I deputati che si sono alzati lo stipendio

Con un aumento mensile che sfiora quasi i mille euro a persona, cresce notevolmente la spesa destinata al pagamento degli stipendi dei deputati regionali

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Redazione

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Per alcuni deputati regionali l’importo mensile dello stipendio sarà maggiore già a partire dai prossimi mesi: si tratta di un aumento che sfiora quasi i mille euro a persona e che, inevitabilmente, farà crescere (e non di poco) la spesa pubblica destinata a far fronte alle indennità degli onorevoli.

Di quanto aumentano gli stipendi dei deputati regionali

L’aumento in questione non riguarda indistintamente tutti i deputati regionali, ma è stato deciso dall’Assemblea regionale siciliana. I deputati, che già percepiscono uno stipendio di 11.100 euro al mese, hanno deciso di incrementare la cifra dell’indennità spettante di ben 890 euro mensili lordi: in questo modo percepiranno 12 mila euro al mese.

La decisione fa seguito all’aumento dei prezzi e del costo della vita (qui le città e le regioni più care, dove i costi sono aumentati di più), così per contrastare la spinta inflazionistica e proteggere il valore di acquisto degli stipendi la regione ha fatto ricorso a quanto previsto nella legge regionale n. 1 del 4 gennaio 2014. Nello specifico, la normativa in questione, come ha spiegato l’Ars, prevede un adeguamento al nuovo indice dei prezzi ISTAT della diaria destinata ai deputati: “Finora, con l’inflazione poco al di sopra dello zero, non era stato necessario far aumentare i compensi dei deputati. Adesso tutto è rincarato”, hanno fatto sapere dagli uffici siciliani.

Qui, invece, di quanto aumenteranno gli stipendi grazie al taglio del cuneo fiscale.

Aumentano gli stipendi dei deputati: quanto peserà sul bilancio?

L’incremento delle diarie degli onorevoli siciliani, ovviamente, avrà una ricaduta sulle casse regionali. Per far fronte alla spesa, infatti, le uscite a carico del bilancio della regione saranno maggiori. Facendo due conti, con 890 euro per 70 deputati, la Sicilia dovrà sborsare 62.300 euro in più al mese, quasi 750 mila euro in più all’anno.

Nonostante l’impegno a tagliare alcune voci di spesa, con un intervento di riduzione per cassa e competenza di mezzo milione di euro rispetto all’esercizio precedente, il bilancio interno approvato dall’Assemblea regionale costerà alla Sicilia ben 133,5 milioni di euro quest’anno.

Le proteste dei Comuni siciliani

Dopo l’aumento riconosciuto ai deputati siciliani, a chiedere una maggiorazione dello stipendio sono stati anche i sindaci della regione. Quello che gli amministratori locali hanno rivendicato, in particolare, è un’adeguamento della loro diaria agli importi (maggiori) riconosciuti ad altri colleghi in molte altre regioni italiane.

A gennaio 2023, infatti, a seguito dell’assemblea regionale dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani), i sindaci di tutta Italia hanno ricevuto risorse aggiuntive per adeguare i propri stipendi all’aumento del costo della vita (qui il listino dei prezzi aggiornato). Tutti, tranne quelli siciliani. Il motivo è semplice: si tratta di una voce di spesa su cui la regione ha completa autonomia, riconosciuta dallo Statuto speciale.

Al contrario di quanto successo nel resto del Paese, dunque, in Sicilia le indennità dei sindaci non hanno registrato nessun incremento.

“Per noi a questo punto non si tratta di una mera rivendicazione — ha dichiarato Paolo Amenta, il presidente dell’Anci Sicilia—. E non taglieremo i servizi ai cittadini per aumentare i compensi degli amministratori”. Per questo motivo, la questione sarà portata all’attenzione del presidente della regione, Renato Schifani, e a Gaetano Galvagno, a capo dell’Ars.