Musk, Bezos e Gate sempre più “poveri”: quanto hanno perso

Solo 10 persone hanno perso complessivamente 280 miliardi di dollari nell'arco di un anno, l'equivalente del PIL della Finlandia: vi spieghiamo il perché

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

In soli 12 mesi 10 tra i miliardari più ricchi del pianeta hanno perso, combinati, ben 280 miliardi di dollari – circa 250 miliardi di euro. Tra l’insicurezza dei mercati, la guerra in Europa e i cattivi investimenti in imprese folli, nove uomini e una donna hanno visto andare in fumo l’equivalente del Pil della Finlandia. A fare i conti in tasca agli sfortunati paperoni ci ha pensato il magazine Tradingpedia, sulla base dei numeri forniti da Forbes.

Ecco la classifica, dall’ultima posizione alla prima, dei miliardari che hanno subito le perdite peggiori nel corso dell’ultimo anno.

  • 10 – Steve Ballmer.
  • 9 – Robin Zeng.
  • 8 –Warren Buffett.
  • 7 – MacKenzie Scott.
  • 6 – Bill Gates.
  • 4 – Larry Page e Sergey Brin.
  • 3 – Elon Musk.
  • 2 – Gautam Adani.
  • 1 – Elon Musk.

Steve Ballmer ha perso 10,7 miliardi di dollari

Steve Ballmer, patron dei Los Angeles Clippers dal 2014 dopo aver rinunciato al ruolo di amministratore delegato di Microsoft, ha perso ben 10,7 miliardi di dollari.

Tra le ragioni c’è una maxi donazione all’Università dell’Oregon, del valore di 425 milioni, e l’andamento negativo delle azioni del colosso tecnologico di Mountain View.

Robin Zeng ha perso 11,4 miliardi di dollari

Il fondatore e presidente di CATL, leader mondiale nella produzione di batterie elettriche per i veicoli, ha dovuto dire addio a ben 11,4 miliardi di dollari nell’ultimo anno.

La CATL ha speso ben 2 miliardi per la costruzione di una gigafactory in Germania, nella Turingia, la prima situata fuori dalla Cina. A pesare sulle finanze di Robin Zeng sono stati anche i rincari sulle materie prime e le conseguenze delle sanzioni economiche contro i Paesi orientali.

Warren Buffett ha perso 12 miliardi di dollari

Noto come “l’oracolo di Omaha”, lo squalo Warren Buffett ha mostrato di avere un grande fiuto per gli investimenti.

Il declino da ben 12 miliardi di dollari è dovuto principalmente all’andamento delle azioni amministrate dalla holding Berkshire Hathaway, di cui il magnate è presidente.

MacKenzie Scott ha perso 19,2 miliardi di dollari

L’ex first lady di Amazon MacKenzie Scott ha subito il contraccolpo del gigante delle consegne a domicilio del fu marito Jeff Bezos, che a novembre 2022 ha dovuto licenziare ben 18 mila dipendenti.

A causare l’importante cambiamento nel patrimonio della ricca imprenditrice e filantropa sono state però le numerose donazioni a diverse organizzazioni no profit. In totale ha perso 19,2 miliardi di dollari.

Bill Gates ha perso 25 miliardi di dollari

Anche per il quinto uomo più ricco del mondo le perdite da 25 miliardi di dollari sono dovute principalmente alle imprese umanitarie.

Bill Gates, fondatore di Microsoft, è infatti da sempre impegnato sul fronte del sociale. Lo scorso luglio ha annunciato che donerà tutto il suo patrimonio alla Gates Foundation, che ha creato insieme alla ex moglie Melinda.

Larry Page e Sergey Brin hanno perso oltre 31 miliardi di dollari

Gli investimenti su Bard, il servizio sperimentale di intelligenza artificiale di Google, hanno causato un buco nelle tasche dei fondatori del motore di ricerca. Non hanno aiutato gli interessi delle azioni di Alphabet, calati a picco dopo la fallimentare presentazione dell’iniziativa, in cui il chatbot ha dato una risposta sbagliata.

Soffocato dalla concorrenza di Microsoft, che si è alleata con OpenAI e può contare sulla potenza di ChatGPT, di cui vi abbiamo parlato qua, il leader delle ricerche mondiali potrebbe perdere ancora più terreno rispetto al suo concorrente Bing. Insieme Larry Page e Sergey Bin, i due papà della lente d’ingrandimento più famosa del web, hanno perso 62,8 miliardi di dollari (31 uno e 31,8 l’altro).

Elon Musk ha perso 39 miliardi di dollari

Anche i ricchi piangono. E l’uomo che è da anni nella top tre dei paperoni mondiali non fa eccezione. La fortuna dell’eccentrico imprenditore, che oggi è il secondo uomo più facoltoso al mondo, è passata da 219 miliardi di dollari a “soli” 180 miliardi in un anno, perdendone 39. A pesare maggiormente sulle sue tasche sono i 44 miliardi utilizzati per l’acquisto di Twitter, come anticipato qua.

A causa delle tante folli iniziative di Elon Musk, anche le quotazioni di Tesla non hanno raggiunto performance al top negli ultimi 12 mesi. E addirittura il patron di SpaceX ha battuto il record per la peggior perdita patrimoniale personale della storia. Da novembre 2021 a gennaio 2023 avrebbe perso circa 182 miliardi di dollari.

Gautam Adani ha perso 42,8 miliardi di dollari

L’indiano Gautam Adani è al secondo posto nella classifica dei miliardari che hanno perso più soldi nell’ultimo anno. Il tycoon ha perso quasi metà del suo patrimonio, ben 42,8 miliardi su circa 90 miliardi di dollari.

Oltre all’andamento del mercato, a decretare le ingenti perdite sono state le accuse per frode, per aver ritoccato i bilanci e per aver violato diverse leggi, nascondendo soldi in paradisi fiscali. L’Adani Group ha perso ben 112 miliardi di valore in sole due settimane.

Jeff Bezos ha perso ben 57 miliardi di dollari

Più grande è l’impresa, più grande è la sconfitta. Lo sa bene Jeff Bezos, fondatore di Amazon di recente scalzato dal primo posto della classifica dei miliardi più ricchi al mondo, consultabile qua, dal numero uno della moda e del lusso Bernard Arnault, proprietario del colosso francese LVMH.

La fortuna di Jeff Bezos ammonta a circa 118 miliardi di dollari. Ben 57 miliardi in meno rispetto al 2022. Dopo le dimissioni da amministratore delegato dell’e-commerce più grande del mondo, l’imprenditore continua a possederne il 10% delle quote.

Amazon ha dovuto affrontare importanti difficoltà a causa dei rialzi dovuti all’inflazione e alla difficile situazione geopolitica, che ha chiusi alcuni mercati strategici e ha portato al licenziamento di migliaia di dipendenti.