Lavazza compra Ivs, Opa sull’azienda leader delle macchinette del caffè

Con la sua Opa, Lavazza punta ad acquisire del tutto Ivs di cui già possiede quote: lo scopo è quello di presentarsi sul mercato internazionale sfidando i più grandi competitor

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Lavazza compra Ivs, azienda leader nel settore delle macchinette del caffè. Dal Gruppo torinese è partita un’Opa volontaria per cassa, attraverso Grey, sul 100% delle azioni di Ivs Group. L’obiettivo di Lavazza è quello, come è evidente, di rafforzare il proprio ruolo nell’ambito del vending per fare il salto e competere con maggiore incisività nel mercato internazionale. Per l’azienda si tratta di un avanzamento: già oggi Lavazza controlla una quota attorno al 20% di Ivs attraverso Torino 1895 Investimenti.

L’Opa di Lavazza su Ivs

Come svela il Sole 24 Ore, l’operazione prevede accordi firmati dalla E-Coffee Solutions, controllata da Luigi Lavazza Spa, e da Ivs Partecipazioni che è azionista di maggioranza di Ivs Group.

L’Opa ha un corrispettivo di 7,15 euro per azione e, come si legge in una nota, “presenta condizioni vantaggiose per gli azionisti di Ivs Group” incorporando un premio del 18,9% rispetto alla media aritmetica ponderata dei prezzi ufficiali registrati delle azioni Ivsg degli ultimi 6 mesi e dell’11% rispetto al prezzo di chiusura delle azioni Ivsg rilevato il 22 aprile 2024.

L’offerta punta al delisting

Si tratta di un’offerta finalizzata al delisting, cioè alla revoca delle azioni Ivsg dalla quotazione. L’Opa potrà essere conseguita anche attraverso una fusione in presenza delle relative condizioni. Nella transazione sono previste opzioni di acquisto e vendita esercitabili dal 2027 in seguito alle quali il Gruppo Lavazza punta ad acquisire il pieno controllo su Ivs.

“La struttura dell’operazione nel caso in cui, a partire dal 2027, venissero esercitate le opzioni previste dagli accordi consentirebbe al Gruppo Lavazza di rafforzare la propria capacità di misurarsi con gli altri grandi player del caffè a livello internazionale, grazie a una dimensione sempre più di rilievo, anche nel canale strategico del Vending, strutturandosi in modo ancora più solido per competere nel complesso scenario macroeconomico attuale”, commenta Antonio Baravalle, Ceo del Gruppo Lavazza.

“Con questa operazione – continua Baravalle – Ecs avrà la possibilità di proseguire il suo percorso di crescita nel settore del Vending, in coerenza con l’obiettivo di rafforzare i diversi canali in cui operiamo a vari livelli. L’adozione di tecnologie e strategie di omnicanalità da parte del Gruppo Lavazza, inoltre, consentirebbe di implementare il presidio del canale, facilitando l’accesso diretto al consumatore. Ecs, e con essa il Gruppo Lavazza, potranno diventare sempre più un punto di riferimento globale in un settore molto frammentato come quello del Vending, un canale sempre più strategico che continueremo a presidiare con i nostri prodotti”.

Gli effetti dell’Opa

In caso l’Opa dovesse andare a buon fine, Ivsp verrebbe a detenere una partecipazione almeno pari al 51% del capitale sociale di Grey e, indirettamente, di Ivsg. Ecs andrebbe ad acquisire una partecipazione compresa tra il 39% e il 49% del capitale sociale di Grey e, indirettamente, di Ivsg. Torino 1895 uscirebbe del tutto, sia direttamente che indirettamente, dalle partecipazioni a Ivsg.

Il Sole 24 Ore riporta il commento di Paolo Covre, presidente di Ivs Partecipazioni: “Per la variegata e numerosa compagine azionaria di Ivsp, costituita da oltre 50 azionisti che rappresentano più generazioni del settore del Vending l’operazione con il Gruppo Lavazza è coerente con l’approccio industriale e non finanziario tipico di un gruppo di imprenditori, pur consentendo di liquidare, a valori giudicati interessanti, anche una quota di minoranza della propria unica controllata”.