“Nuovi tipi di prodotti, funzionalità ed esperienze per cui gli utenti sarebbero disposti a pagare. Anzi, direi che vedendo ciò che stiamo realizzando ci sarebbero moltissime persone davvero entusiaste di spendere per fruire al massimo dei nostri contenuti”. Con queste parole John Hegeman – attuale vicepresidente del team che si occupa della parte finanziaria e monetaria del gruppo Meta – ha rilanciato l’indiscrezione secondo cui la squadra capitanata da Mark Zuckerberg sarebbe pronta a rendere a pagamento una parte dell’utilizzo dei social network più gettonati del pianeta.
Stiamo parlando delle piattaforme di punta dell’azienda americana, ossia Facebook, Instagram e WhatsApp. Tutte loro ad oggi hanno già alcune funzioni disponibili tramite una spesa economica, ma rappresentano solo una minima percentuale di ciò che propongono ai miliardi di utenti che le popolano. Sì, perché nonostante la crisi che Meta sta attraversando, non esiste ancora nessuno in grado di insidiare la sua leadership nel mondo digitale.
Zuckerberg renderà i social network a pagamento? L’indiscrezione sulle scelte del capo di Meta
Da un paio d’anni a questa parte ci sta provando (con risultati davvero molto sorprendenti) TikTok, il social network di origine cinese che in brevissimo tempo è diventato il preferito tra le persone più giovani grazie ad alcune peculiarità che lo caratterizzano. Video molto brevi, sempre accompagnati da un sottofondo musicale, un’immediatezza nel linguaggio mai sperimentata prima e la tendenza ormai divenuta irreversibile a creare le cosiddette “challenge“, ossia delle vere e proprie sfide che vengono lanciate dagli account più seguiti e che finiscono per coinvolgere milioni di utenti in tutto il mondo.
Nonostante il successo globale che ha portato anche i politici italiani ad aprire i propri canali ufficiali, TikTok non è ancora riuscita ad imporsi come numero uno del settore: nel 2022 si attesta come terza piattaforma più utilizzata in assoluto, rimanendo alle spalle dei due social network “veterani”, ossia Facebook e Instagram. Ma Mark Zuckerberg teme che il sorpasso si concretizzi in tempi molto più ristretti di quanto si aspettasse ed è solo per questo che sta temporeggiando nel portare a termine quei cambiamenti che renderebbero alcune funzioni dei suoi prodotti utilizzabili solo a pagamento.
La crisi di Meta e il dilemma di Zuckerberg: i social network diventeranno a pagamento?
Ad oggi i social network del gruppo Meta prevedono già delle sezioni che generano introiti. WhatsApp ad esempio oggi monetizza tramite gli account Business, molto utilizzati nel mondo del lavoro, che permettono a chi li acquista di raggiungere i propri clienti in maniera più diretta e dando loro maggiori informazioni su di sé. Instagram in parte finalizza grazie ai canali riservati agli abbonati, mentre su Facebook solamente gli amministratori dei gruppi possono farsi pagare dai propri iscritti per la visualizzazione di alcuni tipi di contenuti.
Ora però Mark Zuckerberg starebbe studiando l’opzione di ampliare questa tipologia di funzioni, avviando un trend che potrebbe portare presto le sue piattaforme a divenire completamente accessibili solo tramite un investimento monetario. L’urgenza potrebbe derivare dalla situazione di difficoltà dell’azienda, fotografata dai dati: per il primo anno infatti Meta ha fatto segnare una diminuzione dei ricavi di oltre l’1% (28,8 miliardi di quest’anno contro i 29,1 del 2021). Anche gli utili sono scesi di 3,4 miliardi (il 36%) rispetto all’estate dello scorso anno, fermandosi a quota 6,7 miliardi nel trimestre tra giugno e agosto contro i 10,4 miliardi di dodici mesi fa.