La prossima estate, in Europa rischiano di accumularsi ritardi nei voli aerei più che doppi rispetto agli obiettivi delle compagnie aeree. L’allarme è stato lanciato dalla Iata, l’organizzazione mondiale delle compagnie aeree, che punta il dito contro il personale insufficiente assunto dagli aeroporti per i controlli dei voli da terra.
Un problema che potrebbe far riemergere una questione da tempo dibattuta nel mondo dell’aviazione civile, quella dei rimborsi in caso di ritardo. Le compagnie aeree contestano infatti la prassi, che prevede che siano loro a risarcire i passeggeri, visto che la colpa sarebbe del personale degli aeroporti.
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Voli estivi a rischio in Europa
L’assemblea annuale della Iata, tenutasi a New Delhi, in India, ha individuato uno dei problemi più potenzialmente critici per la prossima estate in Europa per quanto riguarda i voli passeggeri. Ci sarebbe infatti, stando ai verbali dell’assemblea riportati dal Corriere della Sera, una carenza cronica di controllori di volo negli aeroporti europei.
Questa figura fa parte del personale di terra e si occupa di coordinare partenze e arrivi, solitamente dalla torre di controllo. Si tratta di un ruolo fondamentale per il funzionamento degli aeroporti ma in Europa, secondo la Iata, ci sarebbe bisogno di aumentare di molto la platea dei controllori di volo per gestire tutto il traffico aereo del continente.
I rischi di ritardo sono significativi. La Iata calcola che per il 2025 si aspetta tra i 2 e i 2,5 minuti di ritardo per volo, contro un obiettivo di 0,9 minuti. Un tempo che può sembrare irrilevante, ma che se moltiplicato per tutti i voli europei, si ingigantisce a 70mila minuti in un anno, più di un mese e mezzo. In pratica, significa che il 10% dei voli sarà in ritardo di almeno mezz’ora.
I problemi nascosti e il progetto del Cielo unico europeo
La Iata non si è però limitata a puntare verso il problema. L’assemblea annuale delle compagnie aeree ha anche individuato alcune problematiche che per anni sono state indicate come la causa dell’aumento dei ritardi e il cui apporto sarebbe in realtà molto minore di quanto paventato dagli aeroporti. Su tutte, il maltempo, da tempo accusato di essere la ragione di arrivi e partenze fuori orario.
L’assemblea ha anche sottolineato il fallimento del progetto del Cielo unico europeo, una centralizzazione comunitaria dei controlli dei voli che, secondo le compagnie aeree, avrebbe la potenzialità di rendere il sistema più economico, efficiente, sicuro e sostenibile.
Chi pagherà i risarcimenti?
L’aumento dei ritardi significherà obbligatoriamente anche un aumento delle richieste di risarcimento da parte dei passeggeri. Nonostante la normativa europea abbia di recente alzato il limite di tempo minimo necessario per ottenere un rimborso, le compagnie aeree si aspettano un impennata delle domande, soprattutto a seguito della stagione turistica in Europa.
La Iata su questo tema ha duramente criticato la normativa europea, che prevede che siano le compagnie aeree a rimborsare il costo del biglietto in caso di ritardi. L’associazione sottolinea che la responsabilità dei ritardi non è imputabile alle compagnie e ritiene quindi che debba essere chi non assume sufficienti controllori di volo a pagare.