L’estate 2024 si preannuncia come un periodo costoso per chiunque abbia in programma di mettersi in viaggio: i prezzi dei carburanti e delle autostrade infatti stanno subendo rincari significativi, secondo le ultime rilevazioni di Altroconsumo. Questi aumenti impatteranno direttamente sul budget di diversi italiani, rendendo necessario un adeguamento delle spese previste per le vacanze.
Vediamo, nel dettaglio, tutti i rincari di luglio e agosto.
Aumenta il costo dei carburanti, salgono i prezzi di benzina e diesel
Secondo Altroconsumo, l’andamento dei costi dei carburanti in estate ha mostrato un incremento, seppur modesto, rispetto all’anno precedente. I prezzi infatti hanno registrato una tendenza al rialzo dell’1% nel caso della benzina e dell’1,59% per il gasolio.
Considerando inoltre che il mercato dei carburanti è estremamente volatile, gli esperti non escludono potenziali rincari ulteriori, proprio in concomitanza con i tradizionali esodi vacanzieri a luglio e agosto.
Autostrade, tariffe in rialzo e rincari dei Telepass
Anche le tariffe autostradali hanno subito un aumento medio del 2,2% rispetto all’estate precedente, con incrementi fino all’1,3% per le tratte esaminate. L’unico tra quelli analizzati a rimanere invariato è il pedaggio tra Genova e Napoli. Sulle altre tratte sono state trovate tariffe in aumento, anche se di poco: si va dal +0,7% per andare da Genova a Ortisei al +2,2% per il tratto da Roma e Cervia (in questo caso parliamo di circa 20 centesimi di aumento).
Inoltre, nonostante i rincari contenuti sul pedaggio, c’è una nota dolente per gli utenti del Telepass: a partire dal 1° luglio, il canone base mensile è aumentato da 1,83 a 3,90 euro, più del doppio.
Quando si abbasseranno i prezzi carburante?
Prevedere con esattezza quando si abbasseranno i prezzi dei carburanti, anche al fine di programmare il viaggio prima delle vacanze estive, è estremamente difficile a causa della complessità del mercato petrolifero, influenzato da una serie di fattori economici, geopolitici e ambientali. Tuttavia, alcune dinamiche possono fornire indicazioni generali.
Tradizionalmente, i prezzi dei carburanti tendono a variare stagionalmente, con picchi durante i periodi di maggiore domanda come l’estate o le festività, ma anche durante la settimana. Per esempio, i giorni con le fluttuazioni più significative sono spesso il martedì o il mercoledì, quando le compagnie petrolifere aggiornano i loro prezzi per rispecchiare le dinamiche di mercato.
Anche la concorrenza tra stazioni di servizio nella stessa area può portare a variazioni nei prezzi giornalieri o settimanali. Le stazioni di servizio possono competere offrendo prezzi più bassi per attirare i clienti, anche se queste variazioni possono essere più localizzate e temporanee.
Infine, il costo dei carburanti tende a essere più alto lungo le autostrade. Per diverse ragioni. Prima di tutto, le stazioni di servizio autostradali sono generalmente posizionate in aree di transito ad alta densità di traffico, spesso lungo percorsi principali e di lunga percorrenza. Questa posizione strategica le rende più convenienti per i viaggiatori in autostrada, ma può comportare anche costi più elevati per benzina e gpl, perché gestire una stazione di servizio lungo un’autostrada implica costi operativi più elevati rispetto a una stazione di servizio in una località meno trafficata.
Da qui la necessità di far pagare un prezzo più alto al cliente finale. Anche se c’è da dire che, a differenza delle stazioni di servizio nelle città o nelle aree urbane, dove la concorrenza tra diversi punti vendita può incentivare prezzi più competitivi, le stazioni lungo le autostrade spesso operano in condizioni di monopolio o oligopolio limitato. Pertanto, la mancanza di alternative immediate può consentire loro di mantenere prezzi più alti.