Antitrust multa TikTok per 10 milioni di euro: inadeguati i controlli sui minori

L'Antitrust ha emesso una multa di 10 milioni di euro nei confronti di tre società del gruppo Bytedance, proprietario di TikTok per la presenza di contenuti rischiosi

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Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato italiana (AGCM) ha emesso una multa di 10 milioni di euro nei confronti di tre società del gruppo Bytedance, proprietario di TikTok, accusate di non aver preso adeguate misure per impedire la diffusione di contenuti suscettibili a minacciare la sicurezza psico-fisica degli utenti, specialmente minori.

La decisione dell’Antitrust arriva a seguito di una dettagliata indagine che ha rivelato la presenza di contenuti rischiosi sulla piattaforma.

La multa riguarda specificamente l’irlandese TikTok Technology Limited, la britannica TikTok Information Technologies UK Limited e l’italiana TikTok Italy.

L’accusa

Secondo l’Autorità Antitrust, TikTok non ha implementato meccanismi appropriati per monitorare i contenuti pubblicati sulla piattaforma, specialmente quelli che potrebbero rappresentare una minaccia per la sicurezza dei minori e degli individui vulnerabili.

Per questo motivo si sostiene che non siano state pienamente rispettate le linee guida pubblicizzate da TikTok per rassicurare gli utenti e che descrivono la piattaforma come uno spazio “sicuro”. L’AGCM ha evidenziato in particolare che tali linee guida non tengono in considerazione adeguatamente la specifica vulnerabilità degli adolescenti, caratterizzata da meccanismi cognitivi peculiari che rendono difficile distinguere la realtà dalla finzione e che favoriscono la tendenza ad emulare comportamenti di gruppo.

Inoltre, secondo l’accusa, molti dei contenuti rilevati vengono riproposti agli utenti in modo sistematico attraverso l’algoritmo di profilazione, stimolando un utilizzo sempre maggiore del social network e scatenando una certa dipendenza. L’Autorità Antitrust ha sottolineato infatti che contenuti “potenzialmente pericolosi” vengono addirittura promossi attraverso le sezioni denominate “Per Te” e “Seguiti” di TikTok.

A tal proposito, è stata menzionata la “sfida della cicatrice francese”, dove i bambini si pizzicano violentemente le guance per creare lividi, un fenomeno spiegato da numerosi tutorial su TikTok che hanno destato preoccupazione nei settori dell’istruzione e della salute e che non sono stati oscurati o limitati adeguatamente.

La “profilazione algoritmica dell’utenza” spiega l’Antitrust, “seleziona costantemente quali video destinare a ciascun consumatore, con l’obiettivo di aumentare le interazioni tra utenti e il tempo speso sulla piattaforma così da accrescere la redditività degli introiti pubblicitari. E ciò non tutela gli utenti, specie minori e fragili come è stato spiegato, ma “causa un indebito condizionamento degli utenti che vengono stimolati ad adoperare sempre di più la piattaforma”.

La multa

Come si legge in una nota stampa pubblicata sul sito AGCM, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha irrogato una sanzione di 10 milioni di euro in solido alle tre società del gruppo Bytedance Ltd, ovvero l’irlandese TikTok Technology Limited, la britannica TikTok Information Technologies UK Limited e l’italiana TikTok Italy Srl.

Questa multa rappresenta solo l’ultimo sviluppo in una serie di azioni contro TikTok in varie parti del mondo. Negli Stati Uniti, per esempio, la Camera dei Rappresentanti ha approvato un disegno di legge storico che potrebbe vedere la messa al bando di TikTok in America.

I legislatori nutrono infatti da tempo preoccupazioni sull’influenza della Cina su TikTok e la nuova legge darebbe alla società madre cinese del colosso dei social media, ByteDance, sei mesi per vendere la sua quota di controllo, altrimenti l’app verrebbe bloccata sul territorio statunitense.

Se il disegno di legge riuscisse a ottenere l’approvazione al Senato, il presidente Joe Biden ha promesso di firmarlo non appena arriverà sulla sua scrivania, il che potrebbe provocare uno scontro diplomatico con la Cina.