Facebook e Instagram potrebbero diventare a pagamento

La mossa di Meta sarebbe in risposta ai rilievi di Bruxelles su dati e privacy

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Meta sta considerando l’ipotesi di offrire Facebook e Instagram a pagamento senza pubblicità in Europa, in risposta alle preoccupazioni e alle normative dell’Unione Europea concernenti la protezione dei dati personali e della privacy. Nonostante ciò, il servizio gratuito rimarrà disponibile nel Vecchio Continente e sarà affiancato da una possibile nuova versione a pagamento, offrendo così un’alternativa agli utenti.

Perché questi social potrebbero diventare a pagamento

Attualmente, non sono ancora noti i dettagli riguardo ai tempi di lancio e ai costi associati a questa potenziale offerta. Questa mossa potrebbe aiutare Meta a conformarsi alle regolamentazioni europee e a difendersi dalle preoccupazioni riguardanti la privacy e l’uso dei dati, rappresentando un punto di svolta.

Per quasi due decenni, l’attività principale di Meta si è basata sulla fornitura di servizi gratuiti di social network e sulla vendita di spazi pubblicitari alle aziende interessate a raggiungere un pubblico specifico. L’introduzione di un servizio a pagamento sul mercato, come riportato dal New York Times, rappresenterebbe uno dei modi più concreti in cui le aziende devono adattare i propri prodotti alle normative sulla privacy e alle regole stabilite dai governi, soprattutto in Europa.

Fonti interne a Meta ritengono che l’opzione di consentire agli utenti di scegliere di evitare la pubblicità mantenendo comunque l’accesso a Facebook e Instagram tramite abbonamento potrebbe contribuire a lenire alcune delle preoccupazioni delle autorità europee. Inoltre, potrebbe agevolare gli interessi della società nel mercato dell’Unione Europea, dove Meta non ha ancora lanciato la sua nuova applicazione Threads, una concorrente di X (l’ex Twitter), proprio a causa delle preoccupazioni regolamentari. La società è focalizzata su sfide specifiche in Europa, ma nel frattempo sta lavorando per rilanciare le sue attività e sviluppare il metaverso, la realtà virtuale che Mark Zuckerberg considera il futuro e che sta iniziando a prendere forma.

A luglio, ad esempio, l’Unione Europea aveva effettivamente proibito a Meta di combinare i dati raccolti dagli utenti su diverse piattaforme, tra cui Facebook, Instagram e WhatsApp, o su siti e app esterne per supportare Threads. A gennaio, invece, l’azienda era stata multata con una somma di 390 milioni di euro dal Garante per la privacy irlandese per aver obbligato gli utenti ad accettare annunci personalizzati come condizione per l’utilizzo di Facebook. Queste decisioni sono il risultato dell’entrata in vigore nel 2018 del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) europeo, una legislazione adottata per proteggere i dati online delle persone.

Il nodo intelligenza artificiale

L’attenzione globale è fortemente rivolta verso la nuova frontiera dell’intelligenza artificiale (IA) e il modo in cui essa viene integrata nei prodotti di Meta, suscitando grande interesse a livello internazionale. In particolare, l’IA sta diventando un argomento cruciale per numerosi leader delle Big Tech, tra cui il fondatore di Meta, Mark Zuckerberg, Elon Musk, il CEO di Tesla e SpaceX, Satya Nadella, il CEO di Microsoft, e Sundar Pichai, il CEO di Google. Questi dirigenti compariranno davanti al Senato americano il prossimo 13 settembre, in un incontro a porte chiuse che assume una notevole importanza.

L’incontro bipartisan è stato convocato con l’obiettivo di discutere dettagliatamente le implicazioni, le sfide e le opportunità legate all’IA. Sarà un’occasione cruciale per esplorare le implicazioni etiche, legali e tecnologiche dell’IA, nonché per elaborare un quadro normativo chiaro e condiviso per il suo utilizzo responsabile.