POS, governo stoppato dalla Ue: cosa farà Meloni e cosa cambia per i pagamenti

Tensione a Bruxelles tra il governo di Meloni e la Commissione di von der Leyen per via dell'innalzamento della soglia per l'obbligo del POS, cioè carte di credito e bancomat

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Redazione

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AGGIORNAMENTO: Il 29 novembre è stata bollinata dalla Segreteria di Stato e firmata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella la bozza definitiva della Manovra 2023, con 174 articoli, che approda così in Parlamento. Nella versione finale la soglia per l’obbligo del POS è stata raddoppiata (più info qui su fino a che cifra commercianti, artigiani e professionisti possono rifiutare carte di credito, bancomat, app e altri pagamenti elettronici).

 

Un altro pasticcio targato Meloni. Dopo la bufera sull’abusivismo edilizio che pure ha riguardato l’attuale governo in carica – Meloni e Fratelli d’Italia votarono a favore del condono Ischia nel governo Conte 1 sostenuto in piena pandemia dall’allora Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio e dalla Lega di Matteo Salvini -, dopo le durissime critiche per la gestione dei migranti e delle navi delle ong, si apre un nuovo fronte di scontro in seno all’Unione europea tra Bruxelles e Roma.

Questa volta, al centro di quello che Palazzo Chigi si è affrettato a chiamare serie di “interlocuzioni”, c’è la questione dell’obbligo di POS per i commercianti sotto una certa soglia.

Cos’è cambiato sull’obbligo di POS nelle due versioni della Manovra

Nella prima versione della Manovra di bilancio 2023 il governo aveva infatti previsto l’innalzamento della soglia per i pagamenti elettronici a 30 euro (ne avevamo parlato approfonditamente qui): tradotto, significa che gli esercenti dei negozi e gli ambulanti con banchi al mercato ecc. non sarebbero obbligati ad accettare carte di credito, bancomat, app come Satispay o altri pagamenti elettronici per acquisti sotto i 30 euro.

Ma non è finita qui, perché in una seconda bozza della Manovra in circolazione in questi giorni, la soglia per il POS è stata raddoppiata, passando dai 30 euro della prima versione inviata all’Ue a ben 60 euro.

Qui cosa potrebbe cambiare anche per le aliquote Irpef e le sanzioni verso il Fisco.

In una nota il governo ha precisato che sul tema delle soglie al di sotto delle quali gli esercizi commerciali non sono tenuti ad accettare pagamenti con carte di pagamento, “sono in corso interlocuzioni con la Commissione europea, dei cui esiti si terrà conto nel prosieguo dell’iter della legge di bilancio”.

Una scelta, quella di Meloni sui 60 euro, bollata da più parti come sbagliata, visto che non fa che favorire i pagamenti in nero e dunque la piccola evasione fiscale. Un passo clamoroso indietro per il nostro Paese, che da sempre tenta di combattere, in primis culturalmente, la piaga del nero.

Governo fa marcia indietro su POS

Dopo giorni di tensioni, ora l’esecutivo fa marcia indietro, annunciando che è pronto a cancellare il provvedimento che elimina le multe per chi non accetta pagamenti con il POS sotto la soglia dei 60 euro.

Secondo gli esperti della Commissione europea, i provvedimenti inseriti nella Legge di bilancio sono in contrasto con gli impegni presi dall’Italia nell’ambito dell’accordo sul PNRR. Il che significa che, se Meloni non cambia idea, Bruxelles è pronta a tagliare i soldi che spettano all’Italia grazie al Piano di resilienza.

Quali sono i migliori lettori di carte e bancomat

Per i negozianti e gli esercenti, ad ogni modo, è diventato comunque obbligatorio il POS. Per questo, tutti coloro che hanno un’attività di vendita di beni o servizi – anche i liberi professionisti, come gli psicologi ad esempio – sono tenuti obbligatoriamente a dotarsi di un lettore di carte di credito e bancomat che consenta i pagamenti elettronici.

Qui come avere il POS con il bonus sotto forma di credito d’imposta.

Dove acquistarli? Quali comprare? Sostanzialmente i supporti in circolazione sono molto simili, tutti affidabili, veloci e sicuri. Ecco qualche esempio.

Ad esempio su Amazon, tra i più richiesti e venduti ci sono questi:

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