Intesa Sanpaolo multata dall’Antitrust: pratiche scorrette per Rbm Salute e Previmedical

L'Antitrust multa Rbm Salute, società del gruppo Intesa Sanpaolo, per i ritardi nei rimborsi dei suoi assicurati

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Pubblicato: 22 Maggio 2024 11:31

L’Antitrust ha multato per 2,5 milioni di euro Rbm Salute, una delle aziende del gruppo Intesa Sanpaolo che si occupa di assicurazioni ed è specializzata nel settore sanitario. Secondo l’Agcm, ci sarebbero stati ritardi gravi nei rimborsi dei clienti, oltre a rigetti non giustificati delle richieste di rimborso stessa.

Multata anche un’altra società, Previmedical, a cui il gruppo aveva affidato la liquidazione dei rimborsi. I problemi principali sarebbero legati al fondo Metasalute, al quale sarebbero indirizzati poco meno della metà dei reclami totali. Intesa Sanpaolo ha risposto sottolineando che i reclami sono in calo e che quindi l’azienda starebbe già lavorando alla soluzione del problema individuato dall’Antitrust.

La multa dell’Antitrust a Rbm Salute

Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato o Agcm, più comunemente conosciuta come Antitrust, ha multato una società del gruppo Intesa Sanpaolo che si occupa di assicurazioni sanitarie. Si tratta di Rbm Salute, che gestisce tra gli altri anche il fondo Metasalute. La sanzione è stata la conseguenza delle segnalazioni di molti clienti, che avrebbero ricevuto in ritardo i rimborsi dovuti o si sarebbero visti rimbalzare le richieste senza un motivo valido.

Stando a quanto spiegato dall’Antitrust, Rbm Salute: “Integra una pratica commerciale scorretta perché è stato accertato che hanno ostacolato l’esercizio dei diritti contrattuali dei consumatori, rendendo onerosa la fruizione delle prestazioni assicurative”. L’autorità ha poi specificato la situazione che riguarda Previmedical: “Sono emersi problemi presso la centrale operativa di Previmedical (verificatisi alla fine del 2022) che hanno determinato, a partire dai primi mesi del 2023, l’accumularsi di un numero molto alto di pratiche in attesa di evasione, in notevole ritardo rispetto ai tempi di liquidazione previsti dalle rispettive polizze sanitarie”.

Gli importi della multa sono relativamente moderati. A Rbm Salute, che fa parte del gruppo Intesa Sanpaolo, sono stati imposti 2,5 milioni di euro. A Previmedical invece, che si occupa della liquidazione dei rimborsi ma non fa parte del gruppo, 1 milione di euro. Rbm salute sarebbe responsabile: “nella mancata implementazione di un efficace sistema di controllo sull’attività di gestione dei sinistri da parte del proprio provider, in modo da prevenire e gestire eventuali criticità e garantire ai propri assicurati un adeguato livello di servizio”.

La risposta di Intesa Sanpaolo

Intesa Sanpaolo non ha tardato a rispondere alla decisione dell’Antitrust. Tra i dati consultati per comminare la multa ci sono anche quelli dell’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (Ivass), che però segnalerebbero anche una tendenza favorevole alle due aziende. Rbm Salute infatti starebbe già risolvendo questi problemi e questo, stando a quanto riportato dal gruppo, renderebbe la multa superflua.

I dati Ivass infatti segnalerebbero un netto calo dei reclami già in atto a partire dall’inizio dello scorso anno, il 2023. Inoltre anche nei primi mesi di quest’anno le lamentele dei clienti sarebbero in riduzione, in linea con i 12 mesi precedenti. In particolare il fondo Metasalute, al quale sono imputabili quasi la metà dei reclami totali segnalati a Rbm Salute, ha visto un calo del 35% delle segnalazioni da parte della clientela. Un dato che sarebbe confermato anche nei primi due mesi del 2024.