a casa.

L’uso e l’implementazione delle diverse tecnologie non deve, però, far dimenticare che il turismo nasce come momento esperienziale per l’essere umano e trova espressione in luoghi dove vivono altri essere umani, e, pertanto, non deve far altro che porsi al servizio della cultura, del territorio e delle sue risorse, per permettere un positivo incontro di idee e tradizioni, deve essere una leva per avvicinare, per migliorare l’esperienza, per far comprendere le diversità e supportare gli scambi emozionali.