Arriva il tetto europeo al prezzo del gas. Putin reagisce così

Tetto al gas russo e guerra ai picchi di domanda: le proposte formali arriveranno probabilmente la prossima settimana.

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Redazione

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Alla fine la battaglia iniziata e portata avanti da Mario Draghi è destinata ad avere uno sbocco positivo: dopo le aperture della Germania di qualche settimana fa, è ora l’intera Unione europea a dire sì ad un price cap, un tetto massimo al prezzo del gas che il Vecchio Continente acquista dalla Russia, in attesa di smarcarsi da Mosca entro un paio d’anni.

La Commissione Europea, dopo un agosto con i prezzi del gas alla mercé degli annunci del Cremlino, mette sul tavolo cinque misure a breve termine per contenere le conseguenze del caro energia per famiglie e imprese europee.

Proposte formali

Le proposte formali arriveranno probabilmente la settimana prossima, recependo quindi gli input che emergeranno nella discussione tra i ministri nel Consiglio Energia che si terrà a Bruxelles. Un modo di procedere, quello scelto in questo frangente da Ursula von der Leyen, che dovrebbe limitare il rischio di ‘incidenti’ di percorso. La presidente, a Bruxelles, non ha nascosto le difficoltà che l’Europa sta affrontando: “Viviamo tempi difficili, che non finiranno presto – ha detto – ma sono convinta che se mostriamo solidarietà, unità e determinazione, abbiamo la forza economica necessaria per superare” le difficoltà attuali. Lo stesso commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, ha ammesso che i rischi di finire in recessione per l’Europa stanno “aumentando”.

Tuttavia, la strategia di diversificazione degli approvvigionamenti, rivolgendosi a “fornitori affidabili” come Usa, Norvegia, Azerbaigian, Algeria, Egitto e Israele sta dando i suoi frutti, ha rimarcato von der Leyen, se è vero che l’Ue importa oggi solo il “9%” del gas naturale dalla Russia, contro il “40%” prima dell’aggressione all’Ucraina. Ciò malgrado, sottolinea la Commissione, la sospensione “deliberata” delle consegne di gas attraverso le principali pipeline, che colpiscono particolarmente “13 Stati”, e l’arresto “ingiustificato” delle consegne tramite il gasdotto transbaltico Nord Stream 1 “indicano uno scenario di totale interruzione delle forniture russe”. Per affrontare questo scenario, sottolinea la Commissione, è “indispensabile” che gli Stati agiscano “in uno spirito di solidarietà”.

Tetto al prezzo del gas

Le proposte Ue saranno suddivse in diversi punti (risparmio intelligente, tetto ai ricavi, tetto agli extra-profitti, sostegno alle utilities e, appunto, tetto al prezzo del gas russo). “Proporremo un tetto al gas russo – ha detto von der Leyen -. Sappiamo tutti che le nostre sanzioni stanno mordendo in profondità l’economia russa, ma l’impatto è parzialmente attutito dai ricavi provenienti dai combustibili fossili. L’obiettivo è tagliare i ricavi per la Russia, che Putin usa per finanziare la sua atroce guerra in Ucraina. L’Unione Europea sta affrontando una situazione straordinaria, non solo perché la Russia è un fornitore inaffidabile, ma anche perché sta manipolando attivamente il mercato del gas. Sono profondamente convinta che con la nostra unità e la nostra solidarietà prevarremo. Negli ultimi sei mesi, aggiunge, abbiamo aumentato molto la nostra preparazione e abbiamo indebolito la presa che la Russia ha sul nostro continente. Stoccando congiuntamente il gas, abbiamo raggiunto l’82% nel livello di riempimento dei serbatoi”.

Prezzo subito in calo

E bastato l’annuncio perché il prezzo del gas registri in ulteriore calo in avvio alla Borsa di Amsterdam: si porta sotto la soglia dei 200 euro al MEGAWATTORA, a 197 euro, rispetto ai 213 euro della precedente chiusura (-7,5%).

Putin furioso

Dall’inizio dell’anno, intanto, i paesi dell’Unione Europea hanno ridotto del 48% le loro forniture di gas russo, secondo i dati diffusi da Gazprom in un comunicato. Tenendo conto anche dal Regno Unito la percentuale sale del 49%.

Putin ha accusato i paesi occidentali di condurre politiche che “minano le fondamenta del sistema economico globale” nel quadro caratterizzato dalle sanzioni adottate nei confronti di Mosca. Il numero 1 del Cremlino, come riferiscono i media russi, sostiene che “l’inflazione in Russia è in calo, mentre è in aumento nei paesi occidentali”. Nella sua accusa ai Paesi occidentali, Putin ha sostenuto che le sanzioni contro la Russia per l’invasione dell’Ucraina siano una “minaccia per il mondo intero” e, ha detto, dopo la minaccia rappresentata dalla pandemia di coronavirus ora il mondo fa i conti con nuovi rischi.

Secondo molti osservatori internazionali, la sicumera di Putin nasconde in realtà la preoccupazione per una situazione che ora rischia di sfuggirgli di mano. Tanto che, fanno notare diversi esperti di geopolitica, non si parla più di un tavolo per la pace in Ucraina, perché gli Usa non ne hanno alcun interesse. L’obiettivo americano, a questo punto, è sfinire Mosca sul lato economico finché non sarà lo stesso Putin a chiedere una tregua. Ma l’Europa, a quel punto dovrà essere ancora in piedi. La sfida si gioca tutta qui, e l’inverno in arrivo è la prima tappa del percorso.