Il Tesoro italiano ha messo a segno il collocamento di tre BTP per un totale che rasenta i 4,75 miliardi di euro. Nessuna sorpresa eppure nulla di trascurabile: la domanda c’è stata, convinta e puntuale, tanto da spingere il MEF ad assegnare l’intero ammontare previsto.
In prima fila, un BTP Short Term con scadenza 25 febbraio 2027 e due titoli indicizzati all’inflazione europea. Il breve termine ha spuntato un rendimento lordo dell’1,9% (circa 1,7% netto), mentre i due BTP€i si sono attestati su rendimenti reali lordi dell’1,9% per il decennale e dell’1,4% per il quindicennale. In base alle indicazioni del Mef e alle previsioni di mercato, ecco cosa ci si aspetta dall’asta odierna dei BTP.
Indice
Quali BTP ha collocato il Tesoro
Nell’asta in corso questa mattina, il Tesoro ha messo sul mercato tre diverse tipologie di Buoni del Tesoro Poliennali, differenziate per durata e caratteristiche:
- BTP Short Term (titolo a breve termine), in scadenza il 25 febbraio 2027, offre una cedola annua fissa del 2,55%. Ha una durata residua di circa 21 mesi e rappresenta la nona tranche di questo titolo. Il codice ISIN è IT0005633794. Il rendimento lordo si attesta sull’1,9%, mentre quello netto è intorno all’1,7%;
- BTP€i a 10 anni, indicizzato all’inflazione europea, con scadenza il 15 maggio 2036, presenta una cedola annua dell’1,80%. Il codice ISIN è IT0005588881 e la vita residua è di circa 11 anni;
- BTP€i a 15 anni, anch’esso indicizzato all’inflazione europea, scade il 15 settembre 2032. Offre una cedola dell’1,25%, ha codice ISIN IT0005138828 e una vita residua di circa 7 anni.
Tutti i titoli sono collocati tramite asta marginale, con assegnazione al prezzo unico stabilito dal Tesoro. La data di regolamento delle sottoscrizioni è fissata per il 29 maggio 2025.
Tutti i numeri dell’asta: quanto è stato richiesto e collocato
Il MEF aveva annunciato un importo totale offerto fino a 4,75 miliardi di euro per l’insieme dei tre BTP. Nel dettaglio, il nuovo BTP Short Term presenta un’offerta compresa tra 2,5 e 2,75 miliardi e, grazie alle richieste pervenute, è stato allocato sul tetto massimo di 2,75 miliardi.
Le richieste per il titolo biennale hanno raggiunto circa 4,4 miliardi di euro, generando un rapporto di copertura di poco inferiore a 1,6. Analogamente, per i due BTP indicizzati all’inflazione (ognuno con un’offerta indicativa tra 750 milioni e 1 miliardo di euro) la domanda si è rivelata più che adeguata.
Il Tesoro ha collocato l’intero importo massimo di 1 miliardo di euro per ciascuno dei BTP€i decennale e quindicennale. Le richieste complessive dei titoli indicizzati hanno superato i 2,4 miliardi, con un book-to-bill (rapporto tra domanda e offerta) attorno a 1,5-1,6 volte, in linea con le precedenti aste di questa categoria.
C’è anche una quota aggiuntiva che potrebbe essere collocata tramite asta supplementare riservata agli operatori specialisti, fino a circa 150 milioni per ciascun titolo indicizzato e 550 milioni per il BTP Short Term, come da prassi operativa.
Quanto rendono davvero i BTP di oggi
Il punto d’attenzione dell’asta odierna è sui rendimenti, vero termometro dell’appetibilità del debito italiano. Il BTP Short Term 2027 è stato assegnato con un rendimento medio lordo dell’1,9% annuo. Un dato in discesa, se si considera il 2,38% di fine febbraio, e che porta il titolo su livelli che non si vedevano dalla fine del 2022. I tassi sul breve stanno lentamente rientrando, in linea con la dinamica osservata sul mercato secondario. Al netto dell’imposizione fiscale, il rendimento effettivo per chi sottoscrive si aggira intorno all’1,7%.
I due BTP€i proposti oggi, entrambi legati all’inflazione dell’Eurozona, offrono rendimenti più contenuti ma protetti dall’erosione del potere d’acquisto. Il BTP€i 2036 registra un rendimento reale lordo intorno all’1,9%, in linea con le attese. Il BTP€i 2032, più breve nella durata residua, si attesta su un rendimento reale lordo dell’1,4%, pari a circa 1,2% netto.