Molti studenti, almeno una volta nella vita, desiderano vivere l’esperienza di studiare all’estero. E i numeri lo confermano: secondo i dati di Indire, ogni anno sono oltre 45.000 i giovani che decidono di partire per un soggiorno Erasmus, per studio o tirocinio.
L’ultimo rapporto annuale di Erasmus+, pubblicato dalla Commissione Europea, evidenzia inoltre come l’Italia sia uno dei Paesi con il maggior numero di partecipanti: solo nel 2021, gli studenti italiani coinvolti nei progetti sono stati 74.000, mentre dal 1987 – anno di avvio del programma – hanno partecipato in totale circa 570.000 italiani.
Ma come si fa domanda per partecipare al programma? E quali sono le destinazioni più economiche?
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Come fare domanda per l’Erasmus
Prima di scegliere dove andare, è importante capire come funziona la procedura di candidatura. Per partecipare è necessario rivolgersi all’ufficio internazionale della propria università o al coordinatore Erasmus.
Possono fare domanda:
- gli studenti iscritti a corsi brevi, laurea triennale o magistrale;
- i dottorandi;
- gli iscritti a istituti di istruzione superiore che aderiscono al programma;
- coloro che seguono un corso che rilascia un titolo universitario riconosciuto.
Il soggiorno all’estero deve essere coerente con il proprio piano di studi o avere un valore formativo per la propria crescita personale. La durata del periodo Erasmus varia in base al progetto:
- da 2 a 12 mesi per la mobilità di lunga durata;
- da 5 a 30 giorni per la mobilità breve.
Ogni studente può trascorrere fino a 12 mesi all’estero per ciascun ciclo di studi (triennale, magistrale, dottorato). Nei corsi a ciclo unico, come Medicina o Architettura, il limite può arrivare fino a 24 mesi complessivi.
Tra i principali motivi che spingono i giovani a partecipare al programma ci sono: il miglioramento delle competenze linguistiche, la possibilità di fare esperienze internazionali e l’opportunità di acquisire competenze trasversali molto apprezzate dai datori di lavoro.
Contributi economici e agevolazioni
Studiare all’estero comporta dei costi, ma il programma Erasmus prevede sovvenzioni finanziarie per coprire in parte le spese di viaggio e soggiorno. Per ottenerle, lo studente dovrà firmare un contratto finanziario con l’università.
L’importo della borsa Erasmus dipende da diversi fattori:
- il costo della vita nel Paese di destinazione;
- la distanza geografica tra le due università;
- il numero di domande ricevute;
- la disponibilità di fondi comunitari o nazionali.
Gli studenti Erasmus non devono pagare le tasse universitarie nel Paese ospitante, né quelle per esami o biblioteche. Possono però essere richiesti contributi minimi per assicurazioni o per l’accesso a servizi studenteschi.
Sono inoltre previsti finanziamenti aggiuntivi per:
- studenti impegnati in tirocini;
- partecipanti con minori opportunità economiche;
- chi proviene da zone geografiche isolate;
- studenti con disabilità.
In alcuni casi, è possibile ricevere fondi integrativi dall’università di appartenenza, da enti regionali o dallo Stato.
Cosa fare prima e dopo la partenza
Prima della partenza, lo studente deve sottoscrivere un learning agreement (contratto di apprendimento), firmato sia dall’università di origine che da quella ospitante. Questo documento definisce le attività che verranno svolte all’estero, i crediti previsti e le modalità di riconoscimento.
Inoltre, ogni partecipante riceverà la Carta dello studente Erasmus+, che raccoglie i diritti e i doveri da rispettare durante l’esperienza di mobilità.
Al termine del periodo all’estero:
- l’università ospitante rilascia una trascrizione degli esami sostenuti (Transcript of Records);
- l’università di origine riconosce i relativi crediti ECTS;
- se previsto, il periodo Erasmus viene registrato nel supplemento al diploma.
Dove andare in Erasmus: le città più economiche
Le borse di studio Erasmus coprono solo una parte delle spese, perciò scegliere una città con un costo della vita accessibile può fare la differenza. I Paesi partecipanti sono suddivisi in tre gruppi in base al livello medio dei costi.
Gruppo 1 – costo della vita alto
Danimarca, Francia, Finlandia, Italia, Svezia, Austria, Norvegia, Svizzera, Regno Unito, Liechtenstein.
Gruppo 2 – costo della vita medio
Germania, Spagna, Grecia, Paesi Bassi, Belgio, Croazia, Portogallo, Repubblica Ceca, Turchia, Slovenia, Islanda, Cipro, Lussemburgo.
Gruppo 3 – costo della vita basso
Polonia, Romania, Ungheria, Bulgaria, Lettonia, Lituania, Macedonia del Nord, Malta.