Che lavoro vorrebbero fare i giovani europei? E quelli italiani? A guardare i numeri che rimbalzano di continuo in merito alla cosiddetta desertificazione sanitaria, ci sarebbe da non credere. Eppure, nonostante l’ormai strutturale carenza di medici, infermieri, caregiver e badanti, soprattutto in Italia, ai giovani la carriera di medico, operatore socio-sanitario o comunque una qualunque in ambito sanitario piace.
Secondo una ricerca appena pubblicata, commissionata a Ipsos da Fondazione Clariane, presente in Italia con il network della salute Korian, il settore sanitario è il terzo più ambito dai giovani europei, dietro solo a lusso ed educazione. Tra le professioni del mondo della sanità, le più ricercate sono quelle relative alla salute mentale.
Indice
Che lavoro vogliono fare i giovani: cosa dice l’indagine Ipsos per Korian
L’indagine di Ipsos, condotta tramite questionario online tra ottobre e novembre 2023, ha coinvolto 2100 giovani di età compresa tra i 16 e i 20 anni: 300 giovani in 7 Paesi diversi – Italia, Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi, Gran Bretagna e Spagna – che hanno detto la loro riguardo al mondo del lavoro e, nello specifico, a quello delle professioni sanitarie.
Un primo dato che salta all’occhio è un alto livello di fiducia tra i giovani europei nella loro capacità di trovare un lavoro dopo gli studi: il 75% si dichiara infatti fiducioso o molto fiducioso. Questa positività si scorge anche in Italia, dove la percentuale è molto simile, 74%, nonostante il Belpaese sia uno di quelli con il tasso di disoccupazione giovanile più alto.
Altra significativa tendenza da rilevare è quanto incida, nella scelta del lavoro del futuro dei giovani, un buon bilanciamento tra vita privata e lavoro: questo è senza dubbio considerato il criterio più importante, per ben il 60% degli intervistati. Contano poi anche il fascino della professione (56%), l’ambiente e le relazioni sul luogo di lavoro (50%) e il fatto che la carriera sia in linea con i propri valori personali (48%). Per quanto riguarda i giovani italiani, grande attenzione viene riposta anche sugli stipendi (58%) e sull’opportunità di avanzamento di carriera (54%).
Nuovo boom delle professioni sanitarie
Guardando alle aspirazioni dei giovani europei, tra i settori più richiesti in pole position ci sono il lusso (51%) e il mondo dell’educazione (47%), al terzo posto, dicevamo, le professioni sanitarie: psicologo, fisioterapista, dietista, logopedista, medico… Restringendo il campo agli under 20 italiani, sul podio ci sono, al primo posto, il lusso (62%), al secondo il settore delle telecomunicazioni (61%), mentre le professioni sanitarie si posizionano piuttosto sotto la media europea (42%).
Insomma, quella cui stiamo assistendo, almeno sulla carta, è una vera rivincita dei lavori dedicati alla salute. Non a caso, secondo il rapporto stilato dal Business Research Center, nel 2024 il mercato globale dei servizi di consulenza in ambito healthcare supererà i 28 miliardi di dollari di valore, dai 25 miliardi di valore del 2023, per arrivare poi a sfiorare, entro il 2028, i 50 miliardi di dollari, con un tasso annuo di crescita del 13,9%. Un boom certamente collegato all’invecchiamento della popolazione e alla crescente domanda di benessere.
Secondo la ricerca, la maggior parte di coloro che vorrebbero intraprendere un percorso lavorativo nel settore care in Europa è donna (57%), e in generale, tra maschi e femmine, si tratta nel 44% dei casi di figli della cosiddetta middle class, quella media borghesia con genitori mediamente scolarizzati e un lavoro discreto.
