Ariston nazionalizzata da Putin, passerà a Gazprom. Crisi con governo Meloni

Il Ministro Esteri Tajani chiede spiegazioni a Mosca sulla nazionalizzazione di Ariston. Il Governo italiano supporta l'azienda

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Il caso Ariston è al centro di una vera e propria questione diplomatica. Il Ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha convocato l’ambasciatore russo in Italia per chiedere chiarimenti sulla delicata questione legata alla nazionalizzazione dell’Ariston Thermo Group. La mossa era stata annunciata dal titolare della Farnesina attraverso una comunicazione su X, in cui ha precisato di essere al lavoro insieme a Bruxelles, in stretta collaborazione con le autorità tedesche.

Ora, la Farnesina ha chiesto all’ambasciatore russo Paramonov di ritirare la misura del trasferimento temporaneo della filiale della multinazionale italiana Ariston a Gazprom, disposto dal Cremlino. Ma vediamo di capire bene cosa sta succedendo e perché.

Trasferimento Ariston, Tajani chiede spiegazioni

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha deciso di trasferire temporaneamente le società sussidiarie russe dell’Ariston e della Bosch alla Gazprom Domestic Systems, destando sorpresa e preoccupazione nel governo italiano a guida Meloni. I motivi del trasferimento non sono stati resi noti, ma già lo scorso anno Putin aveva preso una decisione simile riguardo a Danone e Carlsberg. In quel caso, Mosca aveva agito in anticipo rispetto alle intenzioni della Danone di lasciare il mercato russo.

Il motivo della richiesta di chiarimenti risiede nel recente trasferimento temporaneo delle filiali russe di Ariston e Bosch al gruppo Gazprom, una decisione che ha destato preoccupazione e interesse a livello internazionale. Tajani ha sottolineato la necessità di ottenere spiegazioni approfondite e di avviare un dialogo costruttivo per affrontare questa situazione delicata.

Il vicepremier ha confermato l’impegno del governo italiano nel tutelare le imprese nazionali su scala internazionale. “Dopo l’inattesa decisione del Cremlino”, ha affermato, “abbiamo immediatamente attivato la nostra ambasciata in Russia e avviato un confronto diretto con i vertici dell’azienda italiana coinvolta”. Tajani ha ribadito la determinazione del governo italiano nel sostenere le imprese nazionali in tutte le fasi, garantendo loro protezione e supporto nei mercati internazionali.

Il Ceo dell’Ariston Thermo Group, durante un incontro con i media, ha espresso apprezzamento per l’azione rapida del governo italiano. “Siamo grati per il sostegno del governo italiano e per la pronta reazione alle nostre preoccupazioni”, ha dichiarato. “Restiamo fiduciosi che, con il loro aiuto, riusciremo a superare questa difficile situazione”.

La vicenda ha destato ovvie preoccupazioni, sia a livello politico che economico. L’interesse delle autorità italiane è non solo di tutelare gli interessi delle imprese nazionali, ma anche di comprendere appieno le implicazioni di questa decisione sulla stabilità economica e sulle relazioni internazionali.

Le filiali russe di Ariston e Bosch rappresentano un importante segmento dell’economia italiana e il loro trasferimento al gruppo Gazprom potrebbe avere conseguenze significative sul settore industriale nazionale. Pertanto, il governo italiano è determinato a valutare attentamente la situazione e ad adottare le misure necessarie per proteggere gli interessi nazionali.

Nel frattempo, Tajani ha confermato che il governo italiano è in costante contatto con le autorità russe e sta lavorando attivamente con i partner europei per affrontare la questione. “È fondamentale mantenere un dialogo aperto e costruttivo con tutte le parti coinvolte”, ha dichiarato. “Solo attraverso una cooperazione internazionale efficace possiamo trovare soluzioni durature e garantire la stabilità economica e politica nella regione”.

Ariston ignara della decisione, il Ministro Urso indaga

Ariston ha dichiarato di non essere stata informata preventivamente del decreto di trasferimento delle sue filiali russe a Gazprom. Il gruppo italiano, presente in Russia da oltre 20 anni, ha mantenuto relazioni strette con le istituzioni russe, nonostante il contesto geopolitico complesso. Il gruppo è in attesa di ulteriori spiegazioni e ha avviato un’analisi degli impatti economici di questa decisione.

Anche il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha preso posizione sulla questione. Urso ha contattato Paolo Merloni, presidente di Ariston, per manifestare la disponibilità del governo italiano a proteggere l’azienda in ogni sede. Urso si è impegnato a seguire da vicino lo sviluppo della situazione e a garantire il supporto necessario

Inoltre, Urso ha programmato un incontro con Francesco Acquaroli, presidente della Regione Marche, dove si trova la sede centrale di Ariston. L’incontro, previsto per le 14:30, mira a discutere delle misure da adottare per proteggere gli interessi dell’azienda italiana.

Rischio crisi diplomatica?

Ora, la Farnesina ha chiesto all’ambasciatore russo in Italia Alexey Paramonov di ritirare la misura del trasferimento temporaneo della filiale della multinazionale italiana Ariston a Gazprom, disposto dal Cremlino. Ha anche espresso “il forte disappunto del governo italiano” sulla misura che riguarda Ariston Thermo Rus, in amministrazione temporanea a Gazprom.

Ma Paramonov ha difeso le decisioni di Mosca, spiegando che “la responsabilità per le conseguenze negative delle relazioni commerciali ed economiche tra i due Paesi ricade interamente sulle autorità italiane”.

Secondo quanto scrive l’ambasciata russa in Italia, l’ambasciatore avrebe fornito “spiegazioni esaurienti sulla legalità e fondatezza delle decisioni prese” e “ha ricordato agli interlocutori che Mosca ha sempre attribuito particolare importanza alle proficue e reciprocamente vantaggiose relazioni commerciali ed economiche con l’Italia”.

Perciò, “la responsabilità per le conseguenze negative del loro deterioramento ricade interamente sulle autorità italiane che hanno sacrificato i reali interessi nazionali per partecipare a sterili e pericolose avventure anti-russe”.