Il mercato di seconda mano sempre più di moda, raggiunti i 26 miliardi di euro nel 2023

Il volume d’affari complessivo generato ha raggiunto inoltre il picco di 26 miliardi di euro, ovvero l’1,3% del Pil nazionale.

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Il mercato di seconda mano sta diventando sempre più popolare tra gli italiani, con il 61% che ha optato per questa soluzione nel 2023, come evidenziato dall’Osservatorio Second Hand Economy condotto da BVA Doxa per Subito. I risultati dell’indagine 2023 indicano che la compravendita di prodotti usati non è più un comportamento marginale, ma è diventata una tendenza consolidata.

La crescita in 10 anni e il volume d’affari

Nel 2014, l’acquisto di prodotti di seconda mano era ancora visto con pregiudizio dagli italiani, che lo consideravano un’opzione solo in caso di necessità. Tuttavia, nel 2023 è diventato un comportamento d’acquisto consolidato e prioritario per il 61% di coloro che lo praticano, diventando la scelta principale per soddisfare qualsiasi tipo di esigenza.

Secondo l’Osservatorio, l’anno scorso la compravendita di prodotti usati si è posizionata al terzo posto tra i comportamenti sostenibili adottati dagli italiani, con il 60% della popolazione che ha optato per questa pratica preceduta solo dalla raccolta differenziata (91%) e dall’acquisto di lampadine a led (68%). Questo dato rappresenta un aumento del 3% rispetto al 2022 e del 16% rispetto al 2014. Negli ultimi dieci anni, il numero di italiani che si sono avvicinati al mercato second hand è cresciuto da 19 milioni nel 2014 a 26 milioni nel 2023, con il 19% delle persone che ha dichiarato di averlo fatto per la prima volta, registrando un aumento del 6% rispetto al 2022.

Il volume d’affari totale ha raggiunto il picco di 26 miliardi di euro, registrando un aumento del 44% rispetto al primo anno di monitoraggio, e rappresenta l’1,3% del PIL nazionale.

Inoltre, si è osservato un aumento nella frequenza di acquisto e vendita, con il 76% degli acquirenti e il 71% dei venditori che hanno dichiarato di praticare la compravendita di prodotti usati almeno due volte l’anno. Inoltre, l’81% ha registrato un aumento o una parità nel numero di oggetti acquistati o venduti rispetto all’anno precedente.

I più interessati sono i Gen Z

Dai risultati di quest’anno emerge inoltre che i cluster sociodemografici di italiani più appassionati di second hand sono Gen Z (88%), la generazione 35-44 anni (76%) e le famiglie con bambini (75%).

Il mercato dei beni pre-loved è diventato il canale preferito per la compravendita di prodotti usati per il 63% degli intervistati, contribuendo al 50% del valore economico totale, pari a 13 miliardi di euro. Nel 2023, la preferenza per l’acquisto online rispetto a quello offline è aumentata, con il 71% degli acquirenti che ha utilizzato il canale online rispetto al 60% che ha scelto l’offline, mentre per le vendite la percentuale è del 72% online e del 36% offline.

Il principale motivo per cui si acquista l’usato è il risparmio, come dichiarato dal 57% degli intervistati, con il 59% che considera questo risparmio molto o abbastanza significativo, dimostrando che il mercato second hand è un aiuto concreto nella gestione del bilancio familiare. In particolare, il risparmio percepito rispetto al prezzo di un nuovo bene si aggira intorno al 40%, con percentuali più elevate per alcune categorie come biciclette (48%), abbigliamento e accessori (47,4%) e articoli per bambini (47%).

Quanto al motivo della vendita, il guadagno occupa solo il terzo posto come motivazione principale, rilevante per il 33% degli intervistati, preceduto dalla necessità di fare spazio (77%) e dal desiderio di dare una nuova vita agli oggetti evitando sprechi (36%). Il guadagno medio per gli italiani nel 2023 è stato di circa 850 euro, un importo che influenza il bilancio annuale in modo significativo solo per il 17% degli intervistati.