“Nuovi tipi di prodotti, funzionalità ed esperienze per cui gli utenti sarebbero disposti a pagare. Anzi, direi che vedendo ciò che stiamo realizzando ci sarebbero moltissime persone davvero entusiaste di spendere per fruire al massimo dei nostri contenuti”. Con queste parole John Hegeman – vicepresidente del team che si occupa della parte finanziaria e monetaria del gruppo Meta – aveva rilanciato l’indiscrezione secondo cui la squadra capitanata da Mark Zuckerberg sarebbe pronta a rendere a pagamento una parte dell’utilizzo dei social network più gettonati del pianeta.
Stiamo parlando delle piattaforme di punta dell’azienda americana, ossia Facebook, Instagram e WhatsApp. Tutte loro a oggi hanno già alcune funzioni disponibili tramite una spesa economica, ma rappresentano solo una minima percentuale di ciò che propongono ai miliardi di utenti che le popolano. Sì, perché nonostante crisi nera di Meta, non esiste ancora nessuno in grado di insidiare la sua leadership nel mondo digitale.
TikTok ferma i social a pagamento? L’indiscrezione
Da un paio d’anni a questa parte ci sta provando (con risultati davvero molto sorprendenti) TikTok, il social network di origine cinese che in brevissimo tempo è diventato il preferito de più giovani grazie ad alcune peculiarità che lo caratterizzano. Video molto brevi, sempre accompagnati da un sottofondo musicale, un’immediatezza nel linguaggio mai sperimentata prima e la tendenza ormai divenuta irreversibile a creare le cosiddette “challenge”, ossia delle vere e proprie sfide che vengono lanciate dagli account più seguiti e che finiscono per coinvolgere milioni di utenti in tutto il mondo.
Nonostante il successo globale, che ha portato anche i politici italiani su TikTok, il social non è ancora riuscito a imporsi come numero uno del settore: a gennaio 2024 si attesta come terza piattaforma più utilizzata in assoluto, rimanendo alle spalle dei due social network “veterani”, ossia Facebook e Instagram. Ma Mark Zuckerberg teme che il sorpasso possa concretizzarsi, ed è solo per questo che starebbe temporeggiando nel portare a termine quei cambiamenti che renderebbero tutte le funzioni dei suoi prodotti utilizzabili solo a pagamento. Almeno secondo voci vicine all’amministratore delegato.
Le funzioni a pagamento dei social network Meta
A oggi i social network del gruppo Meta prevedono già delle sezioni che generano introiti. WhatsApp ad esempio oggi monetizza tramite gli account Business, molto utilizzati nel mondo del lavoro, che permettono a chi li acquista di raggiungere i propri clienti in maniera più diretta e dando loro maggiori informazioni su di sé. Instagram in parte fattura grazie ai canali riservati agli abbonati, mentre su Facebook solamente gli amministratori dei gruppi possono farsi pagare dai propri iscritti per la visualizzazione di alcuni tipi di contenuti.
Quanto costano gli abbonamenti Instagram e Facebook
A partire da novembre 2023 sono stati inoltre introdotti degli abbonamenti per Instagram e Facebook che permettono di utilizzare i siti senza inserzioni pubblicitarie. Attualmente i costi sono i seguenti:
- pagando dal Centro gestione account di Facebook: 9,99 euro al mese per un account, più 6 euro al mese per ogni account aggiuntivo dello stesso proprietario;
- pagando in app usando l’App Store di Apple o Google Play sui dispostivi Android: 12,99 euro al mese per un account, più 8 euro al mese per ogni account aggiuntivo dello stesso proprietario.
Quanto costano le spunte blu per verificare il profilo
Anche il badge de profilo Meta verified, la cosiddetta spunta blu che serve a certificare la genuinità di un profilo, è diventata a pagamento. Il prezzo cambia in base al numero di account che si desidera verificarE:
- 13,99 euro per il solo profilo di Facebook o di Instagram;
- 23,99 euro per entrambi i profili.