Il buono fruttifero postale Premium di 4 anni con tasso al 2,5% conviene?

Ecco come funziona il nuovo buono fruttifero postale Premium 4 anni di Poste Italiane che è il prodotto ideale per chi cerca un investimento semplice e garantito dallo Stato

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Alessandra Di Bartolomeo

Giornalista di economia

Giornalista esperta di risparmio, ha maturato una vasta esperienza nella divulgazione di questioni economiche.

Pubblicato: 31 Ottobre 2025 14:42

Poste Italiane ha lanciato un nuovo buono fruttifero postale che dura solo 4 anni. È quindi il prodotto ideale per chi desidera un investimento di breve durata e sicuro. I buoni, così come i libretti postali, infatti, sono garantiti dallo Stato Italiano per cui non si corre il rischio di perdere il capitale accantonato. Ma a chi è dedicato questo titolo e che rendimento offre?

Le caratteristiche del buono postale Premium

Il buono fruttifero postale Premium 4 anni è un prodotto emesso da Cassa Depositi e Prestiti e collocato sul mercato da Poste Italiane.

Quanto rende il buono Premium

Come spiegato, dura solo 4 anni per cui è tra i migliori buoni fruttiferi postali per brevi investimenti in quanto offre al termine di tale periodo un rendimento annuo lordo del 2,50%. Si tratta di un buon tasso di interesse se si considera che gli altri due titoli a scadenza 4 anni propongono un rendimento dell’1,50% e dell’1,25%.

Per quanto riguarda il rimborso, esso si può chiedere in ogni momento ma prima dei 4 anni si ha diritto solo al riconoscimento della cifra investita e non degli interessi.

Dematerializzato e vincolato al conto

La principale caratteristica è che è emesso solo in forma dematerializzata.

Significa che non esiste il formato cartaceo in quanto la registrazione avviene solo in digitale sul conto di riferimento che può essere il libretto di risparmio postale o il conto corrente BancoPosta.

Vantaggi e vantaggi

C’è però una regola da rispettare: i buoni devono avere la stessa intestazione del relativo conto di regolamento.

Qualora si chieda il rimborso del titolo alla scadenza o in anticipo, l’accredito del montante maturato avverrà direttamente sul conto – che non potrà essere estinto qualora ci siano buoni in essere.

Il vantaggio della formula dematerializzata è inoltre che non si rischierà la prescrizione. Quest’ultima avviene 10 anni dopo la scadenza dei titoli e quando si compie si perde il diritto sia di riscuotere la cifra investita che gli interessi nel frattempo maturati.

I buoni digitali possono essere emessi in tagli da 50 euro e multipli di tale cifra nonché rimborsati in anticipo per il totale dell’importo sottoscritto o parzialmente ma sempre rispettando il taglio minimo e multipli.

Chi può sottoscrivere il buono Premium 4 anni

I buoni postali Premium 4 anni sono emessi ogni giorno per cui si parla di emissione a rubinetto e sono offerti alla pari. Significa che chi li sottoscrive paga esattamente il valore del buono senza sostenere commissioni aggiuntive o costi di altro genere.

Essi sono riservati solo alla persone fisiche che dispongono di un libretto di risparmio postale Smart oppure ordinario. Tali titoli possono essere anche cointestati ma al massimo tra quattro persone maggiorenni. Non sono infatti ammesse cointestazioni tra minori e maggiorenni.

I buoni Premium 4 anni sono riservati a chi versa nuova liquidità

Non tutti possono sottoscrivere i buoni fruttiferi postali Premium 4 anni in quanto essi sono riservati solo a coloro che versano nuova liquidità. Quest’ultima è costituita dal denaro che si aggiunge o si è aggiunto sul libretto e/o conto BancoPosta dal 30 ottobre e fino al 29 dicembre 2025, salvo chiusura anticipata dell’offerta, mediante:

  • accredito dello stipendio o della pensione;
  • versamento di assegni circolari o bancari;
  • bonifici bancari.

Nel caso in cui la nuova liquidità venga versata su libretti di risparmio diversi da quello Smart o su conti correnti BancoPosta potrà essere trasferita su quello Smart per acquistare il titolo solo mediante girofondo.

Qual è il regime fiscale?

Così come accade per i titoli di Stato anche per i buoni postali, gli interessi e i guadagni sono tassati con un’imposta del 12,50% come prevede il decreto legislativo numero 239 del 1996. Chi non risiede in Italia, però, non ha l’obbligo di pagare tale cifra se rispetta le condizioni previste dalla legge.

Sui buoni, poi, non si paga l’imposta di successione per cui nel caso di eredità, essi non rientrano tra i beni tassati.

Su di essi, però, si paga l’imposta di bollo che viene applicata sul valore del buono ed è dello 0,20%. Il 31 dicembre di ogni anno, Poste Italiane calcola il valore di rimborso del patrimonio in titoli. Se esso è superiore a 5.000 euro, l’imposta viene calcolata per ogni anno sul valore nominale di ciascun titolo in essere e viene accantonata.

Essa è dovuta all’atto del rimborso del bfp. Nel caso in cui il valore di rimborso del patrimonio dei buoni è inferiore ai 5.000 euro essa non è dovuta. Tali regole sono state definite con il decreto del 24 maggio 2012 dal Ministero dell’Economia.

Qualora il titolo venga rimborsato prima della scadenza può succedere che l’imposta di bollo riduca di un po’ il capitale investito. In questo caso al risparmiatore viene rimborsata la parte di imposta che ha causato la differenza in modo tale che non si perda parte del capitale. Tale somma viene calcolata secondo le aliquote in vigore a partire dal 4 dicembre 2014.

Insieme ai libretti di risparmio e ai titolo di Stato, poi, i buoni fruttiferi postali sono esclusi dal calcolo dell’Isee. Questo però accade solo se il valore complessivo per nucleo familiare non supera i 50.000 euro.

Poste Italiane comunica infine che i buoni Premium 4 anni così come tutti gli altri non possono essere venduti o ceduti a terzi. Il trasferimento è ammesso sono nel caso di successione ovvero dopo la morte del titolare o in altre situazioni per le quali si verifica un passaggio universale di proprietà.

Nessun buono postale, infine, può essere dato in pegno come garanzia per un prestito.

Come effettuare un reclamo

Chi possiede un buono fruttifero postale può presentare un reclamo a Poste Italiane se ritiene che non siano state rispettate le condizioni del contratto. Esso può essere inviato mediante:

  • posta anche raccomandata;
  • via e-mail o Pec;
  • via fax;
  • in modalità online collegandosi al sito delle Poste sezione “assistenza-reclami-servizi finanziari”.

Qualora non si dovesse ricevere una risposta entro sessanta giorni o nel caso la risposta non sia esaustiva ci si potrà rivolgere all’Abf ovvero all’Arbitro Bancario Finanziario o al Conciliatore Finanziario. Se il problema non verrà risolto ci si potrà infine rivolgere al giudice per risolvere la controversia.

Quanto si guadagna: la simulazione

Come spiegato, il buono postale Premium 4 anni offre alla scadenza un tasso di interesse annuo lordo del 2,50%.

Ecco un esempio di rendimento:

supponiamo di voler investire 2.000 euro nel titolo su indicato in data 31 ottobre 2025. Alla scadenza ovvero al 31 ottobre 2029, come si evince dal calcolatore messo a disposizione da Poste Italiane, il valore di rimborso netto alla scadenza sarà di 2.181,68 euro. Quest’ultimo corrisponde alla somma dell’importo inserito e degli interessi previsti al netto della ritenuta fiscale su di essi. Non calcolo, però, non è considerata l’imposta di bollo che si calcola in base alla normativa vigente.

Le indicazioni contenute in questo articolo hanno uno scopo esclusivamente informativo, possono essere modificate in qualsiasi momento e non intendono in alcun modo sostituire la consulenza finanziaria con figure professionali specializzate. QuiFinanza non offre servizi di consulenza finanziaria, di advisory o di intermediazione e non si assume alcuna responsabilità in relazione a ogni utilizzo delle informazioni qui riportate.