Più soldi per la Campania, Meloni e De Luca firmano l’accordo da 3,4 milioni di euro

Meloni e De Luca firmano il nuovo accordo per la Campania: grazie al Fondo di sviluppo e coesione e a quello di rotazione alla Regione andranno 3,4 milioni di euro

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Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

Pubblicato: 17 Settembre 2024 19:25

Sembrano essere lontani, almeno sulla carta, gli scontri verbali tra la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. I due, infatti, hanno sottoscritto a Palazzo Chigi un nuovo accordo per la Campania che permette alla Regione di poter contare su un ammontare sostanzioso di risorse nazionali pari a circa 3.478 milioni di euro. Queste somme dovranno essere spese dall’ente locale per investimenti strategici per i cittadini e le imprese del territorio.

Il nuovo accordo Meloni – De Luca per la Campania

Grazie all’accordo siglato in data 17 settembre da Giorgia Meloni e Vincenzo De Luca, la Campania potrà contare su risorse pari a 3.478 milioni di euro derivanti dal Fondo di sviluppo e coesione (FSC) 2021-2027 e dal Fondo di rotazione. Queste somme, come accennato in precedenza, dovranno essere utilizzate per investimenti strategici per cittadini e imprese del territorio.

In una nota diramata da Palazzo Chigi si legge: “La firma di oggi è l’esito di un percorso a ritmo serrato che ha visto le strutture della Presidenza del Consiglio, coordinate dal ministro per le Politiche di coesione, Raffaele Fitto, lavorare in sinergia con la Regione e le amministrazioni centrali competenti per ciascuna materia, al fine di individuare le priorità progettuali, impegnandosi sulle tempistiche di realizzazione”. La concessione dei suddetti fondi da parte della Campania è legata, mani e piedi, al rispetto dei tempi stimati di utilizzo, pena la revoca.

“La previsione di tempi certi – si legge sempre nella nota – è proprio l’elemento caratterizzante della riforma della politica di coesione nazionale varata dal governo nel settembre 2023, anche al fine di superare gli storici limiti sperimentati dal nostro Paese con riferimento alla spesa dei fondi di coesione”.

Per la Campania stanziati in totale 6,5 miliardi di euro

Le somme stanziate a sostegno della Campania rappresentano solo l’ultima tappa del percorso di interventi previsti dal governo per la Regione con il Fondo sviluppo e coesione 2021-2027. Questi hanno nello specifico interessato:

  • gli interventi urgenti di messa in sicurezza per affrontare l’emergenza bradisismo nei Campi Flegrei;
  • il completamento di numerosi progetti della precedente programmazione per i Comuni, gli interventi per l’ambiente, i trasporti e la cultura.

La Campania ha complessivamente ottenuto 6,5 miliardi di euro divisi in più rate:

  • 582,18 milioni, nel 2021, per i progetti “di immediato avvio” presentati dalla Regione;
  • 388 milioni per il completamento degli interventi della precedente programmazione di competenza dei Comuni;
  • 1.218 milioni per il risanamento e la riqualificazione dell’area di Bagnoli-Coroglio;
  • 1.973 milioni per interventi infrastrutturali strategici e di pronta cantierabilità in campo ambientale, trasportistico e culturale;
  • 206 milioni per l’emergenza bradisismo nell’area dei Campi Flegrei.

Gli interventi previsti dal piano per la Campania

Il governo italiano ha già finalizzato 4,3 miliardi per la Campania del totale di 6,5 programmati. I restanti 2,2 miliardi di euro serviranno a finanziare 181 interventi volti alla riqualificazione urbana e, dunque, al potenziamento delle infrastrutture sportive, della salute e della competitività delle imprese.

Oltre a queste risorse, alla Campania sono destinati ulteriori 1.277 milioni di euro facenti parte del Fondo di Rotazione ex legge 183/1987 e derivanti dalla quota non utilizzata dalla Regione a cofinanziamento dei Programmi europei regionali 2021-2027. In questo caso l’accordo prevede ulteriori 72 interventi in ambito culturale, per ridurre il costo del trasporto pubblico per gli studenti, per aiutare le famiglie e la natalità nonché per completare il programma di investimenti infrastrutturali.