Stop alla chiusura, il traforo del Monte Bianco resta aperto

I lavori in calendario dal 4 settembre al 18 dicembre nella galleria tra Courmayeur e Chamonix saranno rinviati

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Il traforo del Monte Bianco non chiuderà lunedì. Roma e Parigi hanno raggiunto un accordo, portando un senso di sollievo all’industria italiana dell’export: i camion che viaggiano da e verso la Francia potranno continuare a circolare. I lavori in programma per la galleria tra Courmayeur e Chamonix, originariamente previsti dal 4 settembre al 18 dicembre, verranno probabilmente posticipati di un anno. Questa informazione è stata comunicata dal Ministero dei Trasporti, presieduto da Matteo Salvini. Il suo omologo francese, Clement Beaune, si è mostrato più cauto. La formalizzazione della decisione, infatti, è attesa in occasione della Conferenza intergovernativa prevista per lunedì.

Stop ai lavori, le parole di Salvini e Bussone

“Il traforo del Fréjus è chiuso a causa di una frana, il Monte Bianco rischia di chiudere per lavori, e nel San Gottardo c’è stato un deragliamento. Siamo davvero a rischio di un blocco totale.” Questo è stato il riassunto del ministro Matteo Salvini sulla situazione poco prima di parlare con il suo omologo francese. L’accordo prevede il riprogrammazione dei lavori di rifacimento della volta in cemento armato per evitare la chiusura simultanea dei trafori del Fréjus e del Monte Bianco. La situazione stava precipitando rapidamente verso il collasso, con tempi di attesa per l’ingresso nel Traforo del Monte Bianco che hanno superato un’ora il 31 agosto.

“Ha prevalso il buonsenso, che ieri Uncem aveva invocato”, ha dichiarato Marco Bussone, presidente dell’Unione Nazionale dei Comuni Montani. “Abbiamo chiesto una sospensione dei lavori al tunnel del Monte Bianco, in attesa che venga ripristinata la piena operatività delle linee stradali e ferroviarie al Fréjus e dalla parte italiana verso la Maurienne. Non consideriamo questo un ritardo, ma piuttosto una necessità, e siamo grati a coloro che ci hanno lavorato, in particolare al Ministro Salvini e al suo omologo francese. Ora è fondamentale avviare un serio dibattito sui flussi di traffico, sulle infrastrutture e sul ruolo delle regioni montane nelle Alpi, per tutti i valichi e tunnel. Sabato, lo ribadiremo nel pomeriggio a Moncenisio, un luogo simbolo. Le Alpi devono rimanere aperte e fungere da collegamento anziché ostacolo per un’Europa sempre più unita anche grazie ai suoi passaggi transfrontalieri.”

Il nuovo calendario dei lavori

Prima dell’annuncio dell’accordo con la Francia, il presidente della Regione Valle d’Aosta, Renzo Testolin, aveva evidenziato i rischi per la stagione invernale, sottolineando: “L’unico elemento certo per la Valle d’Aosta riguardo alla chiusura del Monte Bianco è che la riapertura non può oltrepassare il 18 dicembre, poiché coincide con un periodo cruciale per l’economia della Valle d’Aosta, quello turistico.” Il governatore aveva dichiarato ciò in un’intervista alla Rai Vda.

Con l’accordo italo-francese, il nuovo calendario dovrebbe posticipare i lavori al prossimo autunno. Fonti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti affermano che “i lavori dovranno essere ricalendarizzati indipendentemente dalla riapertura del Frejus. Probabilmente saranno programmati per settembre 2024.” Tuttavia, la formalizzazione della decisione relativa al Monte Bianco spetta alla Conferenza Intergovernativa, prevista per lunedì.

Secondo quanto dichiarato dal ministro francese, l’autostrada dovrebbe riaprire entro la fine della prossima settimana, se tutto procede come previsto, mentre la linea ferroviaria non sarà operativa prima di ottobre.