Sono sempre di più le persone che si affidano a un fisioterapista per rimettersi in sesto, magari per un problema muscolare oppure in seguito a un incidente. E sono sempre di più gli italiani che scelgono questa professione, perché particolarmente richiesta. Secondo i dati dell’Aifi, l’Associazione Italiana Fisioterapisti, il 90% dei fisioterapisti lavora entro il primo anno dalla laurea. In Italia, secondo quanto indicato nel “Modello previsionale 2015-2035”, ci sono oggi circa 65mila professionisti.
Tuttavia, non è un lavoro per tutti, perché, al di là del titolo necessario per esercitare questa professione e delle competenze acquisite sul campo, è uno di quei lavori per cui serve una certa propensione personale. Ma vediamo di capire meglio cosa fa il fisioterapista, cosa serve fare per diventarlo e quanto guadagna.
Indice
Chi è e cosa fa il fisioterapista
Il fisioterapista è un professionista medico-sanitario specializzato in fisioterapia, branca della facoltà di Medicina e Chirurgia che si occupa di prevenire, curare e riabilitare patologie e disfunzioni della motricità.
Il fisioterapista risponde a tutti questi bisogni attraverso la valutazione fisioterapica, la diagnosi fisioterapica, la pianificazione degli obiettivi del trattamento, la scelta ed attuazione di diverse strategie di intervento fisioterapico – esercizi terapeutici, terapie manuali, terapie fisiche, tecnologie assistive, educazione terapeutica -, la verifica della raggiungimento degli esiti attesi misurati attraverso specifici indicatori.
Il fisioterapista è dunque una figura essenziale in ambito riabilitativo, perché specializzato nella cura delle disfunzioni dell’apparato muscolo-scheletrico, neurologico e viscerale, congenite o meno, come nel caso di traumi.
Come si fa a diventare fisioterapisti?
Per diventare fisioterapista e quindi essere abilitato all’esercizio della professione è necessario conseguire la laurea in Fisioterapia presso una delle Facoltà di Medicina e Chirurgia delle università italiane (qui quanto guadagna un medico). Una volta conseguito il titolo, si è direttamente abilitati alla professione ed è possibile automaticamente iscriversi all’Albo dell’Ordine dei Fisioterapisti del proprio territorio. La laurea è infatti oggi abilitante alla professione.
L’accesso al Corso di Laurea in Fisioterapia, come tutti i corsi di laurea delle professioni sanitarie, è a numero chiuso e prevede un test di ingresso con data di svolgimento unica sul territorio nazionale per quanto riguarda le università pubbliche. Per quanto riguarda invece le università private, il test viene svolto a pochi giorni di distanza, sempre in data unica sul territorio nazionale.
Il corso di laurea è articolato su 3 anni e prevede l’acquisizione di 180 CFU complessivi ai fini del conseguimento della Laurea in Fisioterapia Classe L/SNT2. Il numero di esami previsto varia in base a ciascun corso di laurea. Come detto, la prova finale, cioè la discussione della tesi e quindi il completamento del ciclo universitario, ha valore di esame di Stato abilitante all’esercizio della professione.
Il titolo di studio consente l’accesso a Corsi di Laurea Magistrale della Classe delle Scienze Riabilitative delle Professioni Sanitarie LM/SNT2, senza debiti formativi, a master di primo livello e a corsi di perfezionamento. La Laurea Magistrale dà a sua volta l’accesso ai master di secondo livello e ai dottorati di ricerca.
Stipendio di un fisioterapista in Italia
Lo stipendio di un fisioterapista in Italia si colloca mediamente nella fascia medio-bassa delle professioni sanitarie, un po’ come per gli infermieri, ma i guadagni qui possono variare in maniera significativa in funzione di alcuni fattori specifici, primo fra tutti il fatto di lavorare nel pubblico o nel privato, come professionista autonomo o dipendente.
In generale, lo stipendio di un fisioterapista è ritenuto accettabile e molti considerano questa professione decisamente sicura e redditizia. Vediamo nella realtà quanto guadagna un fisioterapista e da cosa dipendono le sue prospettive economiche.
Quanto guadagna un fisioterapista in Italia dipende essenzialmente dal fatto che svolga la professione da dipendente, presso una struttura pubblica o privata, oppure da libero professionista.
Se lavora in una struttura pubblica
Se il fisioterapista lavora presso un’ASL o una RSA, il Contratto Nazionale del comparto sanità prevede una retribuzione minima annua per i neo-fisioterapisti di 23.788,28 euro, che al mese significa circa 1.980 euro.
Lo stipendio massimo per i fisioterapisti coordinatori, invece, può raggiungere i 31.816,98 euro all’anno, circa 2.650 euro al mese. A questa cifra va aggiunta anche la tredicesima mensilità di dicembre.
Se lavora come professionista privato
Se invece il fisioterapista lavora in privato o come libero professionista, in media la retribuzione mensile è di circa 2.800 euro, ma molto dipende dall’esperienza e dal giro di clienti. In generale, il costo di una seduta varia dai 30 ai 40 euro, ma, se si tratta di un trattamento a domicilio, il prezzo aumenta fino ai 60-80 euro.