Casa vacanze, occhio alla truffa: a cosa fare attenzione

La polizia postale lancia la campagna anti-truffa per mettere in guardia i turisti sugli annunci finti e riconoscere i casi dove si può nascondere la fregatura

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

L’estate è appena iniziata e la corsa alla prenotazione per accaparrarsi i prezzi migliori di case vacanze e B&b può giocare dei brutti scherzi. Riservando il proprio soggiorno via internet la truffa può essere dietro l’angolo, tra annunci di alloggi che non esistono, sistemazioni fatiscenti e servizi fittizi. Un rischio quasi inevitabile se si naviga senza la giusta attenzione, come in tante altre circostanze online, contrastato e analizzato dalla polizia postale che in collaborazione con il colosso degli affitti brevi Airbnb ha realizzato una guida per aiutare il turista a riconoscere le situazioni tipiche dove si può nascondere una fregatura.

I casi tipici di truffa

Nella campagna anti-truffa lanciata per l’estate 2023, oltre ai consigli su come evitare gli imbrogli, vengono delineati i classici casi di frode dietro agli annunci fraudolenti.

Un esempio riportato dalla polizia postale è quello del finto proprietario che si trova all’estero e per questo non può accogliere di persona il cliente, al quale viene chiesta una caparra tramite bonifico internazionale. Con atteggiamento pressante per dare l’impressione di serietà e scrupolosità e dopo diverse bozze di contratto, il truffatore invia una finta pagina di prenotazione e una fattura falsa, per poi sparire nel nulla.

Altro caso tipico può essere quello del problema informatico spacciato dal sedicente ‘host’ di turno, che gli impedisce di proseguire con la prenotazione sul sito dove ha pubblicato l’annuncio. A quel punto il malintenzionato invia all’interlocutore, tramite mail o app di messagistica, un link che dovrebbe rinviare al portale ufficiale, mentre invece atterra in una pagina clone, dove l’offerta di soggiorno appare pubblicata da poco e senza recensioni.

Il truffatore propone allora con toni amichevoli uno sconto irrinunciabile suggerendo di annullare la prenotazione e passare a una trattativa privata, così da far risparmiare ad entrambi la commissione del portale. Anche in questo caso il falso proprietario farà perdere le sue tracce dopo aver incassato la caparra (qui per conoscere le città italiane più care e le più economiche per le vacanze 2023).

A cosa fare attenzione

Per non cascare in queste trappole la polizia postale promuove nella guida dei corretti comportamenti con l’obiettivo di mettere in guardia i vacanzieri su un fenomeno diffuso anche in molti altri settori nei quali, come per il turismo online, più ci si inoltra nei meandri della rete, più cresce il rischio di imbattersi nelle truffe più disparate.

In questo decalogo si raccomanda di fare particolare attenzione, innanzitutto, ai link condivisi via email o da altri siti e riferiti ad annunci di affitti sui social, su siti di seconda mano o portali immobiliari (qui abbiamo spiegato come difendersi dalla nuova truffa social).

Da evitare le contrattazioni attraverso email o app di messaggistica e rifiutare in ogni caso le richieste di bonifico e i pagamenti fuori dai portali ufficiali di prenotazione, soprattutto se con la promesso di uno sconto.

Occhio anche alle email con il logo della piattaforma: non è detto che siano autentiche, ed è sempre bene non aprire i link allegati, ma accedere al servizio richiesto digitando direttamente la url nella barra degli indirizzi del browser.

Per prenotare dal telefonino è consigliato guardare bene all’autenticità dell’applicazione, scaricandola dallo store ufficiale, mentre è buona norma se si prenota dal pc di assicurarsi che le pagine consultate non abbiano un indirizzo sospetto, prestando attenzione che sia presente l’icona del lucchetto accanto all’indirizzo della pagina web.

Possono essere, infine, degli indizi dell’inaffidabilità di un’offerta se ci si trova di fronte a un annuncio scritto in modo raffazzonato o troppo vago, senza recensioni, pubblicato da un profilo aperto da poco e magari con prezzi eccessivamente competitivi rispetto alle altre tariffe dello stesso periodo (qui per sapere quanto costerà andare in vacanza nell’estate 2023 alla luce dell’aumento dei prezzi mentre qui la mappa delle spiagge più care in Italia).