Sulla vendita di una ulteriore quota dello Stato di Monte dei Paschi di Siena, su cui aveva già aperto un’indagine il Tribunale di Milano, si allerta anche la Commissione europea, con il dubbio che dalla vendita della partecipazione pubblica siano stati volutamente esclusi alcuni grandi investitori.
Le indiscrezioni del Financial Tmes
La Commissione europea, stando a quanto riferisce il Financial Times, starebbe esaminando la controversa vendita di azioni MPS da parte del governo italiano avvenuta a novembre 2024, quando ha collocato una ulteriore quota del 15% del capitale. Procedura da da cui sembra siano stati esclusi grandi investitori quali UniCredit, BlackRock ed il fondo petrolifero norvegese Norges.
Stando a quanto riferito al FT da fonti a conoscenza della questione, Banca Akros, la piccola banca controllata da Banco BPM incaricata di gestire la procedura, avrebbe comunicato a questi investitori che l’offerta era già stata chiusa. Durante l’asta non sarebbero state fornite agli investitori indicazioni sul prezzo dell’ordine, una procedura giudicata “insolita”, e quando UniCredit ha collocato un ordine di acquisto per il 10% delle azioni, Banca Akros avrebbe risposto alla chiamata di follow-up comunicando che il book era stato già chiuso.
Le azioni sarebbero poi state assegnate a quattro acquirenti nazionali – Anima, Banco BPM, Del Vecchio e Caltagirone – accomunati dall’ambizione del governo di costruire un terzo polo bancario. La transazione avvenuta ad un prezzo che offriva un premio del 5% sul valore di mercato delle azioni MPS.
La Commissione Ue indaga
La Commissione Ue starebbe ora esaminando i dettagli di quell’operazione, per verificare se il processo sia stato condotto con una procedura di mercato equa e aperta. Questa valutazione preliminare potrebbe portare all’apertura di un’indagine sugli aiuti di Stato, ma non è stata ancora presa alcuna decisione.
In realtà, l’indagine della Ue fa coppia con le indagini della Procura di Milano, che sta indagando sulla stessa procedura di vendita di azioni MPS, per verificare che lo Stato italiano abbia ottenuto le migliori condizioni possibili per i contribuenti e senza alcun favoritismo per i contraenti che si sono aggiudicati le quote.
La pronta replica di banca Akros
Per tutta risposta Banca Akros ha replicato ai rumors, precisando che il collocamento è stato effettuato “in modo corretto e trasparente, nel rispetto delle norme e delle prassi che regolano tali operazioni: tutti gli ordini sono stati raccolti, registrati ed elaborati allo stesso modo e nessun ordine di acquisto correttamente inoltrato è stato ignorato”.
“Questo vale per tutte le centinaia di investitori istituzionali che sono stati invitati e hanno partecipato all’ABB, nessun grande investitore è stato escluso dalla procedura di offerta, come riportato nell’articolo, tra cui UniCredit, il fondo petrolifero norvegese e BlackRock”
si precisa.
Banca Akros in particolare ha contestato l’articolo del FT nella parte in cui parla dell’immissione di un ordine da parte di Unicredit, ipotesi che definisce “non veritiera”.