Non solo gas, anche internet è a rischio: la minaccia russa

Il sistema di cavi sottomarini potrebbe essere preso di mira dalla Russia per mettere in ginocchio gli avversari internazionali nella guerra

La guerra in Ucraina è giunta ormai al suo 239° giorno e alle porte degli otto mesi dall’inizio del conflitto a tremare non è soltanto Kiev. Il Cremlino, infatti, da mesi sta combattendo due guerre, una sul campo contro l’esercito ucraino che si sta difendendo contro ogni aspettativa, l’altra sul piano internazionale contro la Nato e i Paesi più potenti che hanno alzato un vero e proprio muro contro Mosca che ha risposto chiudendo i rubinetti del gas.

Una guerra asimmetrica quella messa in atto da Vladimir Putin e dall’esercito russo che, quando non riesce a mettere in ginocchio il nemico a suon di bombe, aggira il problema mettendo ko le infrastrutture strategiche senza le quali gli avversari vanno in palese difficoltà. È il caso del gasdotto Nord Stream, le cui quattro esplosioni a settembre hanno provocato enormi danni allo smistamento del gas in Europa per il quale, però, non è ancora arrivata una rivendicazione. Tutti pensano sia opera della Russia e con il conflitto che prosegue c’è chi trema pensando a quale possa essere il prossimo obiettivo del Cremlino.

Dopo i gasdotti è internet a rischiare?

Il primo pensiero, dopo il gas, va all’importantissima struttura della rete internet. L’attacco e la messa in ginocchio del sistema, infatti, porterebbe a danni inquantificabili non solo per l’Europa, ma in generale per tutto il globo. Come il Nord Stream, infatti, il passaggio di dati avviene a chilometri e chilometri di profondità sott’acqua, con cavi sottomarini che viaggiano per il mondo fornendo il servizio a tutti i Paesi.

Danneggiare quei tubi significherebbe mettere a repentaglio la “via online” di intere comunità, ma anche e soprattutto far saltare i ponti di comunicazione per le forze internazionali che si troverebbero a dover far fronte a una crisi senza la possibilità di collegarsi alla rete. Ad andare ko sarebbero anche interi sistemi di rete utilizzati dalle amministrazioni e dagli Stati (qui vi abbiamo parlato di un recente Internet down).

Come prevenire l’attacco?

Non molti lo sanno, ma dall’Italia partono cavi internet sottomarini di rilevanza importantissima. Non solo per il Mediterraneo, ma in generale per tutto il globo. Da Genova, infatti, partono cavi sottomarini in fibra ottica che trasferiscono dati fino in Asia, nel Golfo e nel continente africano, dalla Sicilia, invece, reti che collegano Israele, passando per Cipro, la Grecia e la Turchia. Ma uno dei punti di ingresso internet più importanti in Europa si trova in Francia (qui vi abbiamo parlato della disconnessione della Russia).

Oltralpe da settimane si sta quindi lavorando a un piano per rafforzare la sicurezza dei cavi sottomarini, anche se dall’Eliseo non arrivano ancora conferme. La presidenza francese si è consultata con i principali esperti nazionali, inclusi funzionari civili, per capire come proteggere al meglio i cavi e prevenire un attacco alla rete Internet in Europa, con tanto di task force per occuparsi del dossier. Anchela presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato un’iniziativa di ‘stress test‘ sui cavi sottomarini, per “identificare i punti deboli e preparare la nostra reazione a interruzioni improvvise“, ma il problema fondamentale è che i cavi in fibra ottica che si trovano in mare sono enormiisolati e difficili da monitorare nella loro interezza.