Albo dei pedagogisti e degli educatori, via libera al disegno di legge: cosa cambia

Si tratta di una riforma attesa dal 1990: con la soddisfazione dell'Associazione nazionale dei pedagogisti italiani passa al Senato il disegno di legge che istituisce albi e Ordine dei pedagogisti e degli educatori

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Approvato in Senato il disegno di legge n.788 che istituisce l’Ordine delle professioni pedagogiche ed educative. Il testo intitolato “Disposizioni in materia di ordinamento delle professioni pedagogiche ed educative e istituzione dei relativi albi professionali” è composto da 13 articoli e unifica quattro precedenti proposte di legge.

In arrivo albi e Ordine dei pedagogisti e degli educatori

Il testo approvato dal Senato il 9 aprile 2024 parte dalla definizione delle rispettive figure professionali e dei relativi titoli di accesso e sancisce la possibilità di essere iscritti a entrambi gli albi. All’articolo 5 si stabilisce che gli iscritti sono tenuti al segreto professionale, esattamente come altre categorie afferenti ad albi professionali che entrino in contatto con dati sensibili e informazioni riservate (medici, avvocati, giornalisti, ecc…)

Ciascun albo verrà articolato su base regionale. Solo per le due province autonome di Trento e Bolzano è prevista l’articolazione su base provinciale. I presidenti dei consigli regionali, e delle province autonome, comporranno il Consiglio nazionale dell’Ordine delle professioni pedagogiche ed educative. L’organo godrà di autonomia regolamentare e relativa alla predisposizione e all’aggiornamento del codice deontologico. Sarà poi sua cura vigilare sul rispetto della legge da parte degli iscritti.

Come ogni altro ordine professionale, anche quello dei pedagogisti e degli educatori avrà la facoltà di accedere alla nuova Banca dati centralizzata.

Chi è il pedagogista

Come chiarisce l’articolo 1 del disegno di legge, il pedagogista è uno specialista dei processi educativi con funzioni di coordinamento, consulenza e supervisione pedagogica per la progettazione, la gestione, la verifica e la valutazione di interventi in campo pedagogico, educativo e formativo rivolti alla persona, alla coppia, alla famiglia, al gruppo, agli organismi sociali e alla comunità in generale. In tali ambiti il pedagogista svolge attività didattica, di sperimentazione e di ricerca.

Per l’esercizio della professione di pedagogista è richiesta la laurea (specialistica o magistrale) in programmazione e gestione dei servizi educativi, in scienze dell’educazione degli adulti e della formazione continua, in scienze pedagogiche, in teorie e metodologie dell’e-learning e della media education, oppure la laurea in scienze dell’educazione o in pedagogia. Ma la professione può essere svolta anche da docenti universitari di discipline pedagogiche.

Chi è l’educatore professionale socio-pedagogico

L’articolo 3 definisce la figura dell’educatore definendolo un professionista operativo di livello intermedio che svolge funzioni progettuali e di consulenza, con autonomia scientifica e responsabilità deontologica. Può operare nelle strutture pubbliche o private di carattere socio-educativo, formativo, culturale e ambientale e può svolgere attività didattica e di sperimentazione nello specifico ambito professionale. Anche la professione di educatore professionale socio-pedagogico può essere esercitata in forma autonoma o con rapporto di lavoro subordinato.

Per l’esercizio dell’attività di educatore professionale socio-pedagogico e di educatore nei servizi educativi per l’infanzia è richiesta apposita laurea triennale.

La soddisfazione dell’Anpe

Anpe (Associazione nazionale dei pedagogisti italiani) accoglie con soddisfazione l’approvazione al Senato del disegno di legge. Fin dal 1990, anno della sua costituzione, Anpe ha lottato per il riconoscimento ufficiale delle professioni pedagogiche ed educative.