Lavorare in campo sanitario: gap tra percepito e realtà
Tuttavia, per quanto riguarda le carriere sanitarie – che, è bene chiarirlo, non si riducono a medico e infermiere – esiste un notevole gap tra le aspirazioni dei giovani e la loro percezione delle professioni sanitarie, soprattutto per quanto riguarda driver ritenuti fondamentali, come il bilanciamento vita-lavoro, la flessibilità oraria e il compenso.
“Il settore privato e quello pubblico – spiega il Presidente e CEO di Korian Italia, Federico Guidoni – sono chiamati a dialogare e fare sistema anche su questo fronte, per essere pronti alle sfide del futuro. Possiamo fare meglio, investendo ancora di più in formazione e in nuove modalità organizzative e di lavoro favorite dall’introduzione massiva della digitalizzazione ed automatizzazione dei processi a minor valore aggiunto e dall’introduzione strutturata dell’Intelligenza artificiale. Tutti elementi estremamente attrattivi per i giovani. Usare tutte le risorse a disposizione e usarle meglio: questo deve essere il nostro obiettivo”.
Vediamo qui di seguito i principali risultati dell’indagine Ipsos per Korian.
I criteri essenziali nella scelta del lavoro per i giovani europei
Per i giovani europei questi sono i criteri più importanti da considerare per scegliere il lavoro del futuro:
- buon equilibrio tra lavoro e vita privata 60%
- fascino del lavoro e realizzazione 56%
- ambiente e relazioni sul lavoro 50%
- in linea con i propri valori 48%
- stipendio 47%
- opportunità di avanzamento di carriera 46%
- essere orgogliosi del proprio lavoro, altri interessati o curiosi al riguardo 45%
- autonomia, capacità di prendere decisioni in autonomia 36%
- utilità, cosa porta agli altri e alla società 35%
- orario flessibile 32%
- formazione e studi necessari accessibili, senza processo di reclutamento eccessivo 29%
- vicinanza del posto di lavoro a casa 27%
- utilizzo quotidiano delle innovazioni tecnologiche (Intelligenza artificiale, strumenti digitali) 21%.
I settori lavorativi più attrattivi per i giovani europei
Per quanto riguarda i settori lavorativi più richiesti dagli under 20 in Europea, ecco la classifica:
- lusso
- formazione/Educazione
- salute e assistenza sanitaria
- aiuto umanitario e sociale
- telecomunicazioni/Internet
- ambiente
- arte/cultura
- consulenza, diritto, affari legali
- banche/assicurazioni
- automotive/aerospaziale
- forze dell’ordine/ esercito
- edilizia/architettura
- industria
- Pubblica amministrazione/enti amministrativi
- energia
- artigianato
- supermercati
- agricoltura.
I settori lavorativi più attrattivi per i giovani italiani
Leggermente diverse le preferenze degli italiani per quanto riguarda gli ambiti lavorativi:
- lusso
- telecomunicazioni/Internet
- arte/cultura
- formazione/educazione
- ambiente
- banche/assicurazioni
- automotive/aerospaziale – Pubblica amministrazione/enti amministrativi – energia
- salute e assistenza sanitaria – forze dell’ordine/ esercito
- aiuto umanitario e sociale
- edilizia/architettura
- consulenza, diritto, affari legali – Industria
- artigianato
- supermercati
- agricoltura.
I lavori più ambiti tra le professioni sanitarie per i giovani europei
Come abbiamo visto, per i giovani dei 7 Paesi in cui è stata condotta la ricerca, il settore sanitario è il terzo più ambito dai giovani europei (45%). Nel mondo sanitario, le carriere più ambite sono quelle legate alla salute mentale (66%), davanti a paramedici (61%) e medici (60%). Meno attrattive la professione infermieristica (49%) e i ruoli da operatore sociosanitario (45%).
Ecco il dettaglio di lavori più ambiti tra le professioni sanitarie, sempre tra i giovani europei:
- professione legata alla salute mentale (psicologo, psicoterapeuta, ecc.) 66%
- professione paramedica (ostetrica, fisioterapista, dietista, logopedista, ecc.) 61%
- medico (medico di famiglia, specialista, chirurgo, ecc.) 60%
- professione legata al benessere (osteopata, chiropratico, sofrologo, riflessologo, ecc.) 49%
- infermiere 49%
- operatore sociosanitario (a casa, in ospedale, ecc.) 45%.
Questi ragazzi vorrebbero in particolare lavorare con:
- bambini 78%
- persone con problemi fisici / disabilità 70%
- anziani – persone che soffrono di difficoltà di apprendimento 64%.
I vantaggi di una professione sociosanitaria per i giovani europei
I fattori che spingono i giovani europei a considerare una professione infermieristica e sociosanitaria sono soprattutto l’utilità del lavoro (69%), il senso di orgoglio che esse trasmettono, la riconoscenza sociale e la soddisfazione personale (58%) e l’opportunità di lavorare in team (46%).
Ecco il dettaglio di tutte le motivazioni:
- è un lavoro utile, che porta molto agli altri e alla società nel suo insieme 84%
- è una cosa di cui essere orgogliosi, gli altri sono interessati e curiosi a riguardo 77%
- studiare per diventare caregiver/badante/operatore è accessibile alle persone con il mio livello di istruzione – quando sei un caregiver sei parte di una squadra, spesso in un clima positivo 72%
- è un lavoro davvero interessante, in cui puoi davvero crescere 66%
- è un lavoro che corrisponde ai miei valori 64%
- hai reali opportunità di carriera e sviluppo professionale 61%
- la tua casa spesso non è troppo lontana dal tuo posto di lavoro 60%
- devi lavorare con strumenti innovativi, come Intelligenza artificiale e strumenti digitali 53%
- puoi essere autonomo nel tuo lavoro e prendere decisioni da solo 49%
- puoi godere di un buon equilibrio tra lavoro e vita privata 46%
- le badanti sono ben pagate 42%
- puoi godere di una reale flessibilità nell’orario di lavoro 38%.
I vantaggi di una professione sociosanitaria per i giovani italiani
Per il 48% dei giovani italiani un grande vantaggio è anche quello legato al livello di stipendio. Qui i motivi per cui sceglierebbero un lavoro in ambito healthcare:
- è un lavoro utile, che porta molto agli altri e alla società nel suo insieme 82%
- è una cosa di cui essere orgogliosi, gli altri sono interessati e curiosi a riguardo 76%
- quando sei un caregiver sei parte di una squadra, spesso in un clima positivo 72%
- studiare per diventare caregiver/badante/operatore è accessibile alle persone con il mio livello di istruzione 72%
- è un lavoro davvero interessante, in cui puoi davvero crescere 65%
- hai reali opportunità di carriera e sviluppo professionale 63%
- è un lavoro che corrisponde ai miei valori 55%
- devi lavorare con strumenti innovativi, come Intelligenza artificiale e strumenti digitali 54%
- puoi godere di un buon equilibrio tra lavoro e vita privata – la tua casa spesso non è troppo lontana dal tuo posto di lavoro 50%
- le badanti sono ben pagate 46%
- puoi essere autonomo nel tuo lavoro e prendere decisioni da solo 38%
- puoi godere di una reale flessibilità nell’orario di lavoro 34%.
Gli ostacoli ai lavori nel settore sociosanitario
Per quanto riguarda infine i possibili ostacoli alla realizzazione del sogno di lavorare in ambito sanitario, i giovani europei hanno risposto:
- carico di lavoro (39%)
- avere a che fare con le malattie (37%)
- irregolarità dell’orario lavorativo (34%)
- livelli salariali (29%)
- sforzo fisico (29%)
- difficoltà di bilanciare la vita privata con il lavoro (28%).
Il 33% dei giovani italiani segnala tra le difficoltà anche la durata degli studi necessari per accedere a determinate carriere.