E ora è allarme cavallette: un’intera regione in ginocchio

Torna l'allarme cavallette in Sardegna: sciami di miliardi di insetti invadono l'entroterra sardo divorando migliaia di ettari adibiti a coltivazione e pascolo. L'ira di Coldiretti

Foto di Mauro Di Gregorio

Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Non c’è tregua per l’agricoltura in Sardegna: prima l’alluvione che ha flagellato il territorio fra la fine di maggio e l’inizio di giugno causando numerosi danni a strade, infrastrutture, coltivazioni e allevamenti. Ora è il turno delle cavallette che come ogni anno tornano a devastare i raccolti nell’entroterra quando si alzano le temperature. Le locuste sono polifaghe, sono cioè in grado di nutrirsi di sostanze differenti e questo si traduce in danni che colpiscono anche i giardini del territorio, ma soprattutto i pascoli. Il problema interessa dunque anche gli allevatori.

Cavallette in Sardegna: in che zona i danni maggiori

“Quest’anno l’invasione delle cavallette interesserà oltre 50mila ettari di colture, erbai e pascoli del Centro Sardegna, mettendo a repentaglio le economie di agricoltori e allevatori”, denuncia Coldiretti. L’associazione evidenzia come negli ultimi cinque anni i terreni colpiti dalla piaga siano aumentati di ben 25 volte. Le province più esposte, come ogni anno, sono Nuoro, Sassari e Oristano.

Nel 2022 gli ettari colpiti furono 60 mila sparsi su 26 paesi del centro Sardegna. Sono ormai miliardi le locuste che ad ogni fine primavera e durante l’estate invadono cittadine e campi dell’entroterra sardo. Le cavallette sono arrivate nel 2019 e hanno subito infestato un territorio di circa duemila ettari. Poi, anno dopo anno, hanno esteso la loro presenza su altri luoghi. Oggi la situazione ha raggiunto una tale gravità che la prefettura di Nuoro a marzo ha valutato l’intervento dell’esercito.

Cavallette in Sardegna: cause del fenomeno

Le invasioni di cavallette sono tipiche dei climi molto caldi. L’aumento delle temperature degli ultimi anni ha creato per loro l’habitat ideale. A questo si aggiunge il fatto che molti campi ormai non vengono più coltivati e questo causa la proliferazione degli insetti: la movimentazione dei terreni che avviene durante l’aratura uccide le uova e previene le infestazioni.

Coldiretti sull’invasione di locuste in Sardegna

Non c’è pace in Sardegna fra incendi che periodicamente funestano il territorio, alluvioni cicliche e invasioni di locuste.

A inizio maggio Alessandro Serra, il direttore di Coldiretti per le province di Nuoro e Ogliastra, attaccava la Regione: “Anziché partire in autunno con la movimentazione delle terre, unico strumento efficace per combattere le locuste, si è intervenuti ancora una volta in ritardo. La Regione ci ha riempito di studi di settore totalmente inefficaci quando noi dicevamo dall’inizio che con 8 o 10 milioni di euro investiti sull’aratura del 60% del terreno, avremmo potuto parlare di altri numeri. La Regione pensi a erogare i ristori subito perché in 5 anni i lavoratori non hanno visto quasi niente”. Altra criticità riguarda infatti i ristori: i soldi sulla carta ci sono, ma arrivano tardi e col contagocce mentre contadini e allevatori devono immediatamente attingere alle proprie risorse (o a prestiti) per riparare i danni e fronteggiare i mancati guadagni.

Ogni anno l’invasione di locuste è un disastro annunciato. Coldiretti parla di “azioni a rilento su tutti i fronti acuite dall’inaccettabile perdita di tempo dovuta alla caotica gestione del fenomeno” e di “rimpallo delle responsabilità tra enti e assessorati”. Situazione che avrebbe permesso al problema di peggiorare anno dopo anno. Dal 2019, anno della prima infestazione, Coldiretti invoca la costituzione di una cabina di regia simile a quella attivata per la peste suina africana.