Il Qr Code prende il posto dei codici a barre, rivoluzione in arrivo al supermercato

Le aziende leader del settore hanno firmato un'intesa per arrivare, entro il prossimo triennio, all'adozione dei Qr Code al posto dei "vecchi" codici a barre

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Pubblicato: 27 Giugno 2024 15:43

A cinquant’anni di distanza dalla sua introduzione nei supermercati il codice a barre sembra destinato ad andare presto in pensione per lasciare spazio al Qr Code. La rivoluzione, infatti, sembra essere a un passo, con 22 aziende leader mondiali del largo consumo che hanno firmato una dichiarazione congiunta per chiedere ai retailer e produttori di adottare entro il prossimo triennio i codici di nuova generazione. Si tratta dei QR Code standard GS1 che abbiamo iniziato a conoscere negli anni e che potrebbero presto essere un’arma in più per i prodotti. La sperimentazione della nuova tecnologia è già partita in 48 Paesi, che rappresentano l’88% del Pil mondiale.

Dal codice a barre al QR Code

Il codice a barre, come detto, è stato introdotto nel 1974 e dopo mezzo secolo di onorata carriera potrebbe presto salutare i supermercati. Il motivo è da rintracciare nella continua corsa a stare al passo con i tempi, col codice sul prodotto che si limita a dare informazioni solo ed esclusivamente a retailer e produttori per identificarlo, senza essere un plus per il consumatore. Cosa che, invece, promette di fare il QR Code.

Ecco perché 22 aziende leader mondiali del largo consumo si sono accordate per il progetto “Sunrise 2027”, il programma che prevede di far adottare, entro dicembre 2027, i QR Code standard Gs1 al posto dei codici a barre. Da Barilla a Nestlé, passando per Alibaba.com e Carrefour, le società che si sono accordate hanno deciso di mandare in pensione il vecchio codice identificativo per passare al 2D di nuova generazione con l’obiettivo non solo di facilitare nel packaging, ma anche per dare più informazioni ai consumatori.

I QR Code adottati, infatti, saranno un po’ come quelli che conosciamo dal Covid per ristoranti e bar, ovvero codici che potranno essere scansionati con la fotocamera del cellulare per ottenere maggiori informazioni. Tradotto? Meno scritte sugli involucri, con informazioni essenziali, e più libertà col Qr Code che conterrebbe informazioni in più.

Un’intesa, quella tra i 22, che rivoluzionerà i supermercati entro il 2027. Le aziende, infatti, dovranno valutare tecnologia e processi interni per sfruttare al massimo le potenzialità dei nuovi codici e aggiungere informazioni più dettagliate sul prodotto nei codici Qr. I produttori dovranno iniziare a inserirli nelle confezioni dei loro prodotti, mentre i retailer dovranno assicurarsi che gli scanner delle casse nei loro punti vendita siano attrezzati per leggere questi codici di nuova generazione.

Perché passare al Qr Code?

Ma il passaggio al Qr Code è davvero necessario? Per stare al paso con i tempi sì, perché stiamo vivendo l’era dell’iperconnessione, in cui con pochi semplici gesti è possibile sapere tutto in tempo reale. E l’adozione del Qr sui prodotti di largo consumo va in questa direzione.

Solo aprendo la fotocamera del cellulare e inquadrando il codice, infatti, potrebbe essere possibile conoscere informazioni dettagliate sul prodotto acquistato. Tre, infatti, sono le motivazioni principali per il passaggio ai Qr Code:

  • scelte consapevoli e smart, col Qr code standard Gs1 che permette alle informazioni di superare il limite dello spazio disponibile sul packaging dei prodotti e migliorare l’esperienza del consumatore;
  • comunicare la sostenibilità, perché possono fornire informazioni come la provenienza di un prodotto, i suoi componenti, l’impronta di carbonio e indicazioni sul riciclo o il riutilizzo degli imballaggi;
  • sicurezza alimentare, perché, oltre a dare indicazioni su salute e nutrizione, forniranno informazioni normative, consigli dettagliati su allergie e date di scadenza.