Valparaíso, Cile in fiamme per gli incendi portati da caldo e vento: cosa sappiamo

Negli ultimi giorni nel Paese si sono registrati 165 incendi, il bilancio dei morti continua a crescere, il presidente Boric ha decretato lo stato di emergenza

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

I devastanti incendi che hanno colpito la rinomata regione costiera turistica di Valparaíso, nel cuore del Cile centrale, hanno causato la perdita di almeno 112 vite umane, un numero destinato a salire in considerazione del costante impegno dei pompieri nell’affrontare circa quaranta focolai ancora attivi. Interi quartieri abitativi sono stati rasi al suolo dalle fiamme, lasciando dietro di sé automobili ridotte in cenere e un’impressionante estensione di quasi 26.000 ettari di territorio desertificato. Attualmente, circa 1.400 vigili del fuoco insieme a 1.300 soldati e volontari si stanno preparando a fronteggiare la situazione per il quarto giorno consecutivo, come confermato dal Servizio nazionale di prevenzione e risposta alle catastrofi (Senapred).

Incendi incontrollabili devastano Valparaíso

“Un disastro senza precedenti, la regione di Valparaíso non ha mai vissuto una crisi di questa portata”, ha dichiarato Macarena Ripamonti, sindaco della famosa località balneare Viña del Mar. Qui, le fiamme hanno scatenato lo scoppio di un deposito di gas, generando molteplici esplosioni che hanno ulteriormente aggravato la situazione. I forti venti hanno alimentato l’incendio, creando una densa coltre di fumo nero che ha avvolto le strade.

Ulteriori appelli all’evacuazione sono stati emessi, sebbene sia difficile determinare quanti residenti abbiano ancora trovato rifugio nelle proprie abitazioni. Solo nella giornata precedente, 92 roghi erano attivi, con solo 40 sotto controllo, concentrati principalmente nella regione di Valparaíso ma estendendosi anche al centro e al sud del Paese. La devastazione continua a dilagare mentre la città si trova impotente di fronte alla furia delle fiamme.

Boric: “Massima attenzione agli incendi boschivi”

Il presidente del Cile, Gabriel Boric, ha fatto appello alla popolazione a mantenere la massima attenzione di fronte agli incendi boschivi che stanno devastando le regioni centrali e meridionali del Paese. Attraverso i suoi canali social, Boric ha informato di aver mobilitato tutte le risorse disponibili per combattere le fiamme e proteggere le persone e i beni. Ha inoltre annunciato di aver chiesto al Ministro degli Interni di riunire il Comitato per la gestione del rischio di disastri per valutare la situazione e coordinare le azioni.

Ultimi aggiornamenti da Monsalve e Senapred sul bilancio degli incendi

Il sottosegretario agli Interni Monsalve ha fornito un resoconto della devastante situazione delle abitazioni nelle aree colpite dagli incendi. Ha sottolineato che, data l’entità della tragedia, è stato possibile ottenere solo una proiezione attraverso sorvoli sulle zone colpite. Nel comune di Viña del Mar, si stimano 12.122 abitazioni con danni vari, mentre a Quilpué ne sono state stimate 2.701. Monsalve ha evidenziato che potenzialmente a Viña del Mar ci potrebbero essere 31.703 senzatetto, e a Quilpué, 7.825.

Riguardo agli incendi stessi, Monsalve ha segnalato che fino a questa domenica sono stati registrati 165 incendi a livello nazionale, di cui 40 sono classificati come violenti. Infine, il Servizio nazionale di prevenzione e risposta per i disastri (Senapred) ha comunicato che alla fine della giornata precedente, erano ancora fuori controllo tre importanti incendi boschivi: il Complesso Las Tablas – Riserva Peñuelas (8.500 ettari di superficie interessata); Lo Moscoso (1.500 ettari coinvolti) e Diga La Luz (120 ettari di vegetazione boschiva distrutti).

Il presidente Boric decreta lo stato di emergenza

Il 2 febbraio il presidente del Cile Gabriel Boric ha decretato lo stato di emergenza per catastrofe nelle province di Valparaíso e Marga Marga a causa dei devastanti incendi boschivi che stanno flagellando il paese. Le fiamme, alimentate da temperature elevate e forti venti, hanno rapidamente divorato migliaia di ettari di terreno, distruggendo oltre 15.000 abitazioni e causando la morte di almeno 112 persone.

Decine di migliaia di persone evacuate

La situazione è precipitata nei giorni successivi, con l’incendio che si è esteso a diversi centri abitati, costringendo decine di migliaia di persone ad abbandonare le loro case. La città turistica di Viña del Mar è stata evacuata, così come diversi quartieri dei comuni di Quilpué e Villa Alemana. In alcune zone è stato imposto il coprifuoco dalle 8 di mattina a mezzogiorno per facilitare il lavoro dei vigili del fuoco e delle squadre di soccorso.

Un disastro senza precedenti

Come detto, fino a ieri, in Cile erano stati registrati ben 165 incendi, di cui 40 ancora fuori controllo. Le fiamme hanno causato ingenti danni, interrompendo il traffico e costringendo alla chiusura della metropolitana di Valparaíso. Il ponte ferroviario di Las Cucharas, che attraversa l’estuario del Marga Marga, è stato distrutto da un incendio, isolando la città di Valparaíso.

L’incendio del Complesso Las Tablas – Reserva Lago Peñuelas, tra Viña del Mar e Valparaíso, è ancora attivo con due focolai monitorati. Le fiamme hanno già divorato 8.500 ettari di vegetazione. Tra gli altri incendi attivi più grandi nella Regione di Valparaíso, si segnala quello di Lo Moscoso, che si estende tra i comuni di Quilpué e Villa Alemana, che ha devastato circa 1.350 ettari, e quello della diga La Luz 3, nel settore Curauma di Valparaíso, che ha incenerito quasi 60 ettari. La sua posizione in burroni inaccessibili rende lo spegnimento estremamente difficoltoso.

I vigili del fuoco, la CONAF (Corporación Nacional Forestal), i Carabineros e la società civile stanno combattendo incessantemente contro le fiamme. Il governo cileno ha mobilitato tutte le risorse disponibili per fronteggiare l’emergenza e sta fornendo assistenza alle persone colpite dal disastro.

Lutto nazionale in Cile: il presidente Boric promette giustizia per le vittime

Il presidente cileno Gabriel Boric ha annunciato due giorni di lutto nazionale in segno di rispetto per le vittime degli incendi che stanno devastando il Paese. Boric ha visitato la regione colpita dalla tragedia e ha espresso la sua vicinanza alle famiglie delle vittime. “So che il bilancio è provvisorio e che i morti sono di più“, ha detto Boric. “Non posso credere che possa esistere gente che opera cinicamente per provocare un massacro come questo. Vi assicuro che li cerchiamo, li troviamo e faremo pesare su di loro tutto il peso della legge”.

Anche la Farnesina ha espresso la propria vicinanza al Cile in questo momento di dolore. “Tutta la nostra solidarietà alla nazione cilena in questo momento di lutto nazionale”, si legge sul profilo Twitter ufficiale del Ministero degli Affari Esteri.

La tragedia degli incendi in Cile ha provocato un’ondata di sdegno e dolore in tutto il Paese. Le autorità stanno lavorando per domare le fiamme e per fornire assistenza alle persone colpite dalla tragedia. La ricerca dei responsabili degli incendi è una priorità per il governo cileno. Il presidente Boric ha promesso che i colpevoli saranno assicurati alla giustizia.

Caldo e incendi: appello alla prudenza per i turisti in Cile

Mentre un caldo asfissiante avvolge la regione, i turisti continuano a cercare di raggiungere le mete di vacanza in auto. In risposta a questa situazione, la sottosegretaria all’agricoltura Ignacia Fernández, il direttore esecutivo della CONAF Christian Little e il capo del dipartimento OS5 dei Carabineros, tenente colonnello Erick Venthur, hanno emesso un appello urgente a turisti e nuovi vacanzieri affinché rispettino le azioni preventive contro gli incendi.

Christian Little ha sottolineato che “il 99,7% degli incendi è causato dall’uomo e il 66% di essi è dovuto a negligenza, come un falò spento male o l’uso di uno strumento che genera calore o scintille.” Il messaggio è un richiamo chiaro all’importanza di adottare comportamenti responsabili per evitare il rischio di incendi, considerando le condizioni climatiche avverse.

Preghiera per il Cile: Papa Francesco invita i fedeli alla solidarietà

Papa Francesco ha invitato i fedeli a pregare per le vittime e i feriti degli incendi che stanno devastando il centro del Cile. Durante l’Angelus di domenica 4 febbraio, il Pontefice ha espresso la sua profonda preoccupazione per la tragedia che sta colpendo il Paese latinoamericano.

“Preghiamo anche per i morti e i feriti dei devastanti incendi che hanno colpito il centro del Cile”, ha detto Papa Francesco. “La mia vicinanza va a quanti soffrono per questa calamità. Invoco da Dio forza e consolazione per loro, e prego il Signore che ispiri in tutti sentimenti di solidarietà, perché in questi momenti così difficili collaborino efficacemente, con generosità e carità, ad alleviare il dolore e a superare le avversità”.

Incendi boschivi in Cile: l’allarme del Wwf

Il 15 gennaio, il Wwf Chile ha lanciato un appello premonitore, esortando a intensificare le misure di prevenzione degli incendi boschivi e a rafforzare il sistema di risposta a questa emergenza. Il coordinatore del programma Paisajes Terrestres de Wwf Chile, Trevor Walter, ha sottolineato la necessità di promuovere iniziative sostanziali a medio e lungo termine, compresi piani di prevenzione più forti a livello nazionale e soluzioni basate sulla natura.

Walter ha avvertito che nonostante gli sforzi del settore pubblico e privato, la minaccia degli incendi boschivi è sempre più alta. Il Wwf Chile ha evidenziato le devastanti conseguenze degli incendi, che vanno oltre i danni materiali e le perdite umane, colpendo duramente la fauna e l’habitat naturale. Inoltre, ha sottolineato gli impatti sulla salute umana e sull’ambiente, evidenziando uno studio che ha classificato il Cile come il paese con il più alto tasso di mortalità prematura attribuibile all’inquinamento atmosferico nella regione.

Secondo Walter, la crisi climatica e gli incendi boschivi si sono aggravati, con fattori come alte temperature, siccità e cambiamenti climatici che contribuiscono a incendi più frequenti e intensi in tutto il mondo. La situazione in Cile è caratterizzata da una prolungata stagione degli incendi boschivi, con schemi spaziali e temporali sempre più ricorrenti, estesi ed estremi.

Cambiamenti climatici e incendi: implicazioni per il futuro del Cile

Secondo i dati del Centro del Clima y la Resiliencia (CR)2, la stagione dei grandi incendi è notevolmente aumentata nel corso degli anni. Mentre nel periodo 1985-2009 si estendeva da novembre ad aprile, nel periodo 2010-2018 si è prolungata da ottobre fino alla fine di maggio.

Trevor Walter sottolinea un effetto critico degli incendi massicci: possono annullare la cattura del carbonio effettuata dalle foreste, generando invece emissioni di CO2 che non possono essere compensate. Questo implica una sfida nell’obiettivo di neutralità carbonica proposto dallo Stato del Cile entro il 2050 per affrontare il cambiamento climatico.

Per affrontare questa situazione, Walter sottolinea la necessità di una migliore pianificazione territoriale per prevenire l’espansione degli incendi, insieme alla creazione di una Legge sugli incendi boschivi e di un Servizio forestale nazionale (SERNAFOR). Queste misure, integrate con soluzioni basate sulla natura nelle politiche pubbliche, non solo contribuiscono alla conservazione della biodiversità ma anche al mantenimento dei servizi ecosistemici vitali per il benessere umano, come la disponibilità d’acqua, e favoriscono la resilienza ai cambiamenti climatici.