Caldo record sulla Marmolada, raggiunti picchi di 14°C. Zero termico a 5.328 metri

Nei prossimi giorni, sul picco di Punta Penia, la temperatura potrebbe toccare i 15 gradi, per il Cnr la situazione è critica per tutti i ghiacciai alpini

Foto di Matteo Paolini

Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

L’attuale ondata di caldo di provenienza africana sta colpendo anche l’ambiente montano: le previsioni indicano temperature eccezionali sui ghiacciai, persino superiori a quelle che il 3 luglio 2022 causarono il distacco di una parte del ghiacciaio Marmolada, causando undici vittime e otto feriti. Il ghiacciaio è nuovamente in pericolo: per oggi, martedì 22 agosto, si prevede che l’isoterma di congelamento raggiungerà i 5.200 metri sulla vetta di Punta Penia, mentre a un’altitudine di 3.343 metri, il termometro potrebbe avvicinarsi ai +15 gradi.

La piattaforma “Marmoladameteo” ha registrato sabato alle 16:50 una temperatura di +13,3 gradi; domenica, intorno alle 17:30, il termometro ha raggiunto i 14 gradi. Si tratta di un nuovo record, almeno da quando sono presenti le webcam e gli strumenti meteorologici professionali a Punta Penia che monitorano le condizioni atmosferiche nel massiccio. Nel giorno del tragico distaccamento del ghiacciaio, avvenuto 13 mesi fa, la temperatura era inferiore di tre gradi (+12 gradi) rispetto ai 15°C previsti per oggi. Si prevede che entro i prossimi due o tre giorni, l’aria calda proveniente dall’anticiclone nordafricano situato sopra l’Italia potrebbe innalzare la quota dello zero termico oltre i 5.000 metri.

Ghiacciai della Marmolada minacciati dal caldo estremo

L’anno 2022 ha rappresentato un precedente stress termico inusuale per il ghiaccio della Marmolada, ma l’attacco più temibile da parte del calore potrebbe manifestarsi dopo questo fine settimana. Con l’isoterma di congelamento prevista a raggiungere i 5.200 metri, il martedì 22 agosto potrebbe vedere il termometro avvicinarsi ai +15 gradi sulla vetta di Punta Penia, situata a 3.343 metri di altitudine. Questo segnerebbe un nuovo record per la Marmolada.

Ondata di calore straordinaria minaccia le montagne

Secondo Flavio Tolin, responsabile della stazione meteorologica, l’attuale situazione è attribuibile all’ampia diffusione dell’alta pressione subtropicale che sta interessando l’Italia, con impatti particolarmente significativi sulle Alpi e sulle Dolomiti. Le previsioni meteorologiche indicano che le condizioni climatiche saranno influenzate da un’aria eccezionalmente calda.

“Tra queste proiezioni,” spiega Tolin, “è plausibile attendersi temperature massime vicine a +15 gradi presso la stazione meteorologica di Marmolada Punta Penia. Questa situazione presenta notevoli implicazioni per la salute del ghiacciaio, soprattutto se si considera che nel giorno dell’evento tragico del 2022, la massima registrata a un’altitudine di 3.343 metri fu di +12 gradi.”

Destino inesorabile della Marmolada

Secondo l’associazione Legambiente, il ghiacciaio più imponente delle Dolomiti ha un orizzonte di vita residua di soli 15 anni. Una visione più cautamente “ottimista” emerge dal professor Aldino Bondesan, glaciologo dell’Università di Padova e responsabile del Comitato Glaciologico Italiano (Cgi), che coordina la campagna glaciologica annuale nelle Alpi orientali. Egli afferma: “La Marmolada potrebbe resistere fino al massimo del 2050, ma non oltre. La radice del problema è il riscaldamento globale, che ha causato un aumento di 1,5 gradi nella temperatura minima invernale nell’arco degli ultimi 35 anni.”

Snowfarming in Trentino, una soluzione costosa e problematica

Il Trentino sta pensando di utilizzare il snowfarming, cioè l’immagazzinamento della neve durante la metà calda dell’anno finalizzato ad allungare la stagione sciistica anticipando i primi fiocchi. Tuttavia, questa soluzione presenta una serie di problemi, tra cui il costo elevato, l’impatto ambientale e la difficoltà di trovare aree adatte allo stoccaggio della neve.

Albert Ballardini, vicesindaco di Pinzolo, ha spiegato che la copertura con teli sta per essere abbandonata anche dove è da tempo in uso. Il  motivo è principalmente di natura economica, infatti, questa soluzione ha un costo intorno ai 350 mila euro, una spesa insostenibile. Inoltre, in aree in cui normalmente non si trova la neve fuori stagione, è difficile occupare superfici per mantenerla tutto l’anno. Questo porterebbe a occupare l’habitat sottostante a scapito di fauna e flora che non sarebbero in grado di adattarsi e sopravvivere.

Temperature eccezionali sul Monte Rosa e Monte Bianco

L’attuale ondata di caldo ha innescato un allarme meteorologico anche sul Monte Rosa, dove oggi il termometro ha sfiorato i 7 gradi di temperatura massima a un’altitudine di 4.554 metri, presso la Capanna Margherita, il “rifugio più elevato d’Europa”. Benché non rappresenti un record assoluto, poiché nel 2019 si sono verificati picchi di 9,7 e 8,5 gradi, questo evento è un segnale evidente della tempesta di calore che coinvolgerà il Centro-nord per i prossimi cinque giorni.

Sulla vetta del Monte Bianco, la temperatura ha raggiunto +2°C anche durante le ore notturne, mentre a un’altitudine di 1000 metri sono stati registrati 33°C. Gli esperti indicano che si tratta di un fenomeno completamente nuovo, mai verificatosi in questo periodo in passato.

Nuovo record italiano, zero termico a 5.328 metri

Nuovo primato italiano per l’altitudine dello zero termico: 5.328 metri. Questa rilevazione è stata effettuata nella notte tra domenica e lunedì presso la stazione di radiosondaggio di Novara Cameri. Tale cifra rappresenta il valore più elevato registrato dall’inizio delle misurazioni nel 1954. Nelle Alpi, l’altitudine media dello zero termico in estate si attesta a 3.800 metri, mentre nella terza decade di agosto scende a 3.500 metri. Quindi, il nuovo record supera di ben 1.800 metri questi livelli. Riguardo alle temperature massime rilevate in quota, si sono registrati 23 gradi a 2.100 metri e addirittura 39 gradi a 900 metri.

Allerta massima nelle città italiane

L’ondata di calore sta colpendo soprattutto le città italiane. L’anticiclone proveniente dal Marocco e che si estende verso l’Europa Centrale, coprendo principalmente il Centro-Nord dell’Italia, sta portando ad un significativo aumento delle temperature, superando i 38°C e persino raggiungendo i 40°C, senza previsioni di variazioni significative fino al 24-25 agosto.

Otto città, Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Perugia, Latina, Rieti e Roma, hanno avuto per tutto il weekend il bollino rosso a causa del rischio elevato per la salute a causa delle alte temperature.