Agenzia delle Entrate, migliaia di lettere di compliance in arrivo per anomalie nel 2020: cosa fare

L'Agenzia delle Entrate sta inviato ai contribuenti le lettere di compliance per l'anno 2020: migliaia di sanzioni in arrivo

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Sono in arrivo migliaia di lettere di compliance da parte dell’Agenzia delle Entrate che riguardano l’anno d’imposta 2020. Gli avvisi sono trasmessi ai contribuenti che presentano delle anomalie e permettono di regolarizzare la propria posizione prima di procedure più invasive, come verifiche, accertamenti e applicazioni di maggiori sanzioni e interessi.

Lo scorso anno le lettere di compliance inviate (3,2 milioni) hanno permesso all’Agenzie delle Entrate di recuperare 4,2 miliardi di euro. Cosa fare in caso di avviso di anomalia della propria posizione? È necessario accedere al cassetto fiscale del contribuente nell’apposita sezione “L’Agenzia scrive”, ma questa ha funzionato a singhiozzo negli ultimi giorni per l’afflusso di utenti.

Cosa sono gli avvisi di anomalia da parte dell’Agenzia delle Entrate: i dati

Dal 2015 l’Agenzia delle Entrate avvisa con una “lettera di compliance” i contribuenti che presentano una posizione con anomalie. L’avviso permette di regolarizzarsi, beneficiando di una sanzione ridotta. Le tipologie di avviso più comune sono: l’IVA trimestrale, l’IVA tardiva, incrocio con i sostituti d’imposta/730, fatture e comunicazioni periodiche IVA, anomalie studi di settore/ISA e altre tipologie.

Il recupero dell’evasione è parte degli obiettivi del Pnrr. Il piano è quello di agire per tappe, attraverso l’avviso di irregolarità ai contribuenti. Il 2023 ha raggiunto e ampiamente superato l’obiettivo, con 4,2 miliardi di euro versati all’Agenzia delle Entrate attraverso 3,2 milioni di lettere di compliance. Rispetto all’anno d’imposta 2022 il rientro è stato del +31%.

Ora tocca all’anno d’imposta 2020, con migliaia di avvisi di anomalie già inviati e giunti ai contribuenti, che negli ultimi giorni hanno mandato in tilt il sito dell’Agenzia delle Entrate per la visualizzazione del prospetto di rientro e il form di segnalazione di errori nella comunicazione.

Cosa fare se si riceve una lettera di compliance

Se si riceve una lettera di compliance, si ha l’opportunità di fare correzioni con una sanzione ridotta o di comunicare l’errore di avviso da parte dell’Agenzia delle Entrate, confermando i dati con i documenti richiesti. Va detto infatti che la lettera inviata non è un accertamento, ma un invito a verificare la propria posizione fiscale ed eventualmente mettersi in regola con il pagamento delle imposte.

Una volta ricevuta la lettera sarà necessario mettersi in contatto con l’Agenzia attraverso il proprio cassetto fiscale, nella sezione “l’Agenzia scrive”, dove è possibile visionare il prospetto completo della segnalazione. Per regolarizzare le anomalie si dovrà presentare una dichiarazione integrativa, versare le maggiori imposte dovute e versare le sanzioni specifiche riportare nella lettera. La sanzione da versare è ridotta a 1/6 della misura minima, quindi nel caso di dichiarazione infedele sarà pari al 15% della maggiore imposta che risulta dalla dichiarazione integrativa. Invece quando si omette o si dichiara in parte un canone di locazione di immobili con cedolare secca, la sanzione ridotta è:

  • pari al 30% (1/6 di 180% se i canoni sono stati dichiarati parzialmente)
  • pari al 40% (1/6 di 240% se la dichiarazione è stata del tutto omessa)

Nel caso si ritenga che i dati riportati nella dichiarazione dei redditi siano corretti, sarà possibile eliminare l’anomalia attraverso l’invio di documenti. Nella lettera sono indicate le modalità di segnalazione, tra cui il formato elettronico tramite CIVIS che permette di caricare file PDF o TIF.

Per ulteriori informazioni è possibile contattare il numero verde 800.909.696 da telefono fisso oppure allo 06.96668907 da cellulare, ma anche presentarsi alla Direzione Provinciale di competenza o a uno degli uffici territoriali dell’Agenzia delle Entrate.