La Direttiva Omnibus e le nuove norme sugli sconti online

Quali sono le novità sugli sconti online introdotte direttamente dalla Direttiva Omnibus. Scopriamo come vengono tutelati i consumatori

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Gli sconti online sono entrati nella vita di tutte le famiglie. Black Friday, Cyber Monday e promozioni in genere sono ormai sulla bocca di tutti. Chi non ha mai risparmiato facendo degli acquisti online? Chi non ha mai cercato la promozione per un prodotto di tecnologia o per il capo a fine stagione?

Anche per quanti gestiscono gli eCommerce, gli sconti online sono un argomento quotidiano, a cui prestare la massima attenzione. Le promozioni costituiscono uno degli elementi più importanti per costruire il fatturato di un qualsiasi eCommerce. Ma quando si parla di sconti online, ora come ora, è necessario prestare la massima attenzione a quanto prevede la Direttiva Omnibus, attraverso la quale si vogliono tutelare al massimo i consumatori. Ma vediamo a quali regole è necessario prestare attenzione.

Sconti online, cosa prevede la Direttiva Omnibus

Sotto il profilo legale gli sconti online sono diventati un tema caldo a seguito dell’entrata in vigore, in Italia, della Direttiva Omnibus. Attraverso questa nuova disposizione, l’Europa ha voluto migliorare la tutela dei consumatori e, per centrare questo obiettivo, chiede una maggiore trasparenza sulle comunicazioni commerciali. Soffermandosi sugli eCommerce, chi li gestisce deve prestare la massima attenzione agli sconti online, alle recensioni e, soprattutto, deve evitare le cosiddette pratiche commerciali scorrette e ingannevoli.

In Italia è importante ricordare che, oltre alla già citata Direttiva Omnibus, esistono alcune norme studiate per tutelare i consumatori, attraverso le quali il legislatore impone come debbano essere presentati gli sconti online ai consumatori. Norme che, tra l’altro, hanno lo scopo di regolamentare direttamente le diverse attività promozionali: vengono fornite, infatti, precise indicazioni su come debbano essere indicati i prezzi nella scheda prodotto degli eCommerce, come debba essere gestita l’email marketing e come debbano essere reclamizzate le promozioni.

Cosa sono gli sconti online, i saldi e le promozioni

Gli sconti online permettono ai merchant di incrementare le vendite e prospettano, ai clienti, ottimi affari. Saldi, sconti e vendite sottocosto benché abbiano un minimo comun denominatore costituito dalla riduzione del prezzo di vendita, in realtà non sono tutte uguali. Ma cerchiamo di capire in cosa siano differenti.

Cosa sono i saldi

I saldi vengono definiti anche come vendite di fine stagione. Possono essere applicati ai prodotti che possono perdere valore, nel caso in cui dovessero rimanere invenduti oltre una certa data. Questa situazione si può venire a generare con le scarpe e gli abiti, che possono essere soggetti ad un forte deprezzamento, perché nel corso del tempo perdono la loro attualità. O perché, con il fatto che cambia la stagione, non possono più essere indossati.

I saldi – o le vendite di fine stagione – vengono regolamentate direttamente dalle leggi regionali sulle vendite straordinarie. Vengono definiti dei limiti temporali – come la data di inizio o fine dei saldi – oltre i quali non è possibile vendere in saldo i prodotti.

Cosa sono gli sconti

Quando, invece, vengono effettuate delle offerte per dei periodi limitati si parla di sconti o vendite promozionali. Possono coinvolgere tutto l’assortimento di un negozio o solo una parte di esso.

Gli sconti, a differenza dei saldi che dovrebbero essere applicati solo su un numero ridotto di prodotti, non hanno alcun limite temporale. È possibile, in estrema sintesi, vendere a prezzi scontati qualsiasi articolo: sia quelli continuativi che quelli stagionali.

Cosa sono le vendite sottocosto

Le vendite sottocosto sono quelle che vengono effettuate ad un prezzo inferiore rispetto al prezzo iniziale, che è indicato nelle fatture di acquisto. Nel prezzo iniziale di acquisto devono essere considerate anche le imposte, le eventuali maggiorazioni e gli sconti che sono stati ottenuti.

Sconti online: le norme europee

La Direttiva Omnibus ha introdotto alcune importanti novità per quanto riguarda gli sconti online. L’intento della nuova iniziativa è quello di rafforzare le norme a tutela dei consumatori e, soprattutto, andare ad integrare gli obblighi di trasparenza online.

Nel corso degli anni, il numero degli eCommerce è cresciuto notevolmente: per questo l’Unione europea ha deciso di andare a regolamentare maggiormente questo settore, soprattutto i siti che vendono direttamente al consumatore finale. Al centro della Direttiva Omnibus, infatti, c’è la trasparenza dei merchant: viene rafforzato il divieto di false recensioni e vengono definiti i criteri di personalizzazione dei prezzi e come devono essere presentati gli sconti online.

Ogni singolo Stato, inoltre, è tenuto ad adottare un quadro sanzionatorio che possa scoraggiare la violazione della normativa.

Soffermandosi sugli sconti online, la Direttiva Omnibus punta a scongiurare gli annunci che riportano scontistiche false o gonfiate. La normativa, infatti, stabilisce che gli annunci che riportano le riduzioni di prezzo devono fare riferimento al prezzo più basso, che è stato applicato nel corso dei trenta giorni precedenti.

Nel momento in cui si vuole promuovere un prodotto con sconto online, il merchant è tenuto:

  • ad indicare l’entità dello sconto attraverso la dicitura “da-a” o in misura percentuale;
  • deve applicare lo sconto sul prezzo più basso applicato nel corso dei trenta giorni precedenti alla riduzione del prezzo.

Nel caso in cui lo sconto fosse del 30% sul prezzo di vendita è necessario fare riferimento al prezzo di vendita più basso applicato nell’arco dei trenta giorni precedenti. Non si deve fare riferimento al prezzo iniziale.

Gli intermediari

Le regole che abbiamo appena vista, però, non trovano applicazione per gli intermediari, che forniscono ai commercianti i mezzi attraverso i quali vendere i propri prodotti. È il caso, ad esempio, dei marketplace o degli aggregatori di prezzi.

Questi particolari soggetti sono tenuti ad adempiere alle regole previste dalla Direttiva Omnibus sull’indicazione dei prezzi solo e soltanto quando diventano dei venditori di beni. O nel momento in cui effettuano le vendite per con di un altro commerciante.

Come devono essere pubblicizzati gli sconti

Anche quando gli sconti online vengono reclamizzati attraverso le campagne di advertising online, i merchant ed i marketers sono tenuti a rispettare alcune regole: anche in questo caso devono essere indicati gli sconti applicati, il prezzo finale e quello precedente alla promozione.

In questo caso deve essere prestata la massima attenzione a non sponsorizzare, ad esempio, dei prodotti civetta, che attraggono l’attenzione per il particolare sconto applicato, ma a cui segue l’indisponibilità del prodotto o la falsa disponibilità limitata dello stesso.