La fusione, in ambito economico e finanziario, rappresenta un processo mediante il quale due o più imprese decidono di unire le proprie attività, risorse e patrimoni al fine di formare una nuova entità giuridica. Tale operazione può avvenire:
- sia tra imprese dello stesso settore, con l’obiettivo di consolidare la propria posizione di mercato e ottenere sinergie operative;
- sia tra imprese di settori differenti, al fine di diversificare le attività e sfruttare nuove opportunità di business.
Fusione: le diverse modalità
La fusione può essere realizzata attraverso diverse modalità, tra cui la fusione:
- per incorporazione, in cui una società (società incorporante) acquisisce un’altra società (società incorporata) e ne assume tutti gli attivi e passivi;
- per creazione di una nuova società, in cui le imprese coinvolte si sciolgono per costituire una nuova entità.
Obiettivi della fusione
L’obiettivo principale di una fusione è quello di generare valore per gli azionisti delle imprese coinvolte, attraverso la creazione di sinergie operative ed economiche. Le sinergie possono manifestarsi in diversi ambiti, come:
- la riduzione dei costi;
- l’ottimizzazione delle risorse;
- l’accesso a nuovi mercati o tecnologie;
- l’aumento della capacità di negoziazione con fornitori e clienti;
- l’incremento della competitività sul mercato.
Rischi delle fusioni
Tuttavia, le fusioni possono comportare anche rischi e sfide, come la gestione delle differenze culturali e organizzative tra le imprese coinvolte, la gestione delle risorse umane, la valutazione accurata dei valori aziendali e la negoziazione delle condizioni di fusione.
Chi controlla la regolarità delle fusioni
Per garantire la trasparenza e la tutela degli interessi degli azionisti e degli stakeholder coinvolti, le fusioni sono soggette a regolamentazioni e autorizzazioni da parte delle autorità di vigilanza e Antitrust, al fine di evitare concentrazioni eccessive di potere e garantire la concorrenza nel mercato.