Lipe, gli avvisi sono sbagliati: l’Agenzia delle Entrate prende un abbaglio

L'Agenzia delle Entrate commette un madornale errore per la fretta. Invia gli avvisi Lipe non prendendo in considerazione gli acconti

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

La fretta a volte gioca brutti scherzi. Con delle conseguenze spiacevoli per gli ignari destinatari degli avvisi Lipe che l’Agenzia delle Entrate ha inviato nel corso di questi ultimi giorni. Stanno, infatti, arrivando delle missive relative alle comunicazioni delle liquidazioni periodiche Iva – le cosiddette Lipe – relative al quarto trimestre 2023. Al cui interno è contenuta una clamorosa svista, dettata con ogni probabilità dalla fretta.

Volendo sintetizzare al massimo, viene comunicato a quanti sono titolari di una partita Iva che è stata riscontrata una possibile anomalia per quanto riguarda il versamento dell’Iva che sarebbe dovuto sulla base della comunicazione dei dati relativi dal quarto trimestre 2023 effettuato con la comunicazione periodica.

Ma vediamo nel dettaglio cosa sta accadendo e a cosa devono stare attenti i titolari di partita Iva nel momento in cui ricevono gli avvisi Lipe.

Avvisi Lipe: cosa sta accadendo

L’Agenzia delle Entrate è vittima della fretta di fare cassa. Nel corso di questi giorni, infatti, gli uffici tributari hanno riscontrato e comunicato la presenza di una serie di anomalie sui versamenti effettuati Iva effettuati dai contribuenti. La situazione sarebbe stata rilevata dalle liquidazioni trimestrali, che risultano essere riferibili al quarto trimestre del 2024. Al contrario di quanto comunicato all’interno degli avvisi Lipe, però, i versamenti risulterebbero corretti, perché nei calcoli effettuati non si è tenuto nella corretta considerazione l’acconto che è stato versato a dicembre. Ma si sono presi in considerazione unicamente i versamenti che sono stati effettuati nelle date precedenti alle scadenze fissate.

Questo, sostanzialmente, ha fatto sì che l’Agenzia delle Entrate inviasse una serie di lettere di compliance ad alcuni contribuenti. Comunicando loro di aver riscontrato alcune anomalie nei versamenti del tributo.

Gli obblighi dei soggetti Iva

Prima di proseguire è bene ricordare che a partire dal 2017 i soggetti passivi Iva – ai sensi dell’articolo 21 bis del Decreto Legge n. 78/2010 – hanno l’obbligo di comunicare ogni tre mesi i dati delle liquidazioni Iva periodiche che hanno effettuato. L’operazione deve essere effettuata indipendentemente dal fatto che l’Iva sia stata versata o meno o che l’operazione venga effettuata a scadenza mensile o trimestrale.

A decorrere dal primo trimestre 2018, la comunicazione Iva, conosciuta anche come Lipe, deve essere effettuata utilizzando un apposito modello, che è stato approvato direttamente dall’Agenzia delle Entrate con un apposito provvedimento – nello specifico il n. 62214/2018 – che sostanzialmente risulta essere composto dal frontespizio e dal Quadro VP.

A cosa si riferiscono gli avvisi Lipe

Gli avvisi Lipe che sono stati inviati nel corso degli ultimi giorni si riferiscono all’ultimo trimestre 2024. La comunicazione relativa a questo periodo può essere effettuata all’interno della dichiarazione Iva annuale. Questa deve essere presentata entro il mese di febbraio successivo al trimestre (quindi per il 2023, deve essere presentata nel corso del mese di febbraio 2024).

All’interno della dichiarazione Iva annuale, la comunicazione periodica del quarto trimestre si effettua andando a compilare il Quadro VP del suddetto modello, il quale ha un contenuto identico rispetto allo stesso quadro che è contenuto all’interno della comunicazione periodica.

Avvisi Lipe, la comunicazione dell’AdE

Dopo aver fatto questa premessa passiamo nuovamente a quanto sta accadendo. Sono molti i contribuenti che stanno ricevendo una comunicazione direttamente dalla direzione centrale servizi fiscali dell’Agenzia delle Entrate. Questi soggetti sono stati informati che gli uffici preposti hanno riscontrato una potenziale anomalia nel versamento dell’Iva dovuta dal contribuente. L’errore sarebbe stato riscontrato a seguito della consultazione dei dati contenuti nella liquidazione periodica dell’Iva che si riferisce al quarto trimestre 2023.

L’Agenzia delle Entrate ha sostanzialmente comunicato che a fronte di un’imposta complessiva dovuta per una determinata somma – come viene indicata nei righi VP13 col. 2 e VP14 col. 1 – per il periodo indicato il contribuente ha effettuato dei versamenti con il Modello F24 per una cifra inferiore a quella dovuta.

Nella stessa comunicazione viene invitato il contribuente a verificare e a regolarizzare la propria posizione, avvalendosi dell’istituto del ravvedimento – previsto dall’articolo 13 del DLGS n. 472/1997 – con l’applicazione di una sanzione ridotta.

L’errore dell’Agenzia delle Entrate

Per evitare questo errore all’Agenzia delle Entrate sarebbe bastato attendere un mese prima di spedire gli avvisi Lipe.

Nell’arco di questi trenta giorni i versamenti effettuati con i Modelli F24 si sarebbero aggiornati, permettendo di verificare con una maggiore accuratezza quanto è stato riportato all’interno delle Lipe del quarto trimestre 2023 con i versamenti che sono stati effettuati realmente.

I titolari di partita Iva che dovessero ricevere questa documentazione nel corso dei prossimi giorni non devono preoccuparsi. Soprattutto se hanno effettuato i versamenti corretti a tempo ed ora. Il suggerimento, comunque vada, è quello di contattare immediatamente il professionista che si occupa dei vari adempimenti fiscali per analizzare la posizione personale. È ovvio che è bene verificare i versamenti che sono stati realmente effettuati ed accertarsi di essere realmente dalla parte della ragione.

Modello Lipe, come deve essere presentata

Ricordiamo che il modello Lipe deve essere presentato esclusivamente in modalità telematica. L’operazione può essere effettuata direttamente dal contribuente o da un intermediario abilitato ai sensi dell’articolo 3, commi 2-bis e 3 del DPR n. 322 del 22 luglio 1998.

Il modello Lipe deve essere presentato entro l’ultimo giorno del secondo mese successivo da ogni trimestre. Questo significa, molto pragmaticamente, che la comunicazione che si riferisce al secondo trimestre dell’anno deve essere presentata entro il 30 settembre; mentre quella relativa all’ultimo trimestre deve essere inoltrata entro la fine del mese di febbraio. Nel caso in cui la deadline per la presentazione dovesse cadere di sabato o in un qualsiasi altro giorno festivo, il termine è prorogato al primo giorno feriale successivo.

Nel caso in cui dovessero essere stati effettuati degli errori o delle omissioni, i diretti interessati hanno la possibilità di presentare una nuova comunicazione, con la quale sostituiscono la precedente. L’operazione deve essere effettuata prima della presentazione della dichiarazione annuale Iva.