Se il green è anche sociale: il primo esperimento di riciclo fatto da persone fragili

Plast, centro smaltimento rifiuti, impiega soggetti fragili per il controllo delle plastiche riciclate

Per salvare il pianeta ciascuno deve fare la propria parte, soggetti fragili compresi. È da questo presupposto che parte l’ultimo rapporto di Confcooperative Roma, associazione che rappresenta sul territorio laziale 412 aziende sociali che insieme fatturano circa 1,5 miliardi di euro e danno lavoro a quasi 27 mila persone. Il testo è stato presentato durante l’evento Welcome Day di lunedì 4 luglio e illustra iniziative e progetti delle cooperative locali finalizzati alla realizzazione degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Scopri quali sono i target firmati dai Paesi dell’ONU.

I numeri

Delle 412 cooperative iscritte alla Confcooperative di Roma la maggior parte degli aderenti e degli occupati si concentra nei settori sociale e lavoro, che insieme contano più della metà delle ditte, degli impiegati e del valore aggiunto.

In particolare il primo comparto, il più importante, rappresenta il nuovo welfare e le realtà che operano nell’assistenza sociale e nei servizi alla persona attraverso l’inserimento lavorativo e i servizi sociali. Dipendenti e destinatari delle iniziative sono disoccupati, ragazze madri, donne vittime di violenza, diversamente abili, immigrati, profughi, giovani e anziani.

Ed è proprio grazie alle cooperative che i soggetti fragili trovano un ruolo da protagonisti nella transizione ecologica. Cos’è, caratteristiche e significato lo puoi leggere qui. Si prenda il Goal 7 dell’Agenda 2030, quello che riguarda l’energia pulita e accessibile. Le Nazioni unite esortano gli Stati ad aumentare la quota delle rinnovabili e a raddoppiare il tasso globale di miglioramento dell’efficienza energetica.

Come riciclare la plastica

Verso questo orizzonte è proiettato Plast, il centro di selezione degli imballaggi in plastica post consumo. L’azienda è sita nell’area industriale di Santa Procula, quartiere della città di Pomezia, in provincia di Roma. Qui impianti con lettori ottici e separatori magnetici distinguono il rifiuto in base alla tipologia di polimero e al colore della confezione. Il risultato sono, ad esempio, balle di bottiglie verdi, trasparenti o azzurrate.

Questi prodotti vengono venduti ai consorzi come Conai e Corepla, i quali li rigenerano e, una volta trasformati, li immettono sul mercato. Lo scarto rimanente viene utilizzato come combustibile per cementifici e termovalorizzatori. Impianti che, attraverso la combustione dei rifiuti, producono energia elettrica o alimentano sistemi di teleriscaldamento.

L’impianto più grande del Centro Italia

Nel centro rifiuti Plast confluisce l’80% degli imballaggi della Città metropolitana di Roma, la più popolosa del Paese. L’area si estende per 5.352 chilometri quadrati e comprende 121 comuni, dove risiedono oltre 4,2 milioni di abitanti.

Ogni anno l’impianto pometino tratta 65 mila tonnellate, fatturando più di 10 milioni di euro. Aperto 24 ore su 24, 7 giorni su 7, l’impresa dà lavoro a 140 dipendenti. Il controllo della qualità è affidato al personale delle cooperative, che inserisce nella catena di montaggio persone svantaggiate.

Finora ad alimentare lo stabilimento è la rete elettrica nazionale, ma entro il 2022 è prevista l’installazione di pannelli fotovoltaici che consentiranno di autoprodurre il proprio fabbisogno energetico. Ecco come usufruire dei bonus fotovoltaico al 50% o al 110%. In cambio il gruppo, sfruttando tecnologie all’avanguardia, riesce a risparmiare 192.500 tonnellate di petrolio, pari all’energia prodotta da un milione e centomila frigoriferi.

Il riciclo della plastica aiuta le aziende a contenere l’inflazione alla base dell’incremento dei prezzi delle materie prime divenuto esponenziale durante la pandemia di Covid-19. Sempre più grandi multinazionali come Ferrarelle stanno scegliendo di investire in impianti di proprietà per risparmiare sul servizio.

Come guadagnare con il riciclo

Che il rifiuto possa costituire una fonte di ricchezza per i territori non è chiaro a tutti. Nel Lazio ad esempio non ci sono impianti sufficienti a smaltire l’intera mole di spazzatura. Le amministrazioni sono costrette a esportare importanti quote fuori regioni, soprattutto nel nord Italia.

Oltre a pagare il trasporto, gli enti rinunciano alla possibilità di ammortizzare le spese attraverso il riciclo. Ecco perché, nel loro piccolo, Plast ha presentato un progetto di ampliamento dell’impianto sperando di poter usufruire delle risorse legate al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), che riguarda tutti gli investimenti del Governo italiano per promuovere il rinnovamento.

Gli ostacoli allo sviluppo sostenibile

A frenare le attività dei professionisti dell’ecologia sono i rincari dei carburanti e i vincoli burocratici. “I rifiuti hanno bisogno di essere trasportati principalmente su gomma e con i prezzi di benzina, diesel e gpl alle stelle le spese sono aumentate (il taglio di 30 centesimi al litro è stato prorogato ma fino a luglio, poi la stangata per le famiglie) – ha dichiarato Alessandro Pepe, amministratore delegato di Plast –. Un incremento che Plast non è riuscito ad ammortizzare se non ricorrendo a una revisione delle tariffe in rialzo. Nel caso di clienti pubblici però i contratti vengono stipulati in base alle gare d’appalto e i prezzi non si possono cambiare.

Altro grande tema è la burocrazia. “Per modificare un impianto come il nostro occorrono delle autorizzazioni di conformità ai vincoli ambientali. Il problema sono le tempistiche: per una certificazione semplice ci vogliono almeno due anni, per una più complessa anche quattro. Lungaggini che bloccano il business”. La macchina burocratica e i ritardi della Pubblica Amministrazione sarebbero responsabili di costi altissimi per le imprese italiane, che si ripercuotono sui dipendenti.

Plast fa parte del consorzio Team Service, consorzio fondato nel 1985 che oggi conta circa 10 mila dipendenti e quasi mille clienti. La sua rete si estende anche oltre confine e ha un raggio d’azione multinazionale. Al suo interno ci sono realtà operanti nei servizi socio-sanitari per famiglie e singoli individui come Siar, nel settore turistico come Pstop, in campo edile come Team Impianti e nel comparto di pulizia e igiene come Team Service.