Boom dei conti deposito: ultima chiamata prima della BCE

I rendimenti attrattivi garantiti da questa forma di investimento hanno convinto molti risparmiatori ad accantonare i propri denari sui conti deposito ma cosa accadrà con il taglio dei tassi della BCE?

Foto di QuiFinanza

QuiFinanza

Redazione

QuiFinanza, il canale verticale di Italiaonline dedicato al mondo dell’economia e della finanza: il sito di riferimento e di approfondimento per risparmiatori, professionisti e PMI.

Torna l’interesse degli italiani per i conti deposito, una forma di impiego dei risparmi sempre più attraente, visti i rendimenti elevati conseguenti al progressivo aumento dei tassi di interesse, ed una forma di protezione contro il caro vita, che inghiotte consumi e risparmi.

4,5 milioni di risparmiatori in più

Grazie al ritorno di attrattività di questo strumento, sono 4,5 milioni gli italiani che negli ultimi dodici mesi hanno aperto un conto deposito (vincolato e non), secondo una indagine che Facile.it ha commissionato agli istituti mUp Research e Norstat. L’interesse dei consumatori verso questo strumento è testimoniato anche dal fatto che le ricerche online di questi prodotti sono cresciute del 169% nel 2023 rispetto all’anno prima.

Cosa è un conto deposito

“Il conto deposito è un vero e proprio strumento di investimento, che si appoggia a un conto corrente tradizionale e che consente di ottenere una rendita elevata sulle somme depositate”, spiegano gli esperti di Facile.it, ricordando che questo strumento ha “un’operatività più ridotta” e non consente “le operazioni classiche che è possibile effettuare tramite il conto corrente tradizionale”.

Il conto deposito è quindi un vero e proprio prodotto finanziario, che ha la funzione di far fruttare le somme accantonate a risparmio o eccedenti la normale operatività. Rispetto al conto corrente tradizionale, che assolve la funzione di fornire al consumatore uno strumento per la gestione del denaro, il conto deposito è un conto a limitata funzionalità, ma vanta un tasso di interesse creditore più alto applicato sulle somme in giacenza. Può essere vincolato (denaro temporaneamente indisponibile e tasso di interesse più alto) o non vincolato (possibile sia il versamento che il prelievo).

Si tratta anche di un un’attività a basso rischio, dal momento che la normativa assegna al risparmio un’elevato grado di tutela e mette al riparo i risparmiatori anche da eventuali situazioni di dissesto delle banche anche con la garanzia sui depositi.

L’identikit di chi apre un conto deposito

Analizzando l’età dei coloro che hanno dichiarato di aver aperto un conto deposito nell’ultimo anno, emerge che l’interesse verso questo tipo di prodotto è stato maggiore in alcune fasce specifiche: se a livello nazionale la percentuale è pari al 10,7%, tra i 35-44 anni sale al 14,6% e raggiunge addirittura il 16,4%con un’età compresa tra i 25 e i 34 anni.

L’indagine rivela che il conto deposito si apre soprattutto online: più di 1 su 2 (60%) lo ha fatto online, mentre nel 32,5% dei casi si è recato in filiale e solo il 7,5% dei rispondenti, invece, lo ha fatto tramite un agente/mediatore fisico. In quasi 7 casi su 10 è stato attivato presso un istituto di credito con cui si aveva già un rapporto in essere.

A livello geografico sono soprattutto i residenti del Nord Ovest ad utilizzare questo prodotto finanziario.

Tassi di rendimento molto attrattivi

Il rinnovato interesse nei confronti dei conti deposito poggia su rendimenti molto attrattivi. Secondo le simulazioni di Facile.it, realzzata il 21 marzo 2024, nel caso dei conti deposito vincolati, i tassi con scadenza del vincolo a 60 mesi hanno una redditività lorda che può arrivare al 4,75%, percentuale che scende al 4,45% nel caso di vincolo a 36 mesi ed al 4,20% per quelli a 12 mesi.

Per quanto riguarda i conti deposito non vincolati, invece, i tassi di interesse offerti in questo momento da alcune banche possono arrivare addirittura al 5% per tutte e tre le scadenze (12, 36 e 60 mesi).

“Gli aumenti dei tassi di interesse decisi dalla Banca Centrale Europea negli ultimi due anni per combattere l’inflazione – spiegano gli esperti di Facile.it – hanno contribuito a far crescere i rendimenti dei conti deposito rendendoli molto più appetibili rispetto al passato, ma “se la BCE dovesse iniziare ad abbassare gli indici nei prossimi mesi, queste potrebbero essere le ultime opportunità per beneficiare di redditività così elevate”.