Sconti in farmacia: cosa cambia con la Direttiva Omnibus

Quali sono le novità più importanti introdotte attraverso la Direttiva Omnibus per gli sconti e le promozioni applicati in farmacia

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Quali sono le ricadute per i farmacisti e le farmacie della Direttiva Omnibus? In quale modo si devono allineare alle nuove disposizioni e cosa cambia nella vendita dei farmaci? Una delle indicazioni contenute all’interno della direttiva europea prevede che, per ogni annuncio di riduzione del prezzo, debba essere riportato anche il prezzo che veniva applicato in precedenza.

Questa regola, che deve essere applicata su tutti i prodotti dallo scorso 1° luglio 2023, vale anche per le farmacie? A fare il punto della situazione sulle novità introdotte attraverso il Decreto Omnibus ci ha pensato una circolare di Federfarma, che ha analizzato quali sono le ricadute dirette per i farmacisti.

Direttiva Omnibus, cosa cambia in farmacia

Attraverso la Direttiva Omnibus, l’Unione europea ha voluto introdurre una serie di tutele per i consumatori. Ma soprattutto ha voluto introdurre una certa omogeneità sanzionatoria nei vari paesi membri. La Direttiva Ue 2019/2161 – meglio conosciuta come Direttiva Omnibus – ha provveduto a modificare le disposizioni introdotte attraverso la Direttiva 93/13/CEE del Consiglio europeo. Le nuove regole a tutela dei consumatori sono state recepite dal nostro paese attraverso il Decreto Legislativo n. 26 del 7 marzo 2023.

Le nuove norme, che sono entrate in vigore lo scorso 1° luglio 2023, hanno provveduto a riformare e ad attualizzare i diritti dei consumatori. Entrando un po’ più nello specifico, almeno per quanto riguarda l’Italia, è andato a modificare direttamente il Codice al Consumo, introducendo alcune novità che interessano direttamente le farmacie ed i farmacisti.

La comunicazione dei prezzi

La Direttiva Omnibus contiene alcune indicazioni importanti relativamente alla comunicazione dei prezzi e delle promozioni a tempo. L’obiettivo è quello di garantire una maggiore trasparenza. Anche le farmacie sono tenute ad adeguarsi alle nuove disposizioni di legge, onde evitare spiacevoli sanzioni. Ma soprattutto per garantire una corretta applicazione delle norme.

Sicuramente uno dei nodi principali attorno a cui ruota la Direttiva Omnibus è relativa alla comunicazione dei prezzi. Le indicazioni, in questo caso, valgono sia per le farmacie fisiche che per quelle online. In entrambi i casi dovranno essere fornite ai consumatori delle informazioni sufficientemente chiare e comprensibili in relazione ai prezzi dei prodotti che sono in sconto o in promozione. Per assolvere a questo obbligo, le farmacie sono tenute ad esporre non solo il prezzo finale, ma anche quello più basso applicato nel corso dei trenta giorni antecedenti l’inizio della promozione.

Le promozioni a tempo in farmacia

Attraverso la Direttiva Omnibus sono state introdotte anche delle regole specifiche per quanto riguarda le promozioni a tempo. Le farmacie online o fisiche hanno la possibilità di offrire degli sconti temporanei ai consumatori. È necessario, però, che vengano indicati, oltre al prezzo scontato, anche quello iniziale e la percentuale di sconto che è stata applicata.

Le farmacie, per potersi adeguare alla nuova normativa, dovranno adottare alcune misure:

  • verificare ed aggiornare i sistemi di comunicazione dei prezzi. Questo dovrà essere effettuato sulle etichette dei prodotti in vetrina per le farmacie fisiche e sul sito web quando si tratta di un punto vendita online;
  • è necessario, inoltre, provvedere ad applicare le nuove regole previste dalla Direttiva Omnibus anche ad eventuali volantini, non importa che appartengano a delle farmacie indipendenti o a delle catene.

Vendite di medicinali online

Le farmacie che vendono dei medicinali online devono prestare particolare attenzione alle recensioni inviate dagli utenti. Il gestore del sito deve essere in grado di garantire che le recensioni provengano direttamente da soggetti che hanno effettivamente acquistato ed utilizzato il prodotto recensito.

Ma non solo. Particolare attenzione deve prestata sull’ordine delle risposte alle ricerche effettuate online dagli utenti: deve apparire chiaro agli utenti che il prodotto o il servizio raggiunto attraverso una ricerca online sia o meno il frutto di un accordo a pagamento, che è stato raggiunto direttamente con l’inserzionista. Rendere più trasparenti, chiare di facile accesso le informazioni diventa un nuovo principio e soprattutto un nuovo diritto dei consumatori.

Ecommerce delle farmacie, le altre regole da rispettare

La Direttiva Omnibus non va in nessun modo a modificare la disciplina relativa alla vendita di prodotti farmaceutici online, che attualmente è disciplinata dal Dlgs. n. 219/2006, il quale è stato modificato dal Dlgs n. 17/2014. La normativa appena citata stabilisce precisi e determinati vincoli per quanti hanno intenzione di aprire un eCommerce per vendere medicinali. L’articolo 112 Quater prevede che per l’eventuale vendita di prodotti farmaceutici è permessa solo e soltanto se si è in possesso dei seguenti presupposti:

  • lo svolgimento di un’attività pregressa di distribuzione di medicinali direttamente ai consumatori. Questo significa, in estrema sintesi, che la vendita di prodotti farmaceutici online è consentita unicamente alle farmacie e alle parafarmacie, che hanno già ottenuto la licenza per la vendita di questi prodotti direttamente dal Ministero della Salute;
  • l’autorizzazione da parte della regione o della provincia;
  • l’adempimento agli obblighi informativi;
  • la vendita di prodotti per cui non è necessaria la ricetta medica.

Gli eCommerce, che vendono prodotti farmaceutici, sono tenuti a rispettare alcune regole relative alle caratteristiche del sito web, dove deve essere chiaro quando i prodotti sono delle vere e proprie medicine o sono altri prodotti in commercio, come ad esempio gli integratori alimentari. Deve essere rispettato, inoltre, il divieto di pubblicità dei farmaci.

Mancato adeguamento: le sanzioni previste

Cosa succede nel caso in cui una farmacia non si dovesse adeguare alla nuova normativa? Il punto vendita potrebbe essere soggetto a delle sanzioni. Le autorità di regolamentazioni hanno la facoltà di adottare delle misure correttive, che possono essere costituite da degli avvisi o da delle sanzioni amministrative pecuniarie, che possono oscillare da un minimo di 516,46 euro ad un massimo di 3.098,74 euro.

Adottare le misure appropriate per essere in linea con la nuova normativa vigente è la strada migliore per evitare di incorrere in queste spiacevoli sanzioni.