Il datore di lavoro può negare le ferie al dipendente?

Può capitare che il datore rifiuti le ferie: ecco i casi in cui può accadere

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Redazione

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Ferie: tanto desiderate e attese, sono la meritata pausa dei lavoratori.

C’è chi preferisce trascorrere i propri giorni di vacanza rilassandosi nella propria città o chi, dopo un intero anno di lavoro, decide di spostarsi e di prenotare un soggiorno in altre località.

Che le ferie siano un diritto irrinunciabile per coloro che eseguono prestazioni lavorative si sa ed è riconosciuto dalla legge italiana. Quello che però potrebbe non essere noto a tutti, è che il datore di lavoro potrebbe negarle.

Si tratta di una situazione che può presentarsi solo ed esclusivamente in alcune occasioni, e soprattutto il rifiuto della richiesta alle ferie deve essere giustificata in relazione a esigenze aziendali ben specifiche.

Il lavoratore in generale, ha diritto a quattro settimane di ferie all’anno e di queste, due devono essere godute nello stesso anno di maturazione e una dietro l’altra. Le altre due settimane invece, possono essere godute dal lavoratore nel corso dei 18 mesi successivi all’anno di maturazione.

Detto ciò, il datore di lavoro potrebbe gestire le ferie dei propri dipendenti e in caso di rifiuti, questi devono essere motivati, dando al lavoratore la possibilità di usufruire delle proprie ferie in un altro periodo. Il dipendente, come da legge, può però programmare le settimane di ferie con un certo preavviso, permettendo così al datore di organizzarsi per tempo e di sostituirlo per il periodo in cui non sarà a lavoro.

Cosa accade però se il datore di lavoro rifiuta del tutto la richiesta di ferie al dipendente? In questo caso, il lavoratore può tutelarsi rivolgendosi alla Direzione territoriale del lavoro. Una volta eseguito un controllo e constatata la violazione, il datore di lavoro potrebbe andare incontro al pagamento della sanzione prevista, che varia tra i 130€ e i 780€.

Cosa accade invece se dopo una prima approvazione, il datore di lavoro nega le ferie al dipendente per esigenze aziendali? In questo caso, l’impresa dovrà farsi carico di eventuali costi che il lavoratore ha già affrontato per un soggiorno pagato in anticipo. Il risarcimento in denaro deve essere effettuato dall’azienda anche nel caso in cui, sempre per reali necessità dell’impresa, venga richiesto un rientro anticipato sul lavoro